La Germania ha bisogno di lavoratori!

Scritto il alle 14:38 da lampo

In piena crisi economica europea, prossima al raggiungimento del suo apice, la Germania ha disperatamente bisogno di lavoratori qualificati!

Tale affermazione può sembrare anacronistica, quasi una battuta di pessimo gusto… eppure si tratta della pura realtà!

Vediamo perché.

Lo scorso mese, il Parlamento tedesco ha introdotto nel mercato del lavoro nuove misure di stimolo, presentando la Blue Card, un particolare permesso di soggiorno per favorire l’ingresso di lavoratori qualificati extra-europei ([1]).

L’applicazione decorrerà a partire da questa estate: si tratta della stagione in cui si verifica il maggior afflusso di lavoratori extraeuropei.

Per chi non sa cosa sia la Blue Card, ecco una breve sintesi.

E’ stata introdotta dall’Unione Europea il 25 maggio 2009 con la Direttiva 2009/50/CE ([2]).

Lo scopo è sostenere la competitività e la crescita economica dell’Unione“… ovviando alle carenze di manodopera”.

Promettendo la blue card, vengono attratti all’interno dell’UE lavoratori qualificati. Essa consente molti più diritti rispetto ad un normale permesso di soggiorno: una maggiore facilitazione al mercato del lavoro accompagnata da una serie di diritti socio economici, condizioni più favorevoli per ricongiungimenti familiari, spostamenti nei paesi membri UE, ecc.

Consente gli stessi diritti dei cittadini Ue per quanto riguarda sicurezza e previdenza sociale, accesso a beni e servizi, educazione e altri campi. Inoltre dopo un anno e mezzo i titolari potranno anche spostarsi a lavorare in altri Paesi europei, portandosi dietro le loro famiglie.

E’ prevista però una soglia minima salariale comparabile con i livelli salariali degli stati membri e con la facoltà di stabilirne una più elevata.

Attenzione ad interpretare correttamente lo scopo di tale soglia. La direttiva è molto chiara:

“Tale soglia non intende fissare le retribuzioni e pertanto non può derogare alle regole e alle prassi a livello di Stati membri né tanto meno ai contratti collet­tivi, e non può essere utilizzata per costituire un’armo­nizzazione in questo campo”.

Lo stesso vale per il requisito minimo come titolo di istruzione superiore: a tal fine vale la classificazione internazionale ISCED del 1997. In particolare la direttiva stabilisce che il livello minimo è la 5a e la 6, ovvero rispettivamente istruzione universitaria e post-laurea.

La durata della Blue Card può variare da 1 a 4 anni, rinnovabile.

Se il contratto di lavoro ha un periodo inferiore, la blue card avrà una durata pari a tre mesi in più di quella contrattuale. Il motivo risiede nel permettere al lavoratore la ricerca di una nuova occupazione, anche in altri stati membri (purché abbia soggiornato legalmente almeno 18 mesi nel primo stato membro), oppure il ritorno nel Paese d’origine.

La direttiva deve essere recepita entro due anni dagli stati membri: entro il 19 giugno 2011.

Quali sono le caratteristiche della Blue Card tedesca?

Photo: picture-alliance / dpa

Ecco riassunte le principali ([1]):

– avere un contratto di impiego in Germania con una soglia minima salariale di almeno € 44.800 annui;

– se l’impiego corrisponde ad una professione di cui c’è scarsità di figure professionali (tipo ingegnere o medico), la soglia si abbassa a € 35.000;

– i beneficiari che possiedono una sufficiente padronanza della lingua tedesca, hanno diritto ad un permesso di soggiorno permanente (quindi al pari di un connazionale tedesco) dopo solo 21 mesi di permanenza lavorativa.

Occorre precisare che in Germania ci sono ancora diverse “resistenze” nei confronti dell’immigrazione extra-europea: non per niente è un tema che viene ancora largamente usato e sbandierato in campagna elettorale.

Il passaggio della legge ha difatti comportato un lungo e difficile scontro tra la coalizione guidata dalla Merkel e l’opposizione ([3]).

L’aspetto che ha creato più sconcerto è la soglia di € 35.000. Alcuni la considerano molto bassa per il mercato del lavoro tedesco, al pari di un vero e proprio dumping salariale (infatti tale importo e valutato troppo basso anche per fisici, matematici o medici che sono ad inizio carriera).

La maggioranza ha considerato “intelligente” l’aspetto di premiare chi ha una sufficiente conoscenza della lingua tedesca: la conoscenza della lingua parlata a livello nazionale costituisce un valido sostegno per progredire nel processo di integrazione sociale, economica e familiare.

Altri hanno denigrato tale scelta: per molti lavori è sufficiente avere la conoscenza della lingua inglese. Quindi vengono di fatto penalizzate le figure professionali che non conoscono il tedesco.

Ma come mai si è arrivati all’adozione di questa legge?

Oltre alla previsione imposta dalla direttiva comunitaria, in Germania, ad aprile di quest’anno, c’era una carenza di circa 210.000 figure professionali specializzate: matematici, ingegneri, scienziati e specialisti informatici ([4]). Mancavano anche medici, soprattutto negli ospedali.

In parte è dovuto al ricambio generazionale.

E’ previsto che nei prossimi anni andranno in pensione, ogni anno, 40.000 ingegneri. Peccato che le università tedesche non ne sfornino altrettanti annualmente, creando così un gap strutturale difficilmente colmabile.

E’ chiaro adesso perché in Germania è così importante sopperire al più presto a tale carenza.

Solo così possono rimanere una potenza economica di primaria importanza: i mercati emergenti sono sempre in agguato e ogni anno scavalcano posizioni nella classifica mondiale.

