Come investire se ritorna la recessione?

Scritto il alle 11:06 da Danilo DT

PIIGS e default a parte, la macroeconomia sta veramente vivendo un momento di difficoltà. Non più tardi di qualche giorno fa, vi ho parlato (forse ve lo siete persi) del CFNAI, il Chicago Fed National Activity Index.
Questo indice, redatto dalla FED di Chicago, è la sintesi perfetta di ben 85 indicatori economici, di pura produzione economica. E quindi è tranquillamente considerabile come il VERO indice che monitora la crescita dell’economia USA
Riprendetevi questo post così capirete meglio.

Come scritto, il CFNAI-MA3, ovvero la media delle ultime 3 rilevazioni (per limare eventuali picchi), sta pericolosamente raggiungendo un’area molto pericolosa. Infatti come dice la stessa FED di Chicago (e non quindi il lattaio sotto casa mia)…

”When the CFNAI-MA3 value moves below –0.70 following a period of economic expansion, there is an increasing likelihood that a recession has begun.” (ChicagoFED)

Il problema è che il CFNAI-MA3 è a -0.60. Ad un passo dall’area recessiva…


Quindi signori, il rischio di tornare in recessione si sta concretizzando. Certo, noi parliamo di economia USA. Molto probabilmente l’Italia è già in recessione. O forse lo è sempre stata, chissà… comunque sia, fino a prova contraria, gli USA sono il mercato più importante, ancora oggi. E quindi restano la nostra guida economica.
Ma se si torna in recessione… che fare?

I sette punti di Rosenberg

Ecco, secondo l’amico David Rosenberg, brillante economista ex Merrill Lynch e oggi punto di riferimento di Gluskin Sheff. http://www.gluskinsheff.com/index.aspx, come investire in caso di ritorno in recessione. In 7 punti:

1) “High-quality corporates” plus companies with “A-type” balance sheets and “BB-like yields.”
2) Reliable dividend paying Stocks (including preferreds).
3) Low debt-to-equity ratios, high liquid asset ratios, good balance sheets, no heavy debt.
4) Hard assets: Oil and gas royalties, REITs – focus on income stream.
5) Sectors / companies with “low fixed costs, high variable costs, high barriers to entry/some sort of oligopolistic features, a relatively high level of demand inelasticity.” This includes utilities, consumer staples + health care.
6) Alternative assets that do not rely on “rising equity markets” or are independent of volatility trades.
7) Precious metals. Specifically, he puts a $3,000 target on Gold.

Anche se Rosenberg può non stare troppo simpatico a qualcuno, soprattutto a causa del suo pessimismo cosmico, non possiamo certo negare che le sue idee siano sballate. Anzi, mi trovano assolutamente d’accordo.

1) Corporate di alta qualità
2) Azioni con dividendi elevati
3) Scegliere società con poco debito e tanto cash flow
4) Preferire in ambito “hard asset” gli energetici e su chi da flussi di reddito
5) Società con bassi costi fissi e posizione di mercato dominante
6) Titoli aciclici
7) Oro

Ops… caro Rosenberg, devi sapere che qui su I&M i portafogli Compass ( e gli amici ne sono testimoni) da tempo sono proprio impostati su queste coordinate (più ovviamente molti altri accorgimenti). Quindi non posso che sottoscrivo quanto detto da David, il quale quindi la pensa come il sottoscritto.

STAY TUNED!

DT

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34 commenti Commenta
dot.com
Scritto il 28 Luglio 2011 at 11:19

articoli interessanti ma sempre a senso unico.
recessione, morte, distruzione, default.
ciao !

