NYSE PROGRAM TRADING (NPT): oltre quello che ci dicono

Scritto il alle 14:15 da Danilo DT

virtual-trading-fnyse

Salve a tutti.Oggi un post che definirlo straordinario è poco.
E visto che è giusto dare a Cesare quello che è di Cesare, mettiamo subito le cose in chiaro. Questo articolo è stato scritto interamente da un lettore e commentatore che tutti conoscete bene, Alberto, in arte Mattacchiuz.
Come forse avrete capito, Mattacchiz non si accontenta mai, e vuole sempre andare a fondo delle questioni. Se poi ci si mette in mezzo la matematica e la statistica, Mattacchiuz perde la tramontana e si prodiga in ricerche e e calcoli degni del miglior programmatore/statistico in circolazione.
Per farla breve, Alberto ha scritto un articolo assolutamente eccellente, un’analisi attenta su come funziona il famoso NPT, il NYSE Program Trading.
Il risultato che ne deriva da questa analisi è a dirsi poco sconcertante. E di questo dobbiamo ringraziare tutti Mattacchiuz, che si è preso carico di un’ìmpresa titanica: riuscire a capire realmente come stanno le cose in questi programmi di trading che potenzialmente hanno la possibilità di pilotare il mercato , a piacimento degli squali possessori dei programmi.
Ma non vi rubo altro tempo. Lascio lo spazio a disposizione di Mattacchiuzz, ringraziandolo per la disponibilità e per l’analisi effettuata. Ovviamente per approfondimenti Mattacchiuz sarà a disposizione nell’area COMMENTI.

Buona lettura !

*********************


In questi mesi si è riproposta la questione su cosa sia davvero il Nyse Program Trading (NPT). Inutile dire che la questione è annosa e che le interpretazioni sono forse tante quante le azioni scambiate mensilmente sul circuito del NYSE, così come risulta “fumosa” la sua definizione in relazione agli intenti che la sua pubblicazione dovrebbe perseguire, ovvero chiarire il contributo del “trading programmato” al numero di operazioni eseguite nel circuito. Trascurerò quindi completamente tutte queste questioni, rimandando chiunque avesse intenzioni più serie delle mie, alle regole e regolette e variazioni ad esse che caratterizzano la definizione e la realizzazione dell’NPT. Tuttavia, al fine di dare almeno una definizione che permetta di capire quale sia l’oggetto della discussione, mi baserò sulla regola 80A.40(b) del NYSE:

(A) index arbitrage or (B) any trading strategy involving the related purchase or sale of a “basket” or group of 15 or more stocks having a total market value of $1 million or more. Program trading includes the purchases or sales of stocks that are part of a coordinated trading strategy, even if the purchases or sales are neither entered or executed contemporaneously, nor part of a trading strategy involving options or futures contracts on an index stock group, or options on any such futures contracts, or otherwise relating to a stock market index.

Informazioni più dettagliate sono disponibili seguendo i due link:

http://www.knowledgemosaic.com/Gateway/MR/NYSE/Memo/07-52.htm

http://www.sec.gov/rules/sro/nyse/2007/34-55615.pdf

Tralasciando le definizioni, è bene invece concentrarsi sui report settimanali che il NYSE pubblica, e in particolare sui volumi e su come questi siano calcolati.
Qui è possibile accedere all’ultima relazione pubblicata: http://www.nyse.com/press/1247739327845.html.

Cliccando sul link, accederete alla pagina riportata di seguito. È importante notare come siano calcolate le percentuali, pertanto, spostando l’attenzione a quanto scritto nel quadrato rosso, si evince che il NYSE calcola le percentuali come somma di tutte le azioni acquistate, vendute e shortate in ambito di PT. Il totale di queste azioni viene poi diviso per la somma di tutte le azioni acquistate, vendute e shortate nel circuito del NYSE.

Purtroppo, ancora più sotto del quadrato rosso, si nota che ci saranno cambiamenti. Speriamo servano a migliorare la trasparenza.

jul-23-1903

Accedendo al documento, verrà proposta le seguente tabella:

jul-23-1906

In alto, si possono immediatamente valutare l’entità delle vendite e degli acquisti delle 15 società in relazione ai volumi totali:

