in caricamento ...

Cosa succede allo Spread BTP Bund e al nostro debito pubblico?

Scritto il alle 10:30 da Danilo DT

elefante-nella-stanza-cristalli

Se chiedete ad un gestore obbligazionario a Londra una figura retorica per spiegare l’Italia vi dirà senza dubbio che il nostro Bel Paese è come un elefante nella stanza dei cristalli.
Immagine perfetta per descrivere il nostro paese. Sommerso dal debito pubblico (ecco perché è un elefante) e troppo imponente, importante ed influente per il sistema economico europeo, tanto che rappresenta sempre un rischio (i cristalli che si possono rompere).
Sul nostro debito pubblico ho già speso tonnellate di inchiostro virtuale (visto che ho usato una tastiera). E già sapete tutto. Idem su COME si è generato il nostro debito pubblico. Un debito pubblico che però non è mai rientrato e, anzi, ha continuato a salire malgrado tassi risibili e forti tagli alla spesa pubblica.
Lascio perdere in questa sede i commenti sulla qualità dell’utilizzo del denaro pubblico, sennò non ne usciamo più vivi.

Fintanto che l’Italia non era nell’Euro, poteva teoricamente fare ciò che voleva. Molto probabilmente, se non fosse arrivato l’Euro, avrebbe fatto default ma queste sono ipotesi che mi tengo per me, essendo giudizi personali.

Ora però facciamo parte di questa grande famiglia, che è l’Eurozona, dove ci sono degli stati che continuano a guardare con occhio molto critico la situazione delle finanze italiane.
Ovvio, vi sto parlando dei tedeschi e dei loro amici più stretti, che non hanno nessuna intenzione di pagare tutto quello che la malagestione pubblica ha generato negli ultimi 40 anni.
Lasciamo perdere ovviamente qualsiasi discorso propagandistico dove viene affermata l’assoluta solidità del debito italiano e la grande stabilità finanziaria dell’Italia.
Sappiamo tutti che l’Italia sta continuando a fare degli sforzi ma il debito pubblico, non fa altro che crescere.
Ma se l’Italia è in una condizione critica per il suo debito pubblico, occorre anche dire che siamo detentori in effetti di una delle maggiori ricchezze private (risparmio) pro capite al mondo.
Quindi, Italia paese dei grandi risparmiatori, Italia paese del grande debito pubblico.

Italia paese che prima ha dato e che ora deve togliere. Non lo dico io, ma è quanto praticamente ci sta suggerendo Berlino.

“Cari italiani, avete accumulato nei vostri dossier titoli, tanti BTP che lo Stato ha emesso in tanti anni di generoso deficit spending. Voi italiani vivevate bene perché lo Stato vi permetteva di vivere bene grazie al suo sostegno artificioso.”

Ma come lo Stato ha dato, ora lo Stato deve togliere, e se non lo farà lo Stato, ci potrebbe pensare qualcun altro, visto che abbiamo firmato un patto dove accettevamo sacrifici ma che saremmo tornati al rapporto debito pubblico/PIL pari al 60%.
Ovvio, non era necessario arrivare al 60%, ma di certo non solo non ci siamo avvicinati, ma ci siamo progressivamente allontanati.

Spread BTP Bund in salita (vicina ai massimi ultimi 6 mesi)

spread_btp_bund_2016

Premessa lunga ma necessaria per poi arrivare al nocciolo della questione.
Quanto vi sto per scrivere, ve lo avevo già accennato in passato, ma recentemente è tornato prepotentemente di moda. Ma attenzione, non vi sto dicendo che da DOMANI sarà così, ma voglio solo generare in voi ( sono noioso, lo so, ma è la mia mission forse “impossible”…) la consapevolezza.
Per facilitarmi la vita, andrò a riprendere un articolo di Fubini apparso sul Corsera qualche giorno fa…
Ormai è passato già diverso tempo dal salvataggio della Grecia (uno dei tanti…) ed i tedeschi si sono detti: mai più uno scenario del genere.

