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ITALIA: rivisto il PIL al ribasso. Addio FUTURO.
Tagliare le stime sul PIL Italia è una cosa che non ci sorprende di certo. Solo che, tutte le volte, si cerca sempre di mantenere alto l’entusiasmo e le attese ma poi, quando diventa indifendibile quanto era apparentemente lo era, occorre abbassare la guardia ed ammettere prospettive peggiori, giustificando il tutto ovviamente con una congiuntura negativa, le congiunzioni astrali, le piaghe d’Egitto…
Quindi non solo Renzi e Padoan tagliano le Stime sul PIL, anche Confindustria rivede i numeri al ribasso. almeno così, ora , sono tutti d’accordo che si crescerà di meno. E per la (poca) gioia di Renzi, l’incremento del PIL 2017 sarà minore di quello del 2016.
Ma nel frattempo le cattive notizie non possono che trascinarsene dietro delle altre. Se il paese cresce meno del previsto, quello che invece continua sempre a crescere è il debito pubblico. Nuovo record a 2252.2 miliardi di Euro, malgrado interessi ai MINIMI storici e costo del debito a livelli mai visti (per il basso costo).
(…) Il Centro Studi di Confindustria lancia l’allarme: senza flessibilità si rischia una manovra correttiva da 1 punto di Pil. “Il deterioramento” del quadro macro “comporta un peggioramento del deficit e, a parità di obiettivo (ad oggi per il governo è 1,8% nel 2017) richiederebbe uno sforzo maggiore”. Per questo “è assolutamente necessario negoziare margini di flessibilità aggiuntivi”. Per il Csc nel 2016 la crescita si ferma allo 0,7% e nel 2017 allo 0,5% con deficit al 2,3%, che richiederebbe “una manovra complessiva sui saldi di 16,6 miliardi”. (…) Brutte notizie arrivano anche da Bankitalia, che segnala un nuovo record del debito pubblico. A luglio il debito delle Amministrazioni pubbliche si è attestato a 2.252,2 miliardi, in aumento di 3,4 miliardi rispetto a giugno. Nei primi sette mesi del 2016, il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 80,5 miliardi, aggiunge Bankitalia.(Source)
Magnifico, non c’è che dire, e quello che poi sconvolge è andare a vedere COME si è mosso questo PIL che di per se cresce già poco, nel corso degli ultimi anni.
Partiamo ad esempio dal 2010. Ecco l’andamento del PIL Italia REALE spacchettato nei singoli componenti.
Ok per l’export ma guardate gli investimenti. Impressionante!!! -18%. Non stiamo più investendo, anzi stiamo andando indietro. E come cavolo ce lo creiamo un futuro in questo modo? A colpi di bail in e di ristrutturazioni di debiti? Non chiediamoci quindi perchè la borsa italiana va sempre peggio. Che diavolo di listino è diventato il FTSEMIB? Un elenco di banche ed assicurazioni. Di tessuto industriale e produttivo c’è ben poco. La manifattura, specie quella piccola, sta morendo e con lei il nostro DNA, il nostro tessuto economico, la nostra storia, il nostro futuro.
Per la cronaca vi lascio un grafico che ho fatto per un cliente. Sono i vari listini (i principali) con relativa performance dal default di Lehman Brothers.
E per fare le cose in modo logico, non ho solo normalizzato i dati, ma li ho anche tradotti dal punto di vista valutario, tutti in Euro. Guardate qual’è il peggiore e sopratutto notate il gap e quanta strada occorre ancora fare prima di tornare quei livelli…
I commenti li lascio a voi. Io le parole, questa volta, le ho proprio finite.
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Interessante il post, come molti altri. Consideriamo in ogni caso che non v’è alcun obbligo di leggerli.
in USA gli ultimi ISM manufacturing e ISM dei servizi sono stati contemporaneamente sotto 50.
E’ un brutto segnale perché se continuasse tale situazione, le analisi storiche ci dicono che aumentano le probabilità di un forte storno dei valori di borsa…..
speriamo! (così non ci dobbiamo sorbire tutto sto pessimismo e banalità)