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GRECIA e EUROGRUPPO: caccia all’accordo impossibile
Il braccio di ferro nevrotico ormai ha lasciato posto alle minacce. Il tempo è poco, le controparti vogliono raggiungere l’accordo. Ma è difficile (per ora) far incontrare le esigenze della Comunità internazionale con quelle di Atene.
Una cosa è chiarissima ed è stata ampliamente spiegata nelle giornate precedenti da I&M (chiedo scusa se su certe cose sarò ripetitivo ma sono concetti che stanno venendo fuori ma che noi avevamo già anticipato, in quanto ovvi secondo il nostro punto di vista): nessua delle due controparti vuole la rottura, entrambe vogliono l’accordo. Ed è una certezza che se mai ci sarà l’accordo, allora avverrà in extremis, come nei migliori thriller
FUGA DALLE BANCHE
Ricordate cosa scrivevo qualche giorno fa? L’incremento dell’ELA di 1.1 miliardi era assolutamente insufficiente. E difatti ecco la risposta. Praticamente quella cifra è stata prelevata dalle banche greche in un solo giorno!
Il timore della Grexit spinge i risparmiatori greci a ritirare i deposti bancari. Nella sola giornata di ieri è stato ritirato oltre un miliardo di euro. Lo rivelano tre fonti bancarie, secondo le quali in 4 giorni questa settimana sono usciti dalle banche greci ben 3 miliardi di euro ritirati dai depositanti, il 2,2% del totale dei depositi bancari del Paese. (Stampa)
E la Bce è fortemente interessata a come verrà risolta la questione, in quanto potenzialmente ha un’esposizione totale su Atene pari a 150 miliardi di Euro, di cui 38.5 miliardi in buoni collaterali (EFSF) e la rimanente parte…in caso di default rischia di diventare carta straccia.
Intanto però le banche greche, come detto sono a secco. Quindi si alzerà ancora il tetto dell’ELA? Oppure si rischia la chiusura delle banche lunedi in tutta la Grecia? Come potete capire, dalla decisione della BCE, si capisce quali sono i rischi di fallimento dell’intesa.
EUROGRUPPO: TUTTO FERMO
Intanto l’Eurogruppo al momento non ha fatto passi avanti. Ma è interessante vedere come viene lanciato l’appello al fine che Atene si metta la mano sulla coscienza (e sul portafoglio) e accetti un compromesso. Eccovi il pensiero di Moscovici, Commissario europeo per gli affari economici e monetari nella Commissione Juncker.
«Lancio un appello alla Grecia, torni al tavolo dei negoziati ed eviti un destino che sarebbe catastrofico».
Appello chiarissimo. Quel termine, catastrofico, significa una cosa: che alla fine l’accordo è necessario per entrambi le parti. E quindi si farà non il possibile ma l’IMPOSSIBILE per trovare la quadra. Ora tutti gli occhi sul futuro vertice straordinario di LUNEDI’ dovev(tanto per dare un po’ di colore alla vicenda, laddove ce ne fosse bisogno) Tsipras promette maggiore elasticità.
«Ci sarà una soluzione nel quadro delle regole Ue e della democrazia, che permetterà alla Grecia di tornare alla crescita» (A. Tsipras)
Ovviamente non vuol dire nulla, si sta recitando nel teatrino della Tragicommedia greca ed ormai lo abbiamo imparato.
PER BERLINO E’ TROPPO TARDI
Se Tsipras è positivo, Berlino lo è molto meno.
A fare eco a Tsipras, da Berlino, è il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, secondo il quale “non è troppo tardi e speriamo in un accordo”. Presupposto per una decisione, al Consiglio speciale di lunedì “può essere soltanto un’intesa tra Atene e le tre istituzioni”, ha aggiunto ribadendo che la Germania “vorrebbe che la Grecia rimanesse nell’Eurozona” e che il principio resta solidarietà in cambio di responsabilità. – (RaiNews)
Tranquilli, è tutto un blablabla, alla fine sarà lunedi il giorno chiave. Dite anche voi che è tardi? Sicuramente è tardi ma se si vuole “rattoppare” la situazione siamo ancora in tempo (tecnicamente). Dite che la Grecia è già fallita ed ogni soluzione è inutile? Vero anche questo, ma se si vuole” comprare tempo” nulla è impossibile. Ma sono soluzioni di breve che portano a nulla. Dice bene Lops sul Sole 24 Ore:
Un’economia che viaggia persistentemente in deficit delle partite correnti, ovvero chiede al resto del mondo ogni anno più risorse di quante ne offre. E si indebita. Un’economia che, in più, paga lo scotto di doversi risollevare con in groppone una valuta decisamente più forte rispetto ai suoi fondamentali economici (l’euro), valuta nella quale è indebitata verso l’estero (in particolar modo verso banche francesi e tedesche). Esattamente come accaduto per molti Paesi africani indebitati in dollari e destinati ad essere persistentemente una sorta di colonie.