Scritto il 28 Luglio 2011 at 11:31

dot.com@finanzaonline,

Ciao, purtroppo a senso unico perchè rispecchia il mio punto di vista (recessione) e quindi… In realtà potrei faer come fanno tanti giornali o colleghi, ovvero fare l’ipocrita e dire cose che non penso. Visto che quiesto resta un blog, ovvero un “taccuino di appunti personali”, voglio fare in modo che resti tale. Qui c’è il mio pensiero. Poi, ovvio, se tutti pensassimo le stesse cose non ci sarebbe mercato dico bene? 😉

Come sempre a disposizione …

😀

hironibiki
Scritto il 28 Luglio 2011 at 11:45

Io aggiugno questo.. Con mia moglie insieme abbiamo deciso di lasciare un pò di liquidità a casa. Si sa mai che, cadendo di colpo il mercato, non sia più possibile prelevare in banca 😐

hironibiki
Scritto il 28 Luglio 2011 at 11:51

Dream Theater,
DT condivido appieno il tuo punto di vista e anche se non sono un trader, questo blog mi ha fatto capire veramente tantissime cose. Grazie :mrgreen:
Ieri Mentana (che è uno dei pochi che “stimo a tratti”, dipende sempre quando non si perde nei soliti discorsi politici che a nessuno interessa) ha iniziato ancora con la crisi economica. Mah chissà se l’italiano media si sta svegliando dal torpore mediatico ed inizia a capire che quello che sta accadendo non è una semplice crisi ma è endemica e strutturale.
Chissà.. Lo spero sempre. Altrimenti continueremo a vedere Tamarreide o il GF e andare avanti così 😐

dot.com
Scritto il 28 Luglio 2011 at 12:11

se posso, negli articoli mettici anche qualche “secondo me” perche’ leggendo uno potrebbe anche pensare che quel che scrivi sia supportato da dati reali (ricordo a tutti definizione tecnica di recessione: almeno due trimestri consecutivi con crescita < 0… per adesso usa veleggiano a +2.8 di pil con stime in aumento nella seconda parte dell'anno) e inoltre l' "autorevolezza" dei presunti esperti che citi…. insomma ….. è quella che è.

nel mondo ci sono migliaia di ex analisti di qualcosa che vogliono dire la loro, sarà un caso ma vai a pescare sempre quelli che avvalorano la tua tesi . 😆

m75035
Scritto il 28 Luglio 2011 at 12:45

dot.com@finanzaonline,

anke le stime degli ordini durevoli erano +0.6 invece ieri mi sembra ke sia uscito qualcosa col segno meno….

l.b.chase
Scritto il 28 Luglio 2011 at 13:00

dot.com@finanzaonline: se posso, negli articoli mettici anche qualche “secondo me” perche’ leggendo uno potrebbe anche pensare che quel che scrivi sia supportato da dati reali (ricordo a tutti definizione tecnica di recessione: almeno due trimestri consecutivi con crescita < 0… per adesso usa veleggiano a +2.8 di pil con stime in aumento nella seconda parte dell’anno) e inoltre l’ “autorevolezza” dei presunti esperti che citi…. insomma ….. è quella che è.nel mondo ci sono migliaia di ex analisti di qualcosa che vogliono dire la loro,sarà un caso ma vai a pescare sempre quelli che avvalorano la tua tesi .   

Scusami mi sfugge qualcosa nel tuo ragionamento: se il 2,8 di pil USA è sufficiente a non parlare di “distruzione o morte”, per quale motivo hanno bisogno di alzare il tetto del loro debito per non dichiarare default e il negrito è disposto anche a dare via le chappet pur di convincere il popolo americano a fare pressioni sul congresso??? 🙄

Forse le cose non vanno poi così bene… Comunque se a te piace così auguri;)

dot.com
Scritto il 28 Luglio 2011 at 13:06

stime ordini durevoli in calo e in linea con il rallentamento in atto negli usa, rallentamento che nessuno nega, neanche il beige book 😆 .

per dirla alla jupa, riassumendo per i meno pratici.

incremento pil recessione
pil >0 e stagnazione
pil >=1 -> crescita

gli usa sono a +2.7 includendo questo trimestre disgraziato, sarebbe opportuno che l’articolista spiegasse in che modi e (soprattutto tempi !) il pil usa scenderà per due trimestri a valori negativi come lui afferma.

dot.com
Scritto il 28 Luglio 2011 at 13:08

l.b.chase@finanzaonline: Scusami mi sfugge qualcosa nel tuo ragionamento: se il 2,8 di pil USA è sufficiente a non parlare di “distruzione o morte”, per quale motivo hanno bisogno di alzare il tetto del loro debito per non dichiarare default e il negrito è disposto anche a dare via le chappet pur di convincere il popolo americano a fare pressioni sul congresso??? Forse le cose non vanno poi così bene… Comunque se a te piace così auguri;)  

sei un po’ confuso, il debito in questo caso non c’entra niente con la crescita, non cosi’ come vuoi fare intendere tu.