(…) L’inchiostro di Alexis Tsipras sulla sua resa a Bruxelles nel luglio scorso era ancora fresco, quando a Berlino si è riunito il Consiglio degli esperti economici. Volevano avanzare delle idee una vicenda del genere perché non si ripetesse mai più. In due settimane questo gruppo di cinque persone ha approvato un «rapporto speciale» di 53 pagine, con quattro voti a favore e uno contrario. In Italia non se n’è accorto nessuno. (…)

Vero, in pochi hanno saputo. Noi siamo tra i pochi.

(…) Pochi hanno prestato attenzione anche dodici giorni fa, quando Wolfgang Schäuble ha dato il suo appoggio a quel piano. Per il ministro delle Finanze tedesco non era necessario farlo, perché sta già facendo viaggiare molte di quelle proposte negli ingranaggi decisionali dell’area euro. Non importa se nel Paese che ne sentirebbe di più l’impatto — l’Italia — non se ne parla e il mondo politico fatica persino a capire di cosa si tratta. Non è una novità: era già distratto due anni fa quando approvò la direttiva europea sui salvataggi bancari che oggi, ormai in vigore, riscuote le proteste di tutti i partiti. (…)

Ci prendono proprio per fessi i tedeschi? Mah…inizio a pensare che fanno bene…

(…) Si legge nel rapporto dei saggi: «È necessaria un’applicazione coerente delle regole di insolvenza per gli Stati, in modo da ridurre i livelli di debito e rendere credibile la clausola che esclude i salvataggi» (inclusa nel trattato di Maastricht, ndr). (…)

Necessario, si parla di necessità. Vi sembra poco? Un qualcosa che possa ridurre il debito in modo chirurgico e rendere credibile e sostenibile il sistema Eurozona. Ve lo devo dire io o lo avete capito anche voi che qui si sottointende un HAIRCUT?

(…) Ne consegue la richiesta tedesca sugli istituti di credito: «Va posta fine al privilegio concesso ai titoli pubblici nella regolazione bancaria», si legge nel rapporto. Si tratta della parte del piano che più rapidamente sta facendo strada a Bruxelles. Il mese prossimo e in giugno due gruppi di lavoro dell’area euro presenteranno rapporti che precisano e declinano il progetto. Per le banche italiane, e il finanziamento del debito pubblico di Roma, l’impatto sarebbe profondo. Sul tavolo c’è l’ipotesi che gli investimenti fatti in titoli di Stato inizino a erodere il capitale delle banche non appena la loro esposizione in debito pubblico del loro Paese supera il 25% del patrimonio. (…)

Quindi, tanto per cominciare, si andrebbe a costringere le banche italiane ad accantonare denaro contro eventuali perdite per circa il 70% del loro portafoglio di titoli di Stato. Oppure le stesse potranno vendere copiosamente i titoli di stato che hanno in portafoglio.
Comunque vada è chiaro il rischio tracollo dei titoli di stato. Certo, il processo sarebbe graduale ma inesorabile ed avrebbe effetti devastanti sulle banche.

Questo potrebbe anche giustificare la debacle delle banche italiane nelle ultime settimane, a Piazza Affari.
Ma attenzione, i tedeschi non hanno certo pensato a cosa potrebbe significare questo per il sistema NON solo italiano ma soprattutto europeo. Siamo certi che la stessa Germania non se subirebbe delle conseguenze pesantissime? E poi il ruolo della BCE? Draghi lascerebbe andare a ramengo tutto il progetto di maggiore Unione Europea, visto che proprio ora il sostegno della Bce al sistema è pressochè totale? Sarebbe un percorso che si muove su territori diametralemente opposti a quelli oggi in vigore.

Quindi, personalmente, non credo proprio che questo processo possa arrivare a breve. Ma state all’occhio perché prima o poi diventerà cuna cosa concreta, non oggi, non in qeusto 2016 e tantomeno nel 2017. Intanto però, come sempre, io vi avevo avvertiti. Avete ancora tanto tempo per adeguarvi, iniziando ad aggiustare il tiro ai vostri portafogli, nella consapevolezza che l’elefante nella stanza dei cristalli dovrà fare una bella piroetta. La frittata è garantita.

