LA GUERRA CONTRO I MULINI A VENTO
Crisi auto: occorrono altri interventi
Lo dicevamo già fin dall’inizio della nascita del TARP. Illudersi che quei soldi fossero sufficienti per risolvere tutte le magagne finanziarie americane, beh, era una vera chimera. E gli eventi ci hanno dato pienamente ragione.
Crisi banche: Ulteriore pacchetto a favore delle banche pari a 250 miliardi di dollari. Segnale chiaro che si farà di tutto per non fare fallire nessun colosso bancario in crisi. Proprio nel giorno dove RBS, colosso inglese, dichiara perdite per la “modica” cifra di 24 miliardi di sterline. Cifra record. La banca ormai è totalmente nazionalizzata. Ma anche qui la mano pubblica dovrà nuovamente intervenire.
E poi… AIG. Ve la ricordate? Bene, continua la polverizzazione della cassa. E’ stata necessaria una nuova iniezione di liquidità. Si prevedono perdite per ulteriori 60 miliardi di dollari. Ovviamente poi c’è Citigroup, che resta in bilico tra la nazionalizzazione oppure semi-nazionalizzazione.
Tutto qui? Per carità… E la crisi del settore auto dove la mettiamo? E tutto il resto?
Ormai il gioco si è fatto duro: GM e Saab
Ciò che sorprende è la grande necessità (qualcuno se ne sta approfittando in modo poco etico?) di denaro che tutti i settori richiedono. E le iniezioni di capitale richieste non sono mai di piccole dimensioni. Sono importi veramente esosi.
Ma lo Stato USA avrà la forza di salvare tutto e tutti?
E’ questo il grande dilemma. La volontà di fare molto c’è, ma alla fine bisogna fare i conti con la realtà. Il settore bancario ed assicurativo è un pozzo senza fondo. Si continuano a buttare miliardi di dollari senza avere certezze di recupero nel lungo periodo di queste somme.
Guardiamo ad esempio il settore auto. GM ieri ha presentato dati catastrofici, peggiori delle già pessime previsioni. Un passivo per il 2008 pari a 31 miliardi di dollari. Quindi, i 13.4 miliardi dati in prima istanza, più i 16.6 miliardi aggiunti sul piatto dieci giorni fa non sono più sufficienti. E le vendite auto, nel frattempo, sono anche tracollate. E oltre al mercato, qui c’è da discutere anche sul potere dei sindacati che manifestano una grande forza contrattuale verso l’azienda. E molto probabilmente se arriveremo al Chapter 11 per General Motors, sarà soprattutto per “decapitare” la forza sindacale e tentare di salvare l’azienda tramite altre strade. Ma questa sarà l’ultima spiaggia, la più drammatica. E il tutto sta avvenendo dopo che la prestigiosa casa svedese Saab ha fatto ricorso al Chapter 11 (Saab fa parte del gruppo GM).
La crisi quindi è totale e globale.
E il governo USA, ripeto, non potrà salvare tutto e tutti. Alla mente, come avrete capito dal titolo, mi viene il buon Don Chisciotte della Mancia che voleva combattere contro i mulini a vento. E sappiamo tutti come è andata a finire….
STAY TUNED!