il problema è di natura tecnica e politica, gli usa non stanno certo fallendo e hanno un debito totalmente sostenibile.

dot.com
Scritto il 28 Luglio 2011 at 13:10

scusate lo schema del messaggio precedente è saltato

incremento pil recessione
pil >0 e stagnazione
pil >=1 ———————>crescita

dot.com
Scritto il 28 Luglio 2011 at 13:13

vabbè il commento si mangia i carratteri speciali…. quel che intendevo dire è che con un incremento pil inferiore allo zero per due trimestri consecutivi si parla di recessione, con incrementi contenuti entro l’1% stagnazione e con incrementi superiori all’1% si ha una crescita significativa.

queste sono le definizione accettate dalla comunità economico finanziaria mondiale, se volete tirar giu’ un nuovo glossario fate pure 😛

alfio200
Scritto il 28 Luglio 2011 at 13:14

“””Molto probabilmente l’Italia è già in recessione. O forse lo è sempre stata, chissà…”””

Io direi che l’Italia è in recessione, ma non accetta l’idea. Un classico, la famiglia che accende un prestito per le vacanze (non accetta l’idea di non potersele più permettere).

Oppure, il discorso immobili che (per ora) in Italia sono calati “solo” (rispetto ad altri paesi) del 10-15%. Semplicemente, non calano di più perchè “per ora” che ha comprato un immobile a 200.000 eur non accetta di venderlo a 180.000, 150.000…anzi…si ostina a volerlo vendere magari a 220.000 eur.

Quanto agli investimenti, io posterei anche un “Come investire, o meglio come comportarsi in caso di default”. Sull’Italia, continuo ad essere estremamente pessimista.

In relazione all’argomento trattato…niente titoli di Stato? Nemmeno tedeschi o svizzeri? Magari un fondo monetario in franchi svizzeri (titoli a breve durata)?

l.b.chase
Scritto il 28 Luglio 2011 at 13:28

dot.com@finanzaonline:
sei un po’ confuso, il debito in questo caso non c’entra niente con la crescita, non cosi’ come vuoi fare intendere tu.il problema è di natura tecnica e politica, gli usa non stanno certo fallendo e hanno un debito totalmente sostenibile.  

Ah no??? Non c’entra niente??? Ma guarda un pò e io che credevo che chi ha un debito (insostenibile secondo le proprire entrate) fosse destinato a fallire… Sono proprio confuso hai ragione… Poi se me lo dici tu che gli USA “non stanno certo fallendo” allora sì che mi fido… E sono anche molto sollevato dal fatto che mi hai detto che il loro debito è TOTALMENTE sostenibile, magari adesso vaglielo a spiegare anche a quel povero negrito di osama o obama, come si chima, che così di mette un pò il cuore in pace anche lui e la smette di rompere i maroni al congresso perchè alzi il tetto… Che poi a che servirà alzare il tetto di un debito totalmente sostenibile non lo capisco proprio 🙄

Secondo me ti dovrebbero fare ministro del tesoro. 😆

m75035
Scritto il 28 Luglio 2011 at 13:37

dot.com@finanzaonline,

… per adesso usa veleggiano a +2.8 di pil con stime in aumento nella seconda parte dell’anno…

…in linea con il rallentamento in atto negli usa, rallentamento che nessuno nega, neanche il beige book…

così a naso qualcosa non mi torna…

dot.com
Scritto il 28 Luglio 2011 at 13:40

l.b.chase@finanzaonline: no??? Non c’entra niente??? Ma guarda un pò e io che credevo che chi ha un debito (insostenibile secondo le proprire entrate) fosse destinato a fallire… Sono proprio confuso hai ragione… Poi se me lo dici tu che gli USA “non stanno certo fallendo” allora sì che mi fido… E sono anche molto sollevato dal fatto che mi hai detto che il loro debito è TOTALMENTE sostenibile, magari adesso vaglielo a spiegare anche a quel povero negrito di osama o obama, come si chima, che così di mette un pò il cuore in pace anche lui e la smette di rompere i maroni al congresso perchè alzi il tetto… Che poi a che servirà alzare il tetto di un debito totalmente sostenibile

ma perche’ non leggete e non vi documentate ?
il debt ceiling è entrato in vigore nei primi anni del secolo per dare un freno alle spese militari usa durante la prima guerra mondiale. Ogni tot anni si rialza, è una conseitudine collaudata, sarà la centesima volta che lo fanno.

