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Ecofin e Fallimento banche: trovato accordo. Si passa dal bailout al bailin.

Scritto il alle 09:31 da Danilo DT

Non ci sarà un’altra ristrutturazione bancaria modello “default Cipro“. O per lo meno, sono stati messi i paletti che, se in caso di default, tracciano già un iter chiaro su chi e come ci rimetterà i soldi.
Primo dato importante: il cosiddetto “bailout” vien sostituito dal “bailin”. Ovvero…sigori, aggiustatevi!

Se una banca fallisce, ecco la scaletta completa di chi ci rimetterà:

a) gli azionisti (ovviamente sono i primi)
b) i possessori di obbligazioni subordinate (sono mesi che vi metto in guardia, e ora questa normativa ve lo conferma. Le obbligazioni subordinate nascondono rischi che sono paragonabili all’equity senza averne le caratteristiche peculiari. Insomma, ci sono i difetti ma non i pregi, come la possibilità di forti rivalutazioni)
c) gli altri obbligazionisti
d) i depositi SOPRA i 100.000 €
e) i depositi SOTTO i 100.000 € saranno TUTELATI

Quest’ultima distinzione deve essere chiara. Ovviamente non significa che ora, tenere sul conto corrente più di 100.000 € può essere un rischio, ma se ci fosse qualche problema, chi ha un saldo di deposito superiore a tale cifra potrebbe venire colpito.

E allora occhio a tutto quello che è liquidità. E i conti deposito? E le obbligazioni della banca? Se ne ho per oltre 100.000 € corro dei rischi? Al momento non ci sono ulteriori informazioni. Manteniamo il sangue freddo e la calma, muoversi sull’emotività è sempre un errore, aspettiamo maggiore chiarezza e poi vedremo sul da farsi. Intanto già questa distinzione può aiutarvi a valutare delle strategie per diminuire il rischio di finire nel “fondo di beneficienza” per salvare eventualmente la vostra banca…

STAY TUNED!

DT

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22 commenti Commenta
luigiza
Scritto il 27 Giugno 2013 at 09:53

Ma dimmi DreamTheater tra questo accordo ed il CAC c’é qualche connessione?

Voglio dire: io banca fallisco, ho emesso delle obbligazioni subordinate, posso appellarmi al CAC e non pagare?

Vincent Vega
Scritto il 27 Giugno 2013 at 10:03

in effetti se salta una banca, che livello di subordinazione hanno i conti di deposito rispetto agli altri creditori?

luigiza@finanza,

delle CAC si era parlato recentemente in merito ai titoli di stato, non obbligazioni bancarie (private)

Scritto il 27 Giugno 2013 at 10:13

Carissimi,
la dinamica è chiara. Si vuole ribaltare sui risparmiatori gli effetti di un eventuale default. E poi, una volta spolpato tutto lo spolpabile, si interviene con una nazionalizzazione e arriva lo stato o l’UE.
Quindi questa è la novità e viene certificata.
il salvataggio non esiste, la banca dovrà trarre le risorse da se stessa fiche si può. quindi TUTTi siamo un po’ azionisti, senza volerlo…
E allora sarebbe corretto poter dire la propria anche in merito a certi tipi di management e stili di gestioni “spericolate” dove praticamente si cerca l’utile ad igni costo. tanto poi chi rischa …non è il management ma…azionisti e obbligazionisti…

andrea357
Scritto il 27 Giugno 2013 at 10:40

“c) gli altri obbligazionisti”
Cosa significa? Si tratta dei possessori di obbligazioni senior?

claud57
Scritto il 27 Giugno 2013 at 10:52

E se trasferisco il mio capitale presso una Banca in Svizzera? I miei risparmi saranno tutelati?

john_ludd
Scritto il 27 Giugno 2013 at 11:23

Dream Theater,

commento dal quale desumo che sei a favore dei bail-out, cioè lo schema adottato sinora. Dato che esistono solo due schemi 1) bail-out (grande crisi 2008-09) 2) bail-in (adottato in Svezia negli anni 90), ci farebbe piacere che tu spiegassi meglio cosa FARESTI TU. Buona parte delle grandi banche USA hanno un TCE rassicurante oltre il 5%, quelle europee sono quasi tutte al di sotto.