Come farà la Grecia ad uscire dallo stato di colonia in cui negli ultimi anni si è andata a cacciare? Sia per proprie colpe ma anche per colpa di chi ha prestato ingordamente capitali a un Paese in costante deficit di partite correnti. Prestatori che ora non vogliono ammettere di aver sbagliato, di aver calcato troppo la mano (forse profittando di una eventuale socializzazione delle perdite in ambito dell’area euro). Ma pur di riavere i danari fino all’ultimo centesimo sembrano disposti a mettere in ginocchio il Paese, infliggendo un’austerità a questo punto insensata. (…) Se la Grecia vuole risollevarsi bisogna aiutarla ad uscire dallo stato di colonia in cui è precipitata. (Sole)
Ma ora la priorità è NON fare fallire la Grecia. Senza poi parlare del rischio Grexit. Nessuno lo vuole: La comunità internazionale, la Grecia, I cittadini greci, i mercati finanziari. Ma vista la distanza tra le parti è altrettanto ovvio che qualcuno deve cedere e rimetterci del suo. La Grecia per molti ha poco da perdere. E quindi forse chi ci rimette è il mondo intero, ovvero la comunità internazionale. Tradotto, noi.
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#ELA aumenta importi sostegno banche #Grecia. Atene chiedeva € 3bln, #BCE concede cifra nn chiara fino lunedì. pic.twitter.com/qPhxwBLKHv— Danilo DT (@intermarketblog) June 19, 2015
“Ma ora la priorità è NON fare fallire la Grecia. Senza poi parlare del rischio Grexit.
Nessuno lo vuole: La comunità internazionale, la Grecia, I cittadini greci, i mercati finanziari. Ma vista la distanza tra le parti è altrettanto ovvio che qualcuno deve cedere e rimetterci del suo. La Grecia per molti ha poco da perdere. E quindi forse chi ci rimette è il mondo intero, ovvero la comunità internazionale. Tradotto, noi.”
…
Se la priorità è davvero quella, allora lunedi 22 non può che avvenire un clamoroso ammorbidimento dell’ultima ora da parte degli “avvoltoi” a venire incontro alle richieste greche(se questi avranno a loro volta “le palle” da restare fermi sulle loro posizioni, nonostante qualsiasi pressione),
e può significare una cosa sola : che gli interessi economici coinvolti -noti e non- sono talmente alti, non solo da parte dell’EU, ribadisco per l’ennesima volta la strana ENFASI con la quale recentemente gli USA (per voce di loro vari esponenti di spicco, ultima in ordine di tempo la Yellen) si sono rivolti sia a UE che alla Grecia “affinchè le due parti raggiungano in fretta un accordo nell’interesse di tutti“- che non si può lasciare andare in default la Grecia. E che il sistema non riuscirebbe a sostenere questo, nonostante le parole rassicuranti di draghi espresse recentemente in caso di “grexit”.
Prima ancora di parlare di ulteriori risvolti politici che potenzialmente potrebbero destabilizzare tutta la zona EU.
scontato e prevedibile che sia vero
disarmante e disillusa la finalità
preoccupante che se ne sia parlato
http://www.zerohedge.com/news/2015-06-19/imf-trained-greek-journalists-washington-spin-stories-favor-troika
Hanno approvato altri 1,8 miliardi di ELA (portando la cifra complessiva odierna a 5 miliardi!).
Risulta che oggi siano stati prelevati dalle banche ben 1,2 miliardi.
Motivo per cui mi aspetto qualche comunicato nel week-end su ipotesi di accordo. Oramai è evidente che la BCE non può continuare con questo ritmo… sempre più veloce…
Mi dispiace dirlo… ma vedendo Wally di ieri e oggi (oltre alla reazione in Europa) siamo arrivati al momento del “tanto peggio… tanto meglio” per i mercati. Quindi a giudicare dai volumi iniziano i riposizionamenti… in attesa della news effettiva (dove poco dopo venderanno!)
