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Piazza Affari per molti è “buy opportunity”. E oggi è meglio dell’Europa.

Scritto il alle 09:34 da Danilo DT

Confronto tra indice FTSEMIB e Stoxx 600. E finalmente la nostra borsa vince in ambito di forza relativa (per ora)

Sembra quasi che la nostra borsa stia ritrovando quell’energia che oramai era data per persa. Certamente hanno influito anche le importanti operazioni chiuse da BlackRock. Il gigante USA ora possiede il 5% di Intesa SanPaolo e altrettanto dicasi per Unicredit (5,246% del capitale).
Quindi Piazza Affari protagonista e presa di mira…da investitori, da traders, da speculatori?
Non possiamo dire con certezza quale sia la “mission” di questi investitori. L’unica banalità che mi sento di dire è che di certo non sono venuti a comprare azioni italiane per rimetterci.

Come ho scritto in altra sede, sono dubbioso sul fatto che siamo enti di mutuo soccorso e quindi potrebbero essere flussi “di passaggio”, ma in questo momento occorre prendere tutto il buono possibile e comportarsi di conseguenza.
Quello che voglio farvi notare è questo grafico. Mette a confronto il nostro FTSEMIB con lo Stoxx 600 Europe.
Risultato dell’analisi: oggi il FTSEMIB ha una forza relativa rispetto alla “media Europea”. Il che rappresenta, nel suo piccolo, un’importante inversione di tendenza. Significa che Piazza Affari è tornata ad essere presa in considerazione. Soprattutto le sue banche (tutti in fase di ristrutturazione e rafforzamento patrimoniale).

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Danilo DT

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4 commenti Commenta
theghost
Scritto il 20 Marzo 2014 at 10:26

guarda caso si parla di buy opportunity oggi che siamo a 21000……nessuno lo scriveva a 13000 o a 15000 ….. film già visto e rivisto 😀

atomictonto
Scritto il 20 Marzo 2014 at 11:18

In effetti prendendo il G7 si nota una cosa: tutti i listini sono sui massimi storici o molto vicini tranne il fuzzy che sta a meno di metà dei massimi storici (48.479 a Febbraio del 2000).
Capisciammè… 😉
Ci sarà volatilità nei prossimi 16-18 mesi ma sale sale sale…
Da noi ormai (da fine anni ’90) c’è la moda di piangerci addosso, i piccoli imprenditori han capito da due decenni che “c’è crisi” è la parola magica per tirare sui prezzi dei fornitori e sottopagare i dipendenti (esperienza personale passata)…ma in realtà continuiamo a “fatturare” come paese 1,8 trilioni di dollari all’anno, ergo il fuzzy prima o poi si allinea secondo me.

john_ludd
Scritto il 20 Marzo 2014 at 11:55

La rischiosità dei mercati va giudicati sulla base di:

1) analisi dei flussi di liquidità in ingresso/uscita
2) quantità di capitale locale allocata sul mercato di rischio locale (la borsa ma anche un’ampia categoria di obbligazioni)
3) della quantità di denaro locale NON allocato ma allocabile sul mercato di rischio locale. Questo comprende anche l’esistenza o meno di una banca centrale autonoma in grado di fornire un supporto diretto o indiretto in fase di criticità.

Il caso italiano è semplice da giudicare in quanto tutti e 3 gli elementi sono critici. In sostanza il mercato italiano è assimilabile a un mercato di frontiera il cui principale “vantaggio” per lo speculatore è la valuta a cambio fisso con il marco tedesco. L’investitore italiano, essendo italiano, si troverà condizionato a sovra investire sulla propria borsa ritenendola un mercato maturo e non uno stagno speculativo. Per i fondi esteri, il nostro è quello che è veramente, una possibilità di guadagno rapido ad elevato rischio “controllabile” per via del cambio fisso; ma nessuno di essi alloca più che una modesta o persino risibile porzione dei propri asset. Tuttavia basta che BlackRock con 3 trilioni di attivi (10 volte la capitalizzazione di Piazza Affari) vi allochi lo 0,5% per fare esplodere il mercato. Ma per BlackRock la perdita eventuale del 30% dello 0,5% sarebbe solo una piccola seccatura.

Scritto il 20 Marzo 2014 at 12:37

john_ludd@finanza,

Concordo. Mercato da “mordi e fuggi” il che lo rende in caso di correzione MOLTO più volatile rispetto agli altri, anche per via della sua struttura molto esposta al mondo bancario e poco a quello industriale.

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