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MATERIE PRIME: RALLY SPECULATIVO
Chi ha seguito il blog, avrà avuto modo di leggere molto sulle materie prime, un settore dell’area intermarket che ha goduto negli ultimi mesi di un rally veramente notevole. Molte commodities hanno preso la strada del rialzo, chi con più ragione e chi per motivi fondamentalmente speculativi. Ma proprio nelle ultime sedute, abbiamo avuto modo di notare che anche nel settore delle commodities il fortissimo trend rialzista sta iniziando a scricchiolare. Cosa possiamo aspettarci per le prossime settimane?
Rallentamento = prezzi più bassi
La regola è quantomai chiara e semplice. Quanto l’economia prende la strada del ribasso, guidata da uno scenario recessivo, la cosa più normale è assistere a una correzione delle materie prime. Ovviamente a contribuire al rally c’è stata (e c’è) la debolezza del dollaro USA, che ha contribuito in modo deciso a far rafforzare commodities del calibro di petrolio e oro. Ma questo scenario non potrà durare all’infinito, anche perché, vista la situazione di difficoltà del mercato, molto probabilmente assisteremo ad un rallentamento di domanda delle materie prime (anche se proprio ieri l’AIE ha detto che la domanda sul greggio sembra non mollare assolutamente…). Ma guardiamo per esempio il solito WTi che conoscete sicuramente bene: Ieri addirittura ha sfidato quota 108 $/bar, un vero sproposito. E pensare che, all’estrazione un barile di petrolio costa a chi lo estrae la cifra di 1 $/bar e, una volta raffinato, il prezzo del barile può salire fino a 10 $. Quindi, direi che il margine di 98 $ è discreto, vi pare? Sintomo di una speculazione che prima o poi porterà inevitabilmente ad uno “sgonfiamento” delle quotazioni. Come e quando, però, non si sa.
Il peso della speculazione
Quindi il grosso problema sta nella componente speculativa del mercato. Abbiamo assistito ad un forte afflusso di denaro degli investitori sul settore, cifre mai vista, grazie sia alla finanza dei derivati, sia agli ETC e ai fondi comuni. Una rivoluzione che ha colto impreparati gli stessi operatori e ha drogato il mercato. Segno di un mondo finanziario che anche nel settore delle materie prime sta cambiando.
Quindi, ribadisco la mia prudenza sul settore, ormai condizionato in modo determinante da una forte componente speculativa. . Certo è che l’inflazione del dollaro aiuta questa forte tendenza rialzista, ma la prudenza resta d’obbligo. Specialmente dove i fondamentali non sono poi così solidi.
Analisi previsionale
Mi gioco una scommessa: guardate qui a fianco l’indice CRB, la sintesi del mercato delle materie prime. Dopo il raggiungimento del target posto a 161.8%, anche analizzando il MACD in chiara inversione, è possibile una correzione. Il punto d’arrivo ideale (tanto per cominciare) potrebbe proprio essere l’area che ho segnato col cerchio giallo, una crocevia tra:
-La trendline azzurra
-La trendline verde
-Area 138.2%
-E molto probabilmente una media mobile importante.
Stay tuned!
DT