Finalmente esce la dichiarazione che aspettavo… e che porterà probabilmente ad un sicuro accordo:
http://www.ekathimerini.com/4dcgi/_w_articles_wsite1_1_19/06/2015_551262
L’ambasciatore americano e “Vicecapo” della Nato dichiara che è preoccupato per le conseguenze del Grexit sulla NATO… alla luce anche dell’accordo odierno firmato per il Turkish Stream.
Saebbe una conferma che l’Unione europea è in declino…
If Greece leaves, I’ll bet you that in Moscow, this will be seen as confirmation of the Russian theory that the European Union is in decline and about to fall apart
Aggiungo io che si manca anche una bella dichiarazione sul referendum Brexit… e dopo siamo pronti per l’accordo già lunedì!
L’analisi, tardiva e parziale del 24 ore che è un probabile riflesso dei “pani alti” che hanno partecipato al gioco, indica solo una cosa: hanno paura.
CVD
…resta comunque il “caso”, l’imprevedibile di un campo di battaglia.
Solo quelli bravi lo sanno piegare in funzione della loro tattica.
Erano quelli che Napoleone chiamava “fortunati”.
Non mi pare il caso di far paragoni tra questi e Napoleone o altri, stanno in un altro pianeta.
Si conferma (come detto da me abbondantemente mesi fa in un commento ad altro articolo post elezioni )che in questa vicenda il coltello dalla parte del manico la abbia Tsipras che ora ha anche l’appoggio economico e logistico/energetico di Putin,avendo così toccato non solo gli interessi economici americani ed europei,ma anche quelli logistici….Usa non starà a guardare,UE non può fare nulla e Draghi obbedisce a USA (al contrario di ciò che vogliano far credere)e quindi continuerà ad elargire ai greci alle condizioni di Tsipras,era ora che un leader europeo sbattesse in faccia ai burocrati euroamericani i loro “errori”paraculi per salvarsi le loro chiappacce
penso che oramai la Merkel e Hollande non abbiano più molta voce in capitolo,sempre che la abbiano avuta visto che sono comunque manovrati da Usa quando si parla di alta finanza e logistica geopolitica internazionale.
Se fosse stato il contrario Grecia sarebbe già fuori da un bel pezzo!
Anche se lunedì ci sara l’accordo il vero pericolo è la gestione di questo accordo nel parlamento greco, è difficile che syriza resti compatta con “concessioni” alla troika da parte di tsipras servirà un rimpasto di governo o nuove elezioni.
Per niente d’accordo. I sondaggi tra la popolazione greca dicono chiaramente che sono con la Troika!
In pratica sono riusciti a infondere la paura del Grexit tra la popolazione… che guarda caso è il loro punto di forza nella trattativa.
Però la questione geopolitica li rende più deboli…
Altrimenti perché pensi che Tsipras nei giorni scorsi abbia affermato che non faranno ricorso a referendum o rimpasti in caso si raggiunga un accordo con i creditori sulle misure di austerity da far passare in Parlamento? Hanno detto chiaramente che loro hanno ricevuto mandato dal popolo per scegliere quale sarà la sorte della trattativa… con tutte le conseguenze che hanno affermato di assumersi!
mi si scusi l’argomentazione: MA PRESUMO CHE IN GRECIA NELLE PROSSIME ORE POSSA ESSERCI QUALCOSA DI MANIPOLATO ! VULCANO O ATOMO FATE VOI , PUNTO ! IL TEMPO è FINITO PER LA VITA UMANA COME SI è VISSUTA NEGLI ULTIMI 200 ANNI ! orvuar’
Io ricordo ancora quando un bel pò di anni fa 7voice scrisse sul blog dei problemi gravi che avremmo avuto in Italia , consigliandoci di prendere i nostri soldi e di andare via . Ebbene ai tempi fu molto criticato . Ma pur leggendo bene e avendone anch’io non prematura preoccupazione ho visto aveva ragione . Mi sono sempre chiesto di poter conoscere 7voice
tanto per intenderci.. anche se le parti potrebbero anche essere invertite, in un certo senso.
🙂