Buy Program: 388.8
Sell Program: 398.0
Total Program: 786.8
Total NYSE Volume: 2341.7

da ritenersi come milioni di azioni mediamente scambiate in un giorno. Il Total Program, è la somma aritmetica del Buy e del Sell Program, mentre il Total NYSE Volume è, secondo la definizione data dal NYSE, la somma di tutte le azioni vendute, acquistate o shortate.
Infine, il rapporto tra il Total Program e il Total NYSE Volume, indica la percentuale di tutti “gli scambi” avvenuti in ambito Program Trading, arrotondata per eccesso. In questo caso, il 33.6%.
Il problema paradossale nasce ora. Mentre è sufficientemente chiaro e immediato capire che il Buy Program riporta tutte le azioni acquistate dall’insieme delle 15 società – ovvero ogni volta che una di esse invia un ordine di acquisto il Buy Program incrementa di una unità – e analogamente è chiaro il Sell Program, diverso invece è il discorso per il Total Nyse Volume. Normalmente il NYSE considera come unità di volume una singola transazione, cioè il “frutto” di 2 operazioni, ovvero un acquisto e una vendita. In questo caso però, il Total NYSE Volume riporta non i volumi, ma la somma delle singole operazioni. Ora, partendo dall’ipotesi che per tante operazioni di acquisto deve sussistere un numero uguale di operazioni di vendita e viceversa, se ne deduce che le transazioni totali eseguite in quella settimana mediamente ogni giorno non sono state 2342.7 bensì la metà, ovvero 1171.35. Se quindi il NYSE adotta questo sistema di calcolo per mettere in relazioni le operazioni “omogenee”, il risultato è che sfugge completamente la reale entità delle transazioni effettuate in regime di Program Trading. Sottolineo quindi che, quanto verrà scritto, non è da intendersi come una qualche critica mossa al NYSE per il metodo che utilizza a calcolare le percentuali del Program Trading, bensì intende dare una differente interpretazione ai numeri riportati, avvertendo tuttavia che questo nuovo punto di vista potrebbe talvolta portare a madornali discrepanze, così come invece avvicinarsi più congruamente alla realtà.

A questo punto un esempio risulta utile.

Supponiamo che sul mercato esistano 3 gruppi, A, B, C, supponiamo sia valida l’ipotesi che per ogni azione venduta ce ne sia una acquistata e supponiamo che nessuno possa vendere a se stesso le proprie azioni. Supponiamo in fine che C faccia parte del Program Trading e che A e B siano due gruppi composti da un numero anche diverso di partecipanti al mercato. Il seguente schema aiuta a capire le direzioni delle possibili transazioni:

jul-23-1907

Vista l’ipotesi che C non possa scambiare azioni con se stesso, le frecce contenute in C non hanno per ora valenza, ovvero non ci sono scambi tra C e C. Questo, come si vedrà più avanti è una ipotesi improponibile, in quando nel “circuito del Program Trading”, composto da banche e società di intermediazione di ogni tipo che operano attraverso Dark Pool e quanto altro, certamente si assisterà a transazioni che non “escono” dal circuito stesso. Per ora, tuttavia si ammetta che si possa verificare la situazione per cui tutti gli ordini di acquisto o di vendita, siano essi richiesti dai clienti delle banche (le chiamerò solo banche per non dove specificare ogni volta che ci sono anche altre entità) oppure siano essi ordini di trading proprietario, debbano essere corrisposti dal “mercato esterno”.

A vende 100 azioni
B compera 50 azioni
C compera 50 azioni

Il risultato è che il numero complessivo di transazioni è stato 100, e che la metà di esse, ovvero 50 sono state fatte da B e l’altra metà ha avuto come controparte C. Ne discende che C, ovvero 1 solo individuo nel nostro esempio, ha realizzato metà delle transazioni: la percentuale del Program Tranding dovrebbe essere 50%.
Facendo i conti come il NYSE invece:

Buy Program: 50
Sell Program: 0
Total Program: 50
Total NYSE Volume: 200

Dividendo, si ottiene come percentuale il 25%, ovvero la metà delle reali transazioni.

Vediamo un altro caso più complesso.

A vende 60 azioni
A acquista 40 azioni
B vende 50 azioni
B acquista 30 azioni
C vende 40 azioni
C acquista 80 azioni

In questo caso, la somma delle operazioni singole di vendita e acquisto è 300, quindi si è assistito a 150 transazioni. Di queste 150 operazioni 120 sono state eseguite da C e hanno avuto come controparte l’insieme formato da A + B. In altre parole, A e B si sono scambiati tra loro solo 30 azioni mentre le restanti 120 sono state scambiate fuori dal loro insieme, ovvero con C. La cosa è ovviamente valida da tutti i punti di vista:
A ha effettivamente effettuato 100 transazioni, questo implica che le altre 50 sono state fatte tra B e C.
Analogamente, B ha effettivamente corrisposto 80 transazioni, quindi tra A e C ne sono state fatte 70.
Quindi, ancora, C ha fatto 70+50=120 transazioni, le quali, sono l’80% di tutte le transazioni. Per dirla ancora in altre parole, il groppo C ha fatto da controparte per l’80% delle transazioni, mentre solo il 20% è avvenuto tra A e B.
Il NYSE Program Trading, avrebbe riportato:

Buy Program: 40
Sell Program: 80
Total Program: 120
Total NYSE Volume: 300

Ovvero il 40%, ancora la metà.