Riproduzione riservata

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

(Se trovi interessante i contenuti di questo articolo, condividilo ai tuoi amici, clicca sulle icone sottostanti, sosterrai lo sviluppo di I&M!). E se lo sostieni con una donazione, di certo non mi offendo…
Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia. Se non ce l’hai o se non ti fidi più di lui,contattami via email (intermarketandmore@gmail.com). NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

15 commenti Commenta
ironblade79
Scritto il 8 Febbraio 2016 at 11:15

Ciao DT, ecco il RENDIMENTO del decennale italiano
Rende meno di un mese fa di due mesi fa etc… Quindi i rendimenti sono in discesa. Una domanda in generale: ma quando l’SP500 è passato da 666 a 2100 eri sempre short? Se saresti coerente con le tue analisi dovresti aver fatto un bagno di sangue. A fare il profeta di sventura prima o poi ci si azzecca ma non serve a nulla perché quello che succederà è sempre superiore alle più pessime previsioni. Sono anni che siamo sempre alla frutta, ma l’umanità va avanti. Fallirà l’intero sistema economico, e cosa ci possiamo fare? Pensi che un altro portafoglio ti salva? In che cinema? Nemmeno se hai la terra e oro ti puoi salvare contro la depressione, però FORSE ti fa sopravvivere. Sono FORSE gli assets migliori da avere. (anche se c’è sempre la confisca o l’esproprio). Puoi prendere, andare via dall’Italia e fine… e poi vedremo se il fallimento dell’Italia non ti verrà a prendere anche al Polo Nord. Quindi dov’è la sicurezza? Semplice, non esiste. Come pensi di salvarti con la finanza? Se crolla l’Italia crollano gli altri a catena e non ce ne è per nessuno, quindi inutile pensarci. Come è già successo nella storia dell’uomo si ricomincia con una nuova esperienza. Scrivi qualche articolo con delle soluzioni di investimento che ritieni reali e dove investi, scrivere così sono come le trasmissione TV dei polemizzatori seriali che dicono solo il problema ma non paventano una soluzione fattibile. Dato che hai una tua posizione almeno, se lo ritieni, di come in modo concreto uno cosa deve fare se succede l’evento XXXX Ciao!!

Scritto il 8 Febbraio 2016 at 11:23

++ BANCHE ++ Continua il collasso… ma #OcchioA quelle GRECHE…#tuttobene pic.twitter.com/UNO6HetOAa— Danilo DT (@intermarketblog) February 8, 2016

Scritto il 8 Febbraio 2016 at 15:02

Forse non mi hai seguito molto bene… Non credo proprio che non ero short, io ho sempre detto che BISOGNA SEGUIRE LA TENDENZA ed adeguarsi. Il mio obiettivo era quello di dire il MIO punto di vista di come stavano le cose. Ma attenzione, i mercati non scontano la realtà! E se poi vuoi saperlo, oggi non sono nemmeno SHORT! Proprio perchè trovo assurdo il sell off di qeuste dimensioni. Sono semplicemente liquido.
E chi mi segue da più tempo può testimoniare quanto sto scrivendo

lorepi
Scritto il 8 Febbraio 2016 at 17:06

Buongiorno!
Oggi voglio fare un grande regalo a tutti i lettori del blog. Vi allego il grafico mensile del FTSEMIB. Come potete vedere, per me (of course) siamo dentro un enorme rettangolo: abbiamo toccato due volte il borso inferiore e due volte il bordo superiore. Analisi grafica vuole che la terza sia quella buona per sfondare. E parrebbe dover essere uno sfondamento verso il basso. Ma il bello deve venire. Come calcolare l’ obiettivo? Valore del bordo superiore- valore del bordo inferiore= di quanto dovrebbe scendere l’ indice. C’è qualcosa che non vi torna? Lo so…..e fa paura anche a me. Perchè l’ obiettivo di questo enorme rettangolo sarebbe l’ indice praticamente a 0.

lorepi
Scritto il 8 Febbraio 2016 at 17:20

Per la precisione l’ obiettivo sarebbe area 500 (leggasi cinquecento). Non aggiungo altro.

