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GOOD BANK: UBI offre 1 Euro, ma i costi sono per tutti
Lo temevo e alla fine avevo ragione.
La proposta di acquisto da parte di UBI delle tre “good bank” (ma come si fa chiamarle così?), nell’ordine Popolare Etruria, CariMarche e CariChieti, è arrivata ed è una proposta che, stagionalmente parlando, cerca di approfittare del periodo di saldi.
O meglio, UBI fa un’offerta vincolante al Fondo nazionale di risoluzione che ha il sapore del win-win. Cifra proposta: 1 euro.
Quindi è una cifra simbolica, e UBI non si ferma qui.
L’offerta prevede inoltre la cessione pro-soluto da parte dei tre istituti di 2,2 miliardi di sofferenze lorde e 0,5 di sofferenze probabili. E notate bene, pro-soluto e quindi il cedente (UBI) non dovrà rispondere dell’eventuale inadempienza (solvibilità) del debitore. Garantisce solamente dell’esistenza del credito.
Come già annunciato poi ci sarà un aumento di capitale sempre di UBI pari a 400 milioni di euro. Ma la cosa non si ferma qui, perchè UBI pretende anche che il patrimonio netto contabile che le tre banche dovranno presentare si apri almeno a 1.010 milioni, su base aggregata, con coperture pari ad almeno il 28,28% delle inadempienze probabili lorde e non inferiori al 60% delle sofferenze.
Insomma avete capito.
UBI dice: “cari signori, noi ci carichiamo le tre banche, ma praticamente non vogliamo spendere soldi, non vogliano rischiare nulla, e siamo disposti solo ad eventualmente guadagnarci sopra.”
Se si fanno due conti il “sistema” si becca una bella “incaprettata”.
(…) A carico del sistema bancario resta in mano dunque il cerino, se si considerano i 4 miliardi iniettati ai tempi della risoluzione (fra i contributi del Fondo di risoluzione e il prestito ponte da 1,6 miliardi di alcune banche(…) (Rep)
Siamo quindi alle solite: gli oneri al sistema, gli onori in questo caso ad UBI che sembra la salvatrice della patria ma che poi in realtà rischia ben poco. Ecco perchè oggi in borsa decolla. Ma la cosa grave è che l’offerta vincolante alla fine, non verrà rifiutata da Bankitalia proprio perchè NON ci sono alternative. O salta il banco oppure si salvano accollando l’addebito al sistema.
E così sarà anche per CariFerrara, futura preda di BPER. a questo punto però, quale sarebbe la giusta strada da prendere?
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