TCE = tangible common equity circa uguale al TIER1 meno le poste intangibili come gli avviamenti ovvero la migliore misura di solidità di una banca. Un valore minimo per dormire sonni relativamente tranquilli si ritiene essere attorno al 5%.

Esempi:

MontePaschi pre Monti Bonds = negativo
Deutche Bank meno del 2%
Intesa circa 6%
UOB circa 12%

aaaa47
Scritto il 27 Giugno 2013 at 11:26

qual e’ la novita’?
se una banca fa default, si azzera TUTTO , e poi i soldi recuperati vengono dati in ordine a
obbligazioni senior
obbligazioni sub
azionisti
pero’ anche i senior sono subordinati, perche’ le banche hanno emesso una marea di covered bond che hanno la precedenza su tutto, quindi anche i senior non prendono niente perche’ tutta la “roba” buona e’ stata usata per garantire i covered o per farsi prestare soldi dalla bce che ovviamente ha lapriorita’

gnutim
Scritto il 27 Giugno 2013 at 11:28

andrea357@finanzaonline,

esatto

Claud se trasferisci i tuoi risparmi in svizzera intanto devi pagarci le tasse, poi hai sempre i dineri su una banca, le cose non cambiano a meno che gli svizzeri non vogliano adottare un metodo diverso di salvataggio delle proprie banche….

qua come al solito volgiono inculare i risparmiatori senza mettere alcun limite alla gestione spregiudicata degli attivi delle banche, senza regole le banche fanno quel cakkio che vogliono tanto ci sarà sempre qualcuno che coprirà le perdite, CHIARO????

Inoltre si legge tra le righe che tenere il dinero cash o in bond è un rischio, mentre se lo investi in sicav non inciampi in alcun salvataggio, ovvero investite i vostri soldi che intanto noi banche prendiamo le commissioni di collocamento e di gestione….

Scritto il 27 Giugno 2013 at 12:04

claud57@finanza,

Si può difendere tranquillamente il capitale anche stando in Italia. non è necessario andare in Svizzera, oltre che il fatto, come dice Gnutim, non è assolutamente detto che laggiù ci cisa il mondo perfetto e che ci siano tutte le convenienze a farlo.

john_ludd@finanza,

Purtroppo il sitema bancario continua ad essere fortemente malato. io partirei, innanzitutto, con un discorso molto diverso, ovvero NORMARE in modo chiaro ed evidente certi mercatie mettere regole anche sull’operatività delle banche. Insomma, le banche continuano ad operare con rischi pazzeschi , il management prende premi e stipendi da nababbi, gli azionisti i dividendi, ma se poi le cose vanno male….paga come sempre pantalone. Risolviamo il problema alla radice, e non decidendo COME salvare le banche. Cerchiamo di evitare che ciò avvenga. non ti pare? Tu sai benissimo, ad esempio l’esposizione alla leva finanziaria ed ai derivati di alcune delle banche che tu hai citato, quindi….spero concordi con me….

john_ludd
Scritto il 27 Giugno 2013 at 12:19

Dream Theater,

scusa DT a volte davvero non ti capisco, mi sembri poco coerente. Allora se le banche sono MALATE OGGI cioè sono a rischio fallimento, il tuo ragionamento è REGOLIAMOLE cosa utile e necessaria per evitare che falliscano di nuovo tra 20 anni. Ma se alcune di esse sono FALLITE OGGI è oggi che devi agire ed è oggi che devi decidere cosa fare. POI REGOLE X IL FUTURO.

idleproc
Scritto il 27 Giugno 2013 at 12:23

Scusate ma ho letto che le nuove “regole” dovrebbero entrare a regime nel 2018, è esatto?
Se il bunga-bunga parte prima chessuccede?

john_ludd
Scritto il 27 Giugno 2013 at 13:10

idleproc@finanza,

infatti sono le solite stupidaggini dei pianificatori centrali che avendo previsto zero delle ultime N crisi pensano di avere tutto sotto controllo e quindi un totale di tempo. D’altra parte se il mondo non funziona in base ai loro modelli è certamente il mondo a essere sbagliato. C’è poi qualche piccolo conflitto di interessi ma sono certo io che penso male.

