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MERCATI in RIPRESA: ma la storia, alla fine, si ripete (citofonare 1987)
La febbre sui mercati sembra sia calata. La giornata di oggi è stata sicuramente positiva, visti i presupposti avuti nelle sedute precedenti.
E se per i mercati la febbre è scemata, stessa cosa si può dire (finalmnte) per il sottoscritto, che si tiene ancora gli altri problemi ma almeno si è tolto (spero) questo problema.
Grafico indice FTSEMIB by TradingView
Il grafico in apertura illustra dal punto di vista tecnico un “imperioso” rimbalzo che rimette le cose apparentemente a posto e conferma quanto ho scritto nel post di ieri sera.
Sembra quasi più una reazione nevrotica avuta al raggiungimento di un RSI in iper-ipervenduto. Ma inutile raccontarci la storia del lupo, i mercati in queste fasi diventano totalmente imprevedibili. I motivi li ho spiegati in QUESTO POST: parliamo del potere della finanza passiva, degli algoritmi, degli ETF, dei fondi, delle gestioni e di tutti quei prodotti a volatilità controllata che, tra l’altro, utilizzano anche il margin debt per indebitarsi ed investire. O meglio, lo facevano.
Adesso il VIX è schizzato alle stelle, meglio diminuire i rischi, coprendo i debiti e vendendo gli asset più rischiosi.
Ribilanciamenti di portafoglio.
Mi ha fatto ad esempio sorridere il comportamento di certi prodotti quotati a Wall Street proprio tarati sulla volatilità short.
Ci sta, chi dopo tanti mesi scommetteva ancora per un mercato ipercompresso dalla volatilità è stato bastonato.
Ci sono però altri dati ben più interessanti da farvi notare, nella speranza che possano tornarvi utili per ragionare.
Sembra che tra i protagonisti dello storno siano stati proprio, come pensavamo, i grandi attori della finanza passiva: Etf che vendono volatilità e strategie di gestione basate sul volatility targeting, che si mettono tutti dalla stessa parte, perché legati da logiche di gestioni similari. O ancora i CTA, abbreviazione dei Commodity Trading Adviser, o i fondi di risk parity. E NON dimenticate MAI (e ve lo ridico per l’ennesima volta) che questo mercato, essendo unidirezionale, se le cose invertono, tutti questi prodotti diventano dei “contrarian” impazziti.
Sono tutti prodotti che quindi si muovono in modo “bovino”, sono intelligenze artificiali. Macchine che possono diventare infernali.
Una piccola nota. Qualcuno di voi si ricorda il crash di mercato del 1987?
Bene, il famoso “lunedi nero”. Ma voi sapete qual è stata la “bomba” che ha innescato quel famoso Black Monday? Per la serie “la storia si ripete” dobbiamo dire che il grande crash del 19 ottobre 1987 della Borsa USA è stato causato da una serie di “ribilanciamenti automatici” legati a strategie di “portfolio insurance”, che hanno fatto praticamente la stessa cosa vista in questi giorni dalla finanza passiva.
La differenza?
Erano altri tempi, la finanza era meno efficiente, i volumi erano esigui ed il peso di questi prodotti non era paragonabile alle dimensioni di quanto stiamo definendo come “finanza passiva”.
Ponderate, nell’elenco delle motivazioni sopra elencate, quali sono quelle positive e qulle negative a livello comparativo. Oltre a tutto quello che ho dimenticato.
Ok, forse stavolta l’abbiamo scampata, ma stiamo all’occhio, è stato un avvertimento, il potere della finanza passiva può essere devastante.
STAY TUNED!
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Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)
Visto che so già che tu come sempre provochi e poi ti dai alla fuga, allora ci penso io.
Se ci mettiamo anche a spiegare questi tecnicismi (parlo di creation in kind e di come funzionano gli acquisti degli etf) non ne usciamo vivi. Ma le dinamiche poi alla fine non cambiano. La finanza passiva è enorme ed è quello che deve preoccupare.
Chi fosse interessato all’argomento, ecco qui un approfondimento.
https://www.professionefinanza.com/il-funzionamento-degli-etf/
Ma che cacchio scrivi? figurati se perdo tempo a spiegarti cos’è la creation e redemption in kind. In borsa circolano gli ETF, che sono titoli rappresentativi di un patrimonio. Gli emittenti di ETF comprano e vendono il paniere ai blocchi e nel mercato primario, mica nel secondario.
“Se ci mettiamo a spiegare questi tecnicismi” : cioè, scrivi in un blog di finanza e non spieghi come funziona un ETF. Invece, fondi e sicav che devono vendere per i riscatti non hanno un impatto? Fondi e sicav che usano algoritmi matematici non vanno direttamente sul mercato?
L’etf è esattamente l’opposto dei gestori attivi o falsamente attivi.
Diverso se parliamo di note strutturate, ETN, che però non sono ETF, ma praticamente derivati cartolarizzati.
Danilo DT:
Visto che so già che tu come sempre provochi e poi ti dai alla fuga, allora ci penso io.
Se ci mettiamo anche a spiegare questi tecnicismi (parlo di creation in kind e di come funzionano gli acquisti degli etf)non ne usciamo vivi. Ma le dinamiche poi alla fine non cambiano. La finanza passiva è enorme ed è quello che deve preoccupare.
Chi fosse interessato all’argomento, ecco qui un approfondimento.
https://www.professionefinanza.com/il-funzionamento-degli-etf/
caro DT, ti consiglio di mutare il tuo nome in quello di Giobbe. Ne hai ben donde….. 🙂 🙂
adsodimelk@finanzaonline,
Appunto, questo blog è nato con l’idea di condividere idee. Quindi mi sembra coerente la tua risposta.
In quanti state blaterando contro la finanzia passiva senza neanche sapere cosa è. Mai sentito parlare di creation in kind? Pensi che gli ETF comprino o vendano sul mercato?