Il modo di calcolare del NYSE non è scorretto, anzi, è stato pensato per evitare il paradosso di dover scrivere che il Program Trading è stato del 200%.
Facendo cadere l’ipotesi che C non possa commerciare con C e se A e B non facessero operazioni, allora solo i componenti di C scambieranno azioni tra di loro. Se ne deduce che il rapporto tra la somma di operazioni fatte in acquisto e in vendita dal Program Trading di C e il numero reale di transazione, darebbe 200% il che è evidentemente paradossale.

Per concludere, in questi esempi si è supposto che C non potesse scambiare con se stesso, cosa che, se si considera che C è un gruppo di banche, è evidentemente scorretta. Tuttavia, tale condizione potrebbe verificarsi in una situazione ben precisa e nemmeno troppo improbabile: se tutte le banche e tutti i loro clienti dessero esclusivamente ordini, ad esempio di acquisto, e non fossero invece disposti a vendere, allora le banche avrebbero difficoltà a piazzare gli ordini all’interno dei loro circuiti, e dovrebbero ricorrere a operazioni più o meno veloci nel “mercato aperto”. Qualche giorno dopo, le operazioni di acquisto potrebbe essere “chiuse” da operazioni di vendita molto lente… . Purtroppo, il dato veramente interessante, ovvero quante operazioni di Program Trading sono dirette all’esterno dei circuiti, rimane un mistero e con esso la “reale” percentuale dei volumi di Program Trading. Tuttavia, qualcosa si può intuire in termini di intervallo nel quale la percentuale “reale” può spaziare. In particolare, l’interesse è nel massimo valore che essa può assumere, dando in questo modo l’indicazione di quante operazioni hanno avuto come controparte un’operazione di Program Trading, nel caso in cui la grande maggioranza dei grandi operatori si comportasse nella stessa maniera. In questo caso, la risposta sarebbe che il Program Trading fa il doppio della percentuale indicata dal NYSE, ma solo ed esclusivamente in questo caso! Ad esempio, chiunque ritenga che i grandi investitori e le grandi banche abbiano SEMPRE avuto comportamenti simili in questo periodo, dovrà moltiplicare per due la percentuale; chi invece ritiene che solo, ad esempio, il 70% delle volte i comportamenti siano stati simili, allora la percentuale “reale” avrà un valore comprese tra i due estremi.
Infine, i due estremi coincidono anche con due prospettive decisamente sconfortanti. Se il Program Trading fosse completamente “chiuso” su se stesso, ovvero se ogni transazione (o la stragrande maggioranza) fosse compiuta senza “uscire sul mercato aperto”, il rischio è che si stia generando un vero e proprio mercato parallelo, dove pochissimi eletti hanno il diritto di acquistare e vendere a prezzi e condizioni a cui il resto del mondo non può accedere. Ricordiamoci che un Dark Pool garantisce l’anonimato e non rivela il prezzo a cui una transazione è avvenuta…
Nel secondo caso, in cui invece i grandi investitori e le banche operano in maniera simile, per non usare altri termini… , e la percentuale del Program Trading indicata dal NYSE fosse alta, se ne dedurrebbe che il “mercato aperto” sia completamente illuquido… .

Per chiudere, se la cosa vi sembra follia, riporto una tabella dal NYSE dove vengono espressamente riportate le due percentuali: quella calcolata con una formula precedente e quella calcolata con la formula attuale. Quella precedente, è il doppio di quella calcolata con il metodo attuale!
http://www.nyse.com/pdfs/Weekly_History_with_New_Method2.pdf

jul-23-1911

Infine, e questa è una chicca, poiché ho fatto tutto molto velocemente spero di non essermi sbagliato, ma date un’occhiata al seguente grafico e chiediamoci chi ha davvero sostenuto tutta la baracca negli ultimi 6, 7 anni…
jul-23-1912
Il contributo del Program Trading ai volumi complessivi, e quindi ai prezzi, sta da qualche parte tra i volumi rossi e i volumi blu.

Nessun commento Commenta

I commenti sono chiusi.

I sondaggi di I&M

Come vorresti I&M?

View Results

Loading ... Loading ...