ihavenodream
Scritto il 27 Giugno 2013 at 14:47

Scusate, ma io stento a capire il senso di questa cosa…non so se è all’ecofin che amano perdere tempo o sono gli organi di informazione ke distorcono come sempre le notizie…allora mettiamo un po’ d’ordine: in un fallimento di una società, banca o meno che sia, si segue una procedura standard di liquidazione, si definiscono quali sono i creditori e in che ordine verranno rimborsati, alla fine quando tutti i creditori sono soddisfatti con cio’ ke rimane si ripagano gli azionisti…l’ordine è sempre stato questo qui, riproposto adesso dall’ecofin….ora il problema è: se uno stato decide di salvare una società dalla liquidazione, questo ordine di priorità va automaticamente preso e buttato nel ces….tino…perchè ovviamente per salvare una società dal fallimento servono soldi e i soldi vanno presi da chi ce li ha, se ce li ha…non puoi (in senso tecnico) costringere nessuno individualmente a pagare per salvare una banca, puoi solo dare un alternativa: o ci metti tot soldi o la banca in cui tu hai una parte di interessi verrà posta in liquidazione…nell’andare a chiedere soldi ovviamente puoi seguire questo ordine qui, pero’ se gli azionisti ti dicono: no grazie, gli obbligazionisti lo stesso e sono tuuti d’accordo per metterla in liquidazione, l’alternativa che ha lo stato a quel punto se vuole evitare la liquidazione è mettere il denaro di tasca propria ovvero prelevare denaro dai correntisti…quindi questa roba qui decisa ieri, se i termini sono quelli ke si leggono sui media di informazione, non esclude che possa ripetersi la stessa cosa accaduta a Cipro in futuro…la quale, ripeto dopo qualke mese, non ha nulla di scandaloso…cosa farei io ? eviterei di parlare di queste fesserie, e lascerei le cose come stanno: se uno stato vuole salvare una società dalla bancarotta gli presta i soldi necessari, senza rivalersi su nessuno, se no la lascia fallire…come han fatto in USA durante la crisi senza troppe chiacchere…eviterei anke di parlare di fondi di garanzia per i correntisti, siamo seri…a parte ke non vedo da nessuna parte la copertura finanziaria per questa roba qui, ma poi è il concetto ad essere sballato: lo stato non puo’ assumersi i rischi di scelte private di cittadini privati…è una stortura del mercato che alla lunga porta ad aumentare i rischi per tutti e a sfavorire la giusta concorrenza del libero mercato…una banca potrebbe aumentare gli interessi pagati sul cc ad esempio per aumentare la liquidità, i correntisti sapendo di non correre alcun rischio grazie al fondo statale accorrono a frotte, disinteressandosi di conoscere la situazione patrimoniale della banca in questione, in breve tutte le altre banke devono adeguarsi agli stessi tassi per non perdere clienti….come misura di sicurezza mi sembra un po’ catastrofica…se in Italia non accade questo è solo perkè il sistema bancario è tutto gestito dai partiti ed è un’altra casta gigantesca, non c’è niente di libero, se uno non appartiene al giro non viene neanke fatto entrare e non c’è una vera e propria concorrenza, direi anzi un megacartello, basta vedere chi sono gli azionisti di banca d’italia per capire il giochino…ma questa è un tema piu’ ampio, che meriterebbe altri approfondimenti…

Scritto il 27 Giugno 2013 at 15:05

john_ludd@finanza,

Le banche, sono malate. Iniziamo a regolamentare il mercato, per evitare che in futuro ci si riproponga a pioggia il problema. Poi nel frattempo, si impone alle banche un certo tipo di comportamento, mirato ad una diversa gestione dei rischi, con un attento monitoraggio in nome della trasparenza e dell’etica.
Cosa da fare subito.
E per le banche che oggi sono virtualmente fallite, per evitare uan crisi sistemica bisogna cercare di gestire al meglio la situazione, tutelando gli iganri clienti e tarpando le ali a chi invece è responsabile di una gestione del rischio truffaldina.
Nazionalizzazione? Assolutamente SI, se è necessaria.