Ora se avessi messo in griglia quattro indicatori economici (quattro) degli usa converresti con me sulla sostenibilità attuale del debito usa (che poi vada ridimensionato lo sa anche obama e i repubblicani, seppur con formule diverse tra tagli e aumenti del tax rate per redditi alti).

Tra l’altro gli stati uniti godono di un trattamento *molto particolare* da parte delle connazionali agenzie di rating moody’s e s&p che in altri casi di fronte ad un enpasse del genere quantomeno avrebbero scalato un gradino, tanto per far capire che sono serie
e invece tuttora gli usa conservano la tripla A (qui in europa non sono stati cosi’ delicati, ricordo un quattro gradini secchi per il portogallo, ma questo è un altro discorso).

dot.com
Scritto il 28 Luglio 2011 at 13:42

m75035@finanza,

cosa non è chiaro ?
secondo quarto in rallentamento (pil era intorno a 3.3 ora sceso a 2.7/2.8), ma le stime per il semestre successivo sono in crescita.

poi se si avverano o no questo nessuno puo’ dirlo.

Lukas
Scritto il 28 Luglio 2011 at 13:58

dot.com@finanzaonline,

il problema……. o meglio la preoccupazione dei mercati……è cosa succederà alla crescita quando verrà a mancare il sostegno della spesa pubblica…….non piu’ sostenibile ai livelli attuali……a causa dell’enorme livello raggiunto dal debito pubblico ?………Anche i bambini capiscono che una crescita drogata dall’intervento pubblico……..finanziato peraltro con il debito……..è una crescita dai piedi d’argilla…..foriera nel medio termine piu’ di guai che di benefici !!!

Lukas
Scritto il 28 Luglio 2011 at 14:14

dot.com@finanzaonline,

a voler essere piu’ chiaro vedesi grafico che si allega

paolo41
Scritto il 28 Luglio 2011 at 14:26

dot.com@finanzaonline,

….dovrebbe essere così gentile da indicarci quali sono i blog o le recensioni giornalistiche che danno commenti positivi sull’attuale situazione economico-finanziaria…tanto per tirarci su lo spirito….

nervifrank
Scritto il 28 Luglio 2011 at 14:38

”When the CFNAI-MA3 value moves below –0.70 following a period of economic expansion, there is an increasing likelihood that a recession has begun.” (ChicagoFED)

Il problema è che il CFNAI-MA3 è a -0.60. Ad un passo dall’area recessiva…

Mi sembra molto chiaro. E la Fed di Chicago è indubbiamente autorevole.

La chiave di tutto è la parola “LIKELIHOOD”.

Poi io sono convinto che Obama e il Congresso troveranno un accordo sul debito e nel secondo semestre gli USA faranno 5% su base annuale.
:mrgreen:

Scritto il 28 Luglio 2011 at 14:47

Lukas: dot.com@finanzaonline, il problema……. o meglio la preoccupazione dei mercati……è cosa succederà alla crescita quando verrà a mancare il sostegno della spesa pubblica…….non piu’ sostenibile ai livelli attuali……a causa dell’enorme livello raggiunto dal debito pubblico ?………Anche i bambini capiscono che una crescita drogata dall’intervento pubblico……..finanziato peraltro con il debito……..è una crescita dai piedi d’argilla…..foriera nel medio termine piu’ di guai che di benefici !!!  

