Credit Crunch: solo per le piccole imprese
A volte ricevo email di lettori arrabbiati col sistema, a volte di industriali infuriati con lo Stato e con le banche e… a volte ricevo commenti contro le banche…proprio da chi lavora in banca.
Ebbene si, anche chi teoricamente ha “il coltello dalla parte del manico” e fa le veci degli istituti bancari, si trova in uno stato di esasperazione.
Questa email è dell’amico Franco (nome ovviamente di fantasia!) che già in passato mi aveva scritto di incresciosi episodi accaduti presso la propria banca,
Questa volta mi manda un’email con la dicitura: ” fanne quello che vuoi, pubblicala se ti va, questo sistema è pazzesco e deve finire. Proprio ora torno da un cliente che è finito in procedura coatta di liquidazione, a casa 200 persone”.
Ciao Dream
mi permetto di disturbarti per darti qualche aggiornamento sul mondo di ********.
E’ arrivata una comunicazione interna relativa agli studi che vengono presi in carico dai colleghi dell’ufficio rischio, ovvero come vengono gestite le pratiche affinchè ci sia erogazione di fido per i clienti o presunti tali.
Il focus si è alzato sopratutto sui settori dove per ICC si intende PRATICA CON DELIBERA DA PARTE DEL RISK BOARD FRANCESE.
Questo significa semplicemente che l’Italia è diventata una filiale della Francia ed il risultato che ne scaturisce è che da inizio anno circa l’80% delle pratiche và oltr’Alpe.
Ti chiederai quindi cosa facciano gli italiani.
Semplice…..traducono e fanno un pre-studio in attesa che venga deliberato dai francesi con tempi medi di attesa che sono aumentati, passando da 5 gg a circa 20gg rispetto a fine 2011. Percentuali di bocciatura o richiesta di garanzie molto importanti sopratutto a scapito dei medio piccoli anche se già presenti in Crif oppure se già clienti con storicità sui pagamenti. Il sentiment al nostro interno è un peggioramento entro fine anno che viene già previsto e calcolato nel rischio dei vari settori e mette ancora più in ginocchio i clienti.
La cosa triste è che sui grandi clienti, l’iniziativa del “spendiamo” non manca mai, affinchè ci sia la visibilità del Gruppo e per queste occasioni se c’è da scannarsi con la concorrenza siamo in prima linea, mentre questa politica viene a mancare completamente quando parliamo di medio-piccole imprese, dove è qui che la redditività deve andare alle stelle ,dove bisogna guadagnare in modo indiscriminato senza sorta di problemi…..in modo da coprire le perdite prese con i Grandi clienti.
Abbiamo un indice di redditività interno su ogni cliente e anche su questo siamo valutati…questo indice prevede che ci sia un ritorno minimo sull’investimento pari al 26%. Secondo te quanto potremo andare avanti cosi?
Un abbraccio
Per motivi di privacy non posso pubblicare la rimanente parte dell’email di Franco. Però credo sia evidente a tutti che il credit cruch per le piccole imprese è chiarissimo, mentre per le altre le cose cambiano.
Infine, sul caso sopra descritto, occorre fare un distinguo. Non è più una banca italiana, ormai è una banca francese in tutto per tutto. E quindi resta normale un “occhio di riguardo” per casa madre mentre per gli altri, se poi arrivano dalla patria di “Pizza, Sole e Mandolino”…
Sostieni I&M. il tuo contributo è fondamentale per la continuazione di questo progetto!
STAY TUNED!
DT
Non sai come comportarti coi tuoi investimenti? BUTTA UN OCCHIO QUI | Tutti i diritti riservati © | Grafici e dati elaborati da Intermarket&more su databases professionali e news tratte dalla rete | NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)
Dai se tutto va com’è scritto qui http://www.wallstreetitalia.com/article/1383397/scenari/grecia-fuori-dall-euro-7-atene-avrebbe-solo-46-ore-di-tempo.aspx ancora poco meno di due giorni e si vedranno i primi fuochi d’artificio 😐 e poi toccherà a noi 🙁 e forse tutta l’economia mondiale 😕 😥
Cari amici, sapete quale è la nostra vera forza finora non ancora usata? Gli Italiani come “Franco”.
Nei vari ruoli che copriamo in tutti i settori socio-economici del nostro paese, siamo veramente in molti…
Carissimo DT e carissimo Franco
Quello che sta succedendo nel mondo bancario italiano di questi tempi è a dir poco terrificante.
Da molti mesi le richieste di finanziamenti da parte di piccole e medie imprese alle banche per investimenti produttivi sono quasi scomparse.
Da molti mesi da parte di queste imprese si stanno invece sempre più intensificando le richieste di finanziamento per esigenze di liquidità, collegate a ristrutturazione del debito per sperare di superare questo periodo di crisi mai visto e in progressivo rapido peggioramento. A queste richieste la risposta è quasi sempre PICCHE.
La situazione delle grandi imprese molto indebitate è un vero e proprio incubo per le banche che, in questo caso, non sanno cosa fare se non tentare di ridurre le esposizioni verso di loro e sperare nella buona divina sorte. Al contrario delle piccole imprese, verso cui le banche possono tentare di escutere le garanzie a presidio dei fidi accordati, verso le grandi il discorso è diverso. In questo caso sono le banche ostaggio del debito accordato alle grandi imprese.
Il nostro amico Franco non potrà che confermare questa situazione, se ne avrà voglia.
…non mi sembra una gran cosa aver messo la nostra “cassa” in mano dello “straniero” seguendo il mito globale e che gli stati nazionali non esistono più… il mondialismo italico culturalmente vaticano…
Vediamo oggi se gli stati nazionali non esistono… in europa e in giro per il mondo…
Stanno scappando sul $, l’economia US e la finanza US non mi paiono messe molto bene, anzi… scelta sbagliata secondo me, ma c’è gente in giro che ha visto FB come l’investimento del secolo… sono le cannoniere che fanno la differenza, almeno per ora.
Qualcuno ha notizie su come vanno le cose a casa del convitato di pietra, gli amici ex-URSS?
Ho trovato questo link su IPO etc. che consiglio di leggere.
http://blogmaverick.com/2008/09/08/talking-stocks-and-money/
“Infine, sul caso sopra descritto, occorre fare un distinguo. Non è più una banca italiana, ormai è una banca francese in tutto per tutto. E quindi resta normale un “occhio di riguardo” per casa madre mentre per gli altri, se poi arrivano dalla patria di “Pizza, Sole e Mandolino”…”
Caro DT, che il più forte domini sul più debole è nella natura delle cose.
Solo noi italiani drogati da anni di “solidarietà” mettiamo al primo posto gli altri rispetto a noi. E’ una filosfia da “servi nati” che è poi quello che abbiamo regolarmente dimostrato di essere nel corso della nostra storia (dagli spagnoli ai francesi).
I servi fanno i servi, i padroni i padroni. Di cosa ti stupisci?