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Il temporale si trasforma in uragano

Scritto il alle 09:34 da Danilo DT

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Continua imperterrita la correzione di cui sto parlando da alcuni giorni. Se devo dirvi la sincera verità, non è che io abbia molte cosa da dire in merito, in quanto tutto ciò che pensavo l’ho già scritto in questo post (cliccate qui!).

In estrema sintesi, il mercato aveva bisogno di pretesti (e anche di argomenti) per far partire una correzione che era attesa da tempo. Ma diverse settimane, se non da mesi, si aspettava un movimento correttivo. E come avevo già  anche anticipato in passato, era abbastanza chiara la possibilità di assistere ad una correzione abbastanza violenta. Il motivo della rapidità dello storno è fondamentalmente questo: negli ultimi mesi soprattutto, è stato un enorme proliferare di nuovi prodotti derivati e soprattutto di hedge funds. Questi hedge funds hanno sfruttato una situazione abbastanza anomala che era presente sul mercato. Il mercato azionario, da diverso tempo, aveva una volatilità molto più bassa rispetto al passato. Il VIX (Volatility Index dello S&P 500) si è aggirato per mesi in area 12. Il che significava che, in linea di massima, investire nell’equity era molto meno rischioso che in passato in quanto gli “sbalzi” erano molto meno violenti di una volta e, tenendo conto delle ottime prospettive macroeconomiche, si poteva sfruttare la crescita delle azioni. Io ve l’ho scritta in modo molto banale, ma proprio per cercare di farvi capire cosa sta succedendo. Per fare queste operazioni, molti hedge funds hanno pensato bene di fare una speculazione: indebitarsi in Yen, sfruttando il fatto che su questa valuta si pagano tassi a debito ridicoli, per poi utilizzare il denaro per acquistare azioni. Tutto questo operare (è il famoso CARRY TRADE) ha portato ad una notevole svalutazione e anche sottovalutazione dello Yen sia vs. Dollaro U$A che vs. €uro da un lato, e dall’altro ha contribuito a far affluire in borsa fiumi di denaro che hanno fatto salire le azioni in modo costante, mantenendo comunque un VIX sempre in area “controllata”. Ad appoggiare questa situazione c’è poi stata, come dicevo, una situazione macro positiva. Tutto filava liscio come l’olio, c’è stato anche il timore di un rallentamento economico USA, allarme poi rientrato… e così le borse hanno continuato al sua corsa. Nel frattempo i bonds, hanno intrapreso un trend ribassista molto forte, a causa delle aspettative sui tassi di interesse (in Europa sono visti ancora in aumento con un rilazo di 0.25% a settembre), mentre gli spreads tra i titoli obbligazionari più sicuri e quelli più rischiosi avevano raggiunto livelli ridicoli.

MORALE della storia: Il premio al rischio in questi mesi era arrivato a livelli di minimo.

 

Gli assets considerati più pericolosi sono diventati…magicamente…poco pericolosi, con una volatilità storica che aveva toccato livelli di minimo. Tutto questo fino a qualche giorno fa. E poi che è successo? Storia molto recente…Lo S&P 500 è arrivato fino a 1550 (target che ci eravamo prefissati grazie all’analisi di DeMark) e poi… Arrivano i problemi. Trimestrali alcune molto buone, altre meno, timori per i Subprime (mutui sulle case a rischio di solvibilità), timori inflattivi. E in un batter d’occhio…lo scenario si rivoluziona. Si riprende coscienza che sui mercati finanziari si può anche rischiare di perdere. Aumenta la volatilità dell’equity (ne avevo parlato qui) e iniziano gli alti e bassi sui mercati azionari. Gli spreads tra i titoli obbligazionari più rischiosi e meno rischiosi tornano ad allargarsi, c’è nuovamente percezione del rischio sull’emittente. E gli hedge che fanno? Vedendo lievitare la volatilità (elemento fondamentale per la corretta gestione di un hedge…) corrono a chiudere il carry trade, ovvero chiudono i finanziamenti in Yen  (contribuendo ad un vistoso recupero della valuta nipponica, cliccate qui….) utilizzando i soldi ottenuti…vendendo gli asset acquistati in passato, ovvero l’equity. Inoltre, proprio per tutelarsi da potenziali ribassi, gli istituzionali, subodorando rischio di correzione da tempo, avevano caricato le loro posizioni di stop profits. Ed ecco che…i conti, anche questa volta, tornano. Ed ecco quindi il perché della violenza di questo ribasso. E chi è uscito dall’equity con denaro non preso a prestito, cosa fa del denaro? Semplice…torna l’investimento in bonds, il famoso fly to qualità che non è dettato dalle prospettive sui tassi di interesse ma solo perché si è alla ricerca di un “porto sicuro”. Eccovi la teoria, con tanti giudizi personali che sono ampiamente discutibili con voi…. Anzi, sono a disposizione per una “tavola rotonda” costruttiva…

Intanto il famoso “temporale” di cui parlavo in passato è diventato uragano…

 

PS: oggi non ho ancora guardato i grafici… più tardi aggiornerò anche quelli…

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