In Italia la direttiva comunitaria è stata recepita?

L’art. 21 della Legge n. 217 del 15.12.2011 ([5]) aveva delegato il governo ad adottare (entro tre mesi dalla sua entrata in vigore) uno o più decreti legislativi per il suo recepimento.

Nel Consiglio dei Ministri del 16.03.2012, tra gli argomenti all’O.d.G., c’era una schema di Decreto Legislativo rivolto al recepimento della direttiva (terzo argomento nell’elenco).

Un quotidiano nazionale, l’ha fatto notare con un breve articolo: IlSole24Ore ([6]).

Tale schema è stato poi sottoposto a parere parlamentare ([7]): esito finale favorevole (11 aprile 2012).

Dalle mie ricerche alla data odierna, non mi risulta l’approvazione di alcun testo definitivo (ovviamente potrei sbagliarmi).

Ricordo che il termine del recepimento della direttiva comunitaria scadeva il 19 giugno 2011.

Speriamo di non subire una nuova procedura d’infrazione dall’Unione Europea per mancato recepimento di una direttiva comunitaria, visto che deteniamo il record europeo in tal senso (record che costa visto che ci sono delle multe da pagare, ovviamente a carico della collettività: i cittadini italiani).

Per la cronaca, al 31 maggio 2012, secondo il Dipartimento Politiche Europee, avevamo a nostro carico ben 125 procedure d’infrazione aperte: 86 riguardavano casi di violazione del diritto dell’Unione (!), mentre “solo” 39 per mancato recepimento di direttive comunitarie ([8]).

Buona riflessione.

Lampo

P.S.

Messaggio per i giovani (e meno giovani) laureati in ingegneria, matematica, fisica, medicina, esperti informatici, ecc., momentaneamente sprovvisti di un lavoro: avete mai pensato di imparare il tedesco?

Potrebbe tornarvi utile…

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 Fonti e approfondimenti:
[1] – The Federal Government (Germania), Immigration to be made easier for highly-skilled migrants (27 aprile 2012).
[2] – Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, DIRETTIVA 2009/50/CE DEL CONSIGLIO del 25 maggio 2009 sulle condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati (18.06.2009).
[3] – Deutsche Welle (broadcaster tedesco), Immigration – German ‘Blue Card’ to simplify immigration (28 aprile 2012).
[4] – Deutsche Bank (DB Research), Talking Point – New stimulus for Germany’s skilled workers market (30 maggio 2012).
[5] – Normattiva, art. 21 della Legge 15 dicembre 2011, n. 217.  (entrata in vigore il 17 gennaio 2012).
[6] – IlSole24Ore, Immigrati qualificati: nasce la blue card, il bollino blu per lavorare in Italia (16 marzo 2012).
[7] – Senato della Repubblica, Atto del Governo sottoposto a parere parlamentare n. 450 (11 aprile 2012). Qui trovate il resoconto degli interventi parlamentari in merito: Legislatura 16ª – 1ª Commissione permanente – Resoconto sommario n. 373 del 11/04/2012.
[8] – Dipartimento Politiche Europee, I numeri delle infrazioni (31 maggio 2012).

 

3 commenti Commenta
criba
Scritto il 13 Giugno 2012 at 15:30

In realtà già in passato (e tuttora per quanto ne so) la Germania ha attuato una politica restrittiva sull’immigrazione con reclutamento di personale extra-comunitario di alto livello, puntando soprattutto a ingegneri indiani. Da noi questa politica non si potrebbe fare perché subito si alzerebbero i soliti polveroni contro il razzismo.

Inutile dire che la nostra politica migratoria non esiste, anzi abbiamo fatto arrivare personale di basso livello che ha tenuto in piedi, per un po’ , aziende già decotte che quindi non hanno investito sulla qualità e oggi sono fuori mercato.

Aggiungerei poi che forse il vero paradosso è che in Italia mancano lavoratori qualificati. Del resto con tutti i giovani studiano filosofia e giurisprudenza…

lampo
Scritto il 13 Giugno 2012 at 15:55

criba@finanzaonline:

Aggiungerei poi che forse il vero paradosso è che in Italia mancano lavoratori qualificati. Del resto con tutti i giovani studiano filosofia e giurisprudenza…

Su quest’ultimo punto forse di vede una luce in fondo al tunnel. Dalle iscrizioni alle scuole superiori del prossimo anno scolastico, emerge di nuovo la preferenza degli istituti tecnici (indubbiamente penalizzati dalle ultime due riforme scolastiche) e scuole professionali ed un calo dei licei (avvantaggiati dalle ultime due riforme):
http://www.istruzione.it/web/ministero/cs120312

Vedremo se il trend continuerà nei prossimi anni: spero in tal caso che chi è stato eletto per tale compito, si decida a fare una controriforma.

candlestick
Scritto il 13 Giugno 2012 at 16:42

la Germania in questa condizione particolare ci sta guadagnando due volte:

1) per gli ovvi risultati positivi di una politica interna ben strutturata. (vedi questo articolo)
2) per l’agevolazione indiretta delle esportazioni ecc.. che sta avendo grazie all’euro. (grafico eur/usd qui sotto con previsione fino al 2015)

oramai è sotto gli occhi di tutti: la Germania fa da traino per buone e cattive motivazioni. Questo ahimè permette all’unione europea solo di poter “galleggiare” e non affondare, non si può sperare in una grande ripartenza dell’economia in queste condizioni… almeno fin quando tutta l’europa non inizierà ad essere più competitiva….. anche sul fronte valutario.

FONTE: http://leapfuture.blogspot.it/

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