ihavenodream
Scritto il 27 Giugno 2013 at 15:14

Dream Theater,

Come fai a nazionalizzare qualcosa che già appartiene allo stato? Guarda che ogni banca italiana ha la sua brava fondazione, socia di maggioranza e le fondazioni sono pezzi di enti locali o di ministeri, cioè pezzi di stato…e se guardiamo a come è gestito lo stato italiano, possiamo immaginare come siano gestite le banche italiane…bisogna fare l’esatto contrario, cioè denazionalizzare, e di regole in Italia ce ne sono già troppe, bisogna de-regolamentare…

luigiza
Scritto il 27 Giugno 2013 at 19:07

Tutti interessanti i vs. interventi, ma per cortesia spiegatemi: alla fine che diavolo hanno deciso all’Ecofin? 😯

idleproc
Scritto il 27 Giugno 2013 at 19:26

luigiza@finanza,

hanno deciso che decideranno di decidere se si svilupperanno le condizioni per decidere di decidere.
Questo ufficialmente.

Ufficiosamente avranno discusso e litigato su altri interessi che non sono i nostri, altrimenti non esisterebbe l’ecofin e che conosceremo piunlà se ci va bene o ne vedremo le conseguenze.

idleproc
Scritto il 27 Giugno 2013 at 19:33

Dream Theater,

Esproprio e nazionalizzazione. Anche solo per la soddisfazione di fargli male.
Si guardano i conti, si fa i cattivoni coi furbetti che sò sempre gli stessi e qualche new-entry e si vede come salvaguardare gli investitori piccoli e medi.
Ma prima e qui sto a concordà coll’Ivanhoe, bisogna buttare a mare l’attuale classe dirigente.

ihavenodream
Scritto il 28 Giugno 2013 at 08:45

luigiza@finanza,

Ci sono 2 alternative: 1. Non hanno deciso nulla, emanando un verbale finale inutile, giusto x far capire ke han fatto qualcosa, 2. Han deciso ke se tutti i signori nella scaletta in quell’ordine sono d’ accordo a salvare la loro banca dalla liquidazione allora si fa, se no amen, il ke significa ke non si salvera’ più nessun istituto a rigor di logica…ma la prima alternativa la quoto al 95%…

Scritto il 28 Giugno 2013 at 09:40

In effetti è proprio così…
All’occorrenza si vedrà. Intanto però si mettono le mani avanti: NO al salvataggio solo perchè si tratta di banche. Il rischio che una ristrutturazione interna (bailin) che vada a colpire azionisti, obbligazionisti e correntisti (caso Cipro, che quindi ha fatto scuola), non è mai da scartare.

ihavenodream
Scritto il 28 Giugno 2013 at 11:32

Dream Theater,

Beh se sei una banca e rispetti i parametri eba, poi la vedo dura farla fallire, sentite la cosa migliore è considerare questa riunione dell’ecofin x quello ke è: una cagata pazzesca di fantozziana memoria, e non ne parliamo più, è tutto uguale a l’altro ieri…tutte queste agenzie e strutture pseudogovernative sono spesso autoreferenziali e nutrono un bisogno disperato di dimostrare la propria utilità…

ihavenodream
Scritto il 28 Giugno 2013 at 11:50

Una cosa ke si può dire a riguardo delle regolamentazioni in campo bancario assicurativo e in genere in tutti i settori too Big too fail, è evidenziare lo skema ke sta emergendo dopo la crisi 2008, negli Usa e poi in Europa con l’eba…con gli stress test e quantaltro…il principio è: l’intervento pubblico è prestatore di ultima istanza delle società private, a patto ke queste ultime rispettino determinati requisiti, decisi anno x anno…ovviamente il rispetto dei requisiti rende minimo il riskio di intervento pubblico e il non rispetto comporta il disinteresse pubblico x le sorti della società…il modello è un po’ quello assicurativo, a me piace abbastanza perke’ non limita la libertà di mercato e fornisce una ragionevole regolamentazione, certo tutto dipende da come è gestito il meccanismo ma almeno in linea di principio mi sembra promettente…attendo commenti più autorevoli del mio, grazie

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