Esatto… L’ho anche scritto nel post di oggi sull’intermarket intradayche il mio è un ragionamento “prospettico”. Senza QE3 il mercato reggerà? mah mah….
Cmq ottime considerazioni e confronto interessante. 🙂

dot.com
Scritto il 28 Luglio 2011 at 15:05

paolo41,

non si tratta di fare commenti positivi ma aderenti alla realtà.
nell’articolo si da’ come certa recessione usa nei prossimi mesi, scegliendo ogni volta gli indicatori che avvalorano questa tesi
oppure qualche ex analista che ha voglia di dire la sua (ovviamente con medesimo orientamento dell’autore).

io mi limito a far presente che il pil, anche grazie a qe1 e qe2, viaggia intorno al 2.8% malgrado la flessione dell’ultimo quarto.
l’articolista prevede recessione nei prossimi mesi.

ritroviamoci qui inizio 2012 e vediamo se l’economia usa sarà a crescita negativa in modo fa farci un’opinione sull’affidabilità di queste previsioni.

dot.com
Scritto il 28 Luglio 2011 at 15:08

dot.com@finanzaonline,

le dichiarazioni di ieri di bernake sono state imho abbastanza esplicite circa la possibilità di un nuovo qe.

p.s. spesso appare un errore a questo link tipo bad gateway

Scritto il 28 Luglio 2011 at 15:16

dot.com@finanzaonline,

I tuoi ragionamenti sono del tipo “vedo il bicchiere mezzo pieno”. E vanno benissimo perchè trovo correttissimo che ci sia al mondo gente che la vede in modo diverso rispetto al sottoscirtto. E ci mancherebbe.

Ti voglio però fare una domanda. Secondo te, senza la politica monetaria USA, partita col taglio dei tassi per poi arrivare al QE1, QE2 e QE 2 e 1/2, i mercati, le borse e l’economia, dove sarebbero?
E soprattutto, visto che i numeri parlano chiaro, e che questa politica espansiva ha fatto aumentare a dismisura il debito ma non ha portato vere migliorie al tessuto economico USA che quindi ha ricevuto ossigeno temporaneo andando a DROGARE i mercati ma non ha creato le basi per una vera ripresa… una volta che verrà a mancare il sostegno pubblico, che cosa succederà?

🙂

Scritto il 28 Luglio 2011 at 15:16

dot.com@finanzaonline,

SEGNALATO ALL’ADMIN

dot.com
Scritto il 28 Luglio 2011 at 15:29

Dream Theater,

l’idea della fed era ovviamente rimettere in moto i consumi e i risultati, che se ne dica, ci sono… basta vedere le trimestrali in uscita in questi giorni.

DT nel tuo articolo dai per certa la recessione nei prossimi mesi senza neanche prendere in considerazione un possibile qe3 (e ieri bernake mi è sembrato abbastanza esplicito, ma forse devo rivedere il mio inglese 😛 ).

usa non permetteranno un double dip è stato detto tante volte e lo faranno con mezzi convenzionali o non. possono stampare carta e fare qe3.

adesso la domanda vera è, con quali soldi faranno qe3 ?
probabilmente troveranno accordo sul debt ceiling nei prossimi giorni, innalzando per la 101 volta il tetto, quindi se ne riparlerà nel 2012. intanto taglieranno un bel po’ di spese (sopratutto militari) e vedrai che alla fine riusciranno a tirar fuori soldi anche alzando il tax rate dei redditi piu’ alti.

parte del tesoretto servirà ad abbassare il debito e parte a fare il qe3 che forse considerati i minori importi in gioco sarà piu’ qe2.5.

pero’ certezze non ce ne sono (oggi sussidi disoccupazione per la prima volta dopo mesi sotto i 300k), bisogna vedere come procedere economia usa, in caso si mettesse male secondo me qe2.5/3 certo.

    Scritto il 28 Luglio 2011 at 16:46

    @ dot.com

    Se arriva un QE3 ovviamente si torna a drogare il mercato e il GDP si impenna. su questo hai ragione.
    Ma dimmi solo dove li prendono i soldini…
    E cosa risolvono? Mettono basi strautturale ad una nuova crescita economica solida. I risultati sono chiari. Lo hanno capito anche la Congresso, il QE NON FUNZIONA.
    Domani uscirà un post sugli USA che purtroppo (tanto per cambiare! heheheh) non dirà cose bellissime. Però sono dati che sono incontestabili, ognuno poi è liberissimo di interpretarli come vuole.
    Certo, danno spazio alla tipografia, e vai con QE3-4-5-n tendente ad infinito.
    Però allora, in questo caso, non chiamiamola più macroeconomia, please….