Scritto il 8 Febbraio 2016 at 17:49

lorepi,

E lo chiami un grande regalo? E’ una piaga d’Egitto di dimensioni immani!
Dai, think positive…
Oggi è stata l’ennesima giornata campale. Ma alla fine io mo sono fatto la mia teoria su cosa sta accadendo. Ovvio, nessuno ne parla e la conferma la sapremo solo a pusteriori, ma secondo me c’è una sola spiegazione, che va “oltre” a tutto questo….
Se riesco stasera, dopo che mi sarò ripreso un pochino dalla pressione di oggi, provo a buttare giù due righe

lorepi
Scritto il 8 Febbraio 2016 at 17:58

Danilo DT,

Premetto che non opero più da anni sul ftsemib perchè va dove vuole eppure questo sembrerebbe dirci l’ analisi grafica. a me non fanno paura i mercati in quanto tali, anzi direi che me la stò ridendo piuttosto per come sono posizionato…mi fa paura cosa potrebbe succedere in Italia se davvero l’ indice arrivasse a 500. Ho due bambini e mollare tutto per andarsene di corsa non è così semplice come se uno fosse da solo.

paolo41
Scritto il 8 Febbraio 2016 at 18:36

Danilo, venendo all’argomento del post, cioè all’hair cut dei titoli italiani ( di cui ero già a conoscenza), non pensi che in tal caso convenga abbandonare definitivamente l’euro e tornare alla nostra liretta. Poi voglio vedere se con la svalutazione della lira e la rivalutazione del marco (vestito da euro) se le nostre esportazioni ricominciano ad essere più competitive. E aggiungo il momento sarebbe estremamente favorevole con il petrolio a 30 euro……

Lukas
Scritto il 8 Febbraio 2016 at 18:55

RBS e SG prevedono l’ S&P 500 a quota……550
LOREPI dice che il ftse mib scenderà sino a quota…..500

Più che previsioni finanziarie…… mi sembrano annunci dell’avvio di una III guerra mondiale…e pure molto imminente !!!

warrenbuffett
Scritto il 8 Febbraio 2016 at 20:12

Voi leggete i grafici.. Altri i fondamentali…
Io entrambi e dallo scorso anno sono pesantemente Short!

Non capisco come si faccia a vedere da mesi solo una correzione, io vedo buio soprattutto X Italia!!!!
Lorepi continuiamo a monitorare!

warrenbuffett
Scritto il 8 Febbraio 2016 at 20:14

Verso aprile maggio ne riparliamo!

Scritto il 8 Febbraio 2016 at 20:31

Lukas,
550??? cavolo, ve lo ricordate il mio post sullo SPX settimanale?
😉

war­ren­buf­fett@fi­nan­za,

E’ un mercato bearish secondo me molto particolare, ma è chiaramente bearish….

lorepi
Scritto il 8 Febbraio 2016 at 20:41

Lukas,
Non mi avventuro in analisi macro di cui onestamente capisco poco. Guardo i grafici e mi preoccupo per cosa vogliono indicarci rispetto alla vita reale. SP500 pare oramai indirizzato verso area 1600 e, come ha fatto 2 settimane fa Ftsemib e sta facendo questa settimana il dax, per raggiungere quel livello dovrà bucare la media a 200gg su time frime settimanale. Quella rappresenta la fine di qualsiasi speranza di eventuali rimbalzi. ATTENZIONE, ho scritto rimbalzi perchè pare chiaro che il trend di lungo è oramai conclatamente ribassista.
Mi auguro con tutto il cuore che qualcuno non stia ancora sperando nel miracolo per tornare in pari con i titoli che ora vede in perdita. Questo non è il 2008. Graficamente sembra 5 volte peggio.

kry
Scritto il 8 Febbraio 2016 at 21:27

— ” Sappiamo tutti che l’Italia sta continuando a fare degli sforzi ma il debito pubblico, non fa altro che crescere. ” —

PERCHE’ IN FRANCIA E GERMANIA NON E’ LA STESSA COSA CON TASSI DA ANNI NOTEVOLMENTE PIU’ BASSI

warrenbuffett
Scritto il 8 Febbraio 2016 at 23:13

Tradotto… Siamo alla pecora!

I sondaggi di I&M

Come vorresti I&M?

View Results

Loading ... Loading ...