MERCATI: a caccia del punto critico
Diventa difficile “giocare” a fare le previsioni in questo complicato contesto politico economico. Ma proprio perché il mercato sembra una nave alla deriva e le tendenze somigliano a bussole impazzite, ho provato a buttare un occhio alla situazione, cercando anche tramite l’analisi intermarket degli appigli a cui attaccarsi.
Dite che è tutto inutile? Certo, forse lo è, ma è altrettanto vero che vivere passivamente il mercato non è sempre la soluzione migliore.
La chiave del mio ragionamento (utilizzando quindi l’analisi tecnica e l’analisi intermarket) è il movimento del cross EUR USD.
EURUSD: grafico
Chart EURUSD by @tradingview
Se il target era 1,155, beh, lo abbiamo raggiunto. Persino con estrema agilità, complice ovviamente la paura della rottura dell’Euro più motivazioni di tipo economico-finanziario.
Interessante il violento ipervenduto (che si inizia anche a notare su base) visibile anche sul grafico weekly. E se il cross EUR USD avesse trovato la base per il rimbalzo? Con magari un pull back fino a 1,20? Significherebbe che, a quel punto, come un orologio, dovremmo vedere la reazione anche di tutto il resto.
• Indebolimento del Dollar Index (prese di profitto da valuta safe haven)
• Rimbalzo dell’Euro
• Rimbalzo del rendimento del Bund
• Discesa del rendimento del BTP
• Restringimento dello spread BTP Bund
• Rimbalzo del settore bancario italiano
• Rimbalzo del FTSEMIB
Ora (mentre sto scrivendo) il FTSEMIB è nuovamente a -2,60%, il Btp 10yr al 3%.
Ovviamente tutto può succedere e se il cross EURUSD dovesse mai scendere sotto 1,15, allora mi sa che bisogna rimappare l’analisi.
Incrociamo le dita.
STAY TUNED!
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Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)
Btp, il rischio Italia allarga la forbice anche con Spagna e Portogallo ed anche le borse euro vanno giu’ un caso??
sono saltati molti supporti e finche’ il duo dei guitti-ciarlatani NON mollera’ la presa la vedo dura..molto dura…
ecco cosa c’e dietro al rifiuto di savona al MEF, Il cosiddetto PIANO B in teoria ripeto in teoria
portabbe avere la sua veridicita’, ma cio’ che e’ ignobile e’ il fatto che i 2 cialtroni lo volevano tenere nascosto
e metterci poi davanti al fatto compiuto…..MI CHIEDO (RETORICAMENTE SI INTENDE) PERCHE’ NON DIRLO FIN DALL’INIZIO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE?
Ad Aprile 2018(*), la capitalizzazione del Mercato Azionario dell’Area Euro era salita rispetto al mese precedente del +2.2%, mentre era salita del +6.3% su base annua.
In valori assoluti la capitalizzazione complessiva si era attestata a quota €6.956 miliardi rispetto ai €6.808 miliardi di Marzo 2018.
All’interno dell’Eurozona la capitalizzazione dell’Italia era pari al 9.5% del totale, quella della Francia al 31.3% e quella della Germania al 26.8% (a fine 2007 erano rispettivamente pari al 12%, 22.4% e 28.9%).
Ad Aprile, con riferimento specifico all’Italia, la capitalizzazione complessiva del Mercato Azionario era stata pari €661 miliardi, in aumento di €25 miliardi rispetto al mese precedente ed in aumento di €92 miliardi rispetto ad un anno prima.
Ad Aprile, la capitalizzazione del Settore Bancario
era salita rispetto al mese precedente attestandosi a €130 miliardi dai €122 miliardi di marzo (+ €24 miliardi la variazione annua).
Date queste dinamiche, nel mese di Aprile 2018, l’incidenza del Settore Bancario sulla capitalizzazione totale era risultata pari al 20% (28.3% nel Settembre del 2008, quando la crisi finanziaria era agli inizi).
Gli ultimi dati sulla consistenza del totale dei Titoli a Custodia presso le Banche Italiane (sia in Gestione che detenuti direttamente dalla Clientela residente e non residente) – pari a circa €1.157,2 miliardi a Marzo 2018 (circa €92.4 miliardi in meno rispetto ad un anno prima; -7,4% la variazione annua) – mostrano come essa sia detenuta per circa il 24% direttamente dalle Famiglie Consumatrici (-20.6% la variazione annua), per il 22.4% dalle Istituzioni Finanziarie (-3.8%), per il 43.1% dalle Imprese di Assicurazione (+0.2 la variazione annua), per il 5.6% dalle Società non Finanziarie (-8.5%) e circa il 2.8% è detenuto dalle Amministrazioni Pubbliche e dalle Famiglie produttrici.
I Titoli da non residenti, circa il 2.1% del totale, hanno segnato nell’ultimo anno una variazione di -5.9%.
l * Dati al 15 maggio 2018.
サーファー © Surfer
IO LO DICO SEMPRE …
Banking sector balance sheet (% of GDP), 2017: Countries, Top11
サーファー © Surfer [… che l’ignoranza è una brutta bestia l Capito, girapollici! ]
Sources of funding and leverage of Italian firms, 2007-2017 – annual flows in #EUR bn, %
サーファー © Surfer
hai ragione,….. se …. se… sai scegliere bene
e comunque la condizione attuale è incertaadsodimelk@finanzaonline:
gigantesca occasione di acquisto (forse l’ultima)
Martedì: 29 Maggio, 2018
[Altra] Data da non dimenticare.
サーファー © Surfer [nella MEMORIA, per SEMPRE]
In merito al post, direi che al momento è andata come ho ipotizzato. Vediamo se prosegue domani
Caro Danilo, la cosa più preoccupante è il rendimento sui titoli di stato italiani a 2 anni…..pari in questo momento al 2,50 %……il 180 % in più di ieri.