    In sintesi: la mia visione da macroeconomista è molto negativa (te ne sei accorto vero?) ma poi i mercati prendono coordinate ben diverse. E questa mia visione distorta spesso ha creato confusione. Se ci sarà un QE3, allora ci sarà poco da fare. Si salirà, tutti contenti e bisognerà cercare di sfruttare il trend. Punto e basta.
    Storie già viste. Squallide ma realistiche.

    🙂

dot.com
Scritto il 28 Luglio 2011 at 15:30

errata corrige * sotto i 400

hironibiki
Scritto il 28 Luglio 2011 at 15:42

Ieri riflettevo su cosa accadrebbe se facesse default l’America.
Come prima cosa avrebbe una rivolta sociale, non penso che gli impiegati pubblici (tra le quali le forze dell’ordine) sarebbero molto felici di continuare a lavorare AG-GRATIS.. E poi ho rapportato (con la fantasia) il tutto sui mercati europei… Come disse il Dot. Emmett Brown “GRANDE GIOVE!”.
Però a parte questa considerazione “fuori tema” anche io sono convinto che l’America non andrà in Defi, qualcosa si inventeranno; ma ciò non toglie che il sistema economico grazie alla delocalizzazione si sia inceppato e destinato (secondo me) a una implosione.
I primi segnali ci sono tutti.. Poi magari sbaglio.

alfio200
Scritto il 28 Luglio 2011 at 16:33

Discussione dotta, ma inutile.

Come ho già scritto in un post precedente, sul Geab 56 c’è già tutto sul tema Stati Uniti.

http://informazionescorretta.blogspot.com/2011/06/geab-56-parte-pubblica-italiano.html

paolo41
Scritto il 28 Luglio 2011 at 17:06

…messaggio per ANDREA.MENSA…
leggi l’articolo appena postato da Alfio 200: ci sono dei passaggi discutibili, ma nel complesso ci sono interessanti indicazioni relative allo scambio di opinioni di due giorni fa…

hugodepaganis
Scritto il 28 Luglio 2011 at 17:10

dot.com@finanzaonline: adesso la domanda vera è, con quali soldi faranno qe3 ?

bello che dopo aver consigliato agli altri di “leggere”, “informarsi”, “basarsi sui dati” te ne esci con una domanda simile.
Con quali soldi hanno fatto e stanno facendo i QE1, QE2 e il QE 2.light?
con quelli che non ci sono… con quelli della FED. Il QE e il debito pubblico c’entrano in maniera solo relativa. O forse per i soldi per acquistare i buoni del tesoro la FED li ha chiesti al… tesoro?

l.b.chase
Scritto il 28 Luglio 2011 at 19:07

hugodepaganis@finanza,

Ma chi ha detto che non ci sono???? Basta STAMPARE STAMPARE STAMPARE STAMPARE….. E tutto si risolve secondo dottocom. E forse potrebbe anche avere ragione se dall’altra parte dell’oceano non ci fossero altri stati con cui gli USA hanno bisogno di commerciare, vendere i propri debiti e cazzeggiare col valore della loro carta straccia.
Ma va bene così forse si potrebbe anche tirare avanti col teatrino fino ai primi del 2012 come dice dottocom e poi? Per quanto si potrà stampare ancora carta straccia gonfiando l’oro fino a 20.000 $ l’oz? :D:D:D

mattacchiuz
Scritto il 28 Luglio 2011 at 22:25

l.b.chase@finanzaonline: Ma chi ha detto che non ci sono???? Basta STAMPARE STAMPARE STAMPARE STAMPARE…..

hai letto i testi del 1940 per sapere queste cose? hai imparato che “stampare denaro quando serve” è una consuetudine collaudata… :mrgreen:

tra l’altro oggi i sussidi disoccupazione sono scesi a 398k, che per la cronaca è maggiore di 300k, escluso l’improbabile ipotesi che k sia = a -1000. Il che potrebbe essere, visti i fantaragionamenti.
398k per questo periodo dell’anno, è ancora un 30% sopra al normale, ma fa nulla…

lasciamo perdere la storia del gdp e del debito… non ci sono paragoni…

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