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La parabola di Donald Trump: i mercati stanno prendendo posizione
Da sempre parliamo di fiducia come colonna portante dei mercati finanziari.
Con le elezioni di Donald Trump, il mercato ha dato una enorme fiducia al tycoon USA prendendo quasi per “oro colato” le sue promesse elettorali.
Come è noto, il cosiddetto Russiagate è diventato protagonista delle cronache anche se stiamo vivendo, come sempre, tra conferme e smentite. La posta in gioco è altissima, si vuole giocare la carta della discrezione o forse, della confusione… chi lo sa. Infatti dopo le conferme ecco le smentite…
«Il presidente non è e non è stato indagato. Punto». Parola di Jay Sekulow, uno dei legali della squadra di avvocati ingaggiata da Donald Trump per difenderlo nelle indagini sul Russiagate. Chiuso a Camp David, la Casa Bianca dei fine settimana, il presidente cerca di ritrovare la calma che sembra aver perso, e si lascia andare solo a due tweet rabbiosi, in cui torna a parlare di caccia alle streghe con le indagini e si descrive più popolare di Barack Obama. (Source)
Io non mi sono mai fidato di lui, e chi mi legge lo sa bene. E adesso anche il mercato ci sta seriamente ripensando.
Questi sono i passaggi che certificano il crollo nella fiducia nei confronti del presidente USA. Sia a riguardo degli indici di popolarità, sia in ambito di performance di borsa e anche di aspettative di inflazione. Come potete vedere, il mercato sta anche iniziando a prendere posizione, ma quello che più di tutto sorprende (fino ad un certo punto) è il suo indice di popolarità, tanto che molte persone e molte società si rifiutano a lavorare con lui.
Non sarà di certo un cigno nero (al massimo biondo) ma di certo questo crollo di fiducia potrebbe diventare anche in un qualcosa di più invasivo per i mercati finanziari.
STAY TUNED!
ma dai, nessuno diventa presidente degli Stati Uniti se non rappresenta nessuna lobby, e i mercati…quale lobby rappresentano? mah, è qua il bello