Disoccupazione: brutte sorprese dopo la Befana

Scritto il alle 15:29 da mattacchiuz

Eccoci ancora una volta alla consueta rubrica del giovedì da cassaintegrato.

Piuttosto negativi i dati che il DOL ( Department of Labor ) ha pubblicato oggi giovedì 13 gennaio 2011, pur se le aspettative erano per un deciso proseguimento del trend discendente nel numero di nuove richieste di sussidi di disoccupazione. Vediamo subito i dati.

Initial Claims (SA) A 445,000 Da 410,000 =+35,000
Initial Claims (NSA) A 770,413 Da 578,727 =+191,686

Aumentano di 35 mila il numero di persone che “destagionalmente” hanno fatto ricorso alla cassa integrazione, attestandosi a quota 445 mila unità. Molto peggio invece il dato non destagionalizzato, che schizza a 770 mila, incrementando di 191 mila rispetto alla settimana precedente.

La revisione in questa occasione è stata minima, pari a 1000 persone, ovviamente a rialzo.

Ma come al solito il grafico non destagionalizzato dice tutto, e anche oggi racconta una storia non propriamente esaltante.

Anche quest’anno la seconda lettura di gennaio pare essere la peggiore di tutto l’anno, tuttavia per ora un simile dato non dovrebbe essere troppo negativo. E adesso vi mostro il perché!

In questo grafico a sinistra potete leggere la variazione assoluta nel numero di richiedenti, settimana su settimana, mentre a destra la variazione percentuale, in rosso. In particolare, nonostante l’ultima barra rossa indichi un brutto +33.12%, la cosa non dovrebbe preoccupare molto, visto che è frequente registrare variazioni simili in questo periodo dell’anno. È anche altresì vero che difficilmente un simile comportamento è giustificabile se ci fosse in atto la potente ripresa enfatizzata dai media: potenzialmente basterebbe questa settimana per annullare tutti i progressi nelle assunzioni visti negli ultimi tre mesi, il che la dice lunga sullo stato della salute dell’economia e sulla qualità dei posti di lavoro creati nel trimestre precedente. Ma capiremo meglio nei prossimi 14 giorni, in quanto ricordo che le festività alterano parecchio, nonostante le destagionalizzazione, le letture.

Sale di ben 422 mila il numero di persone che entra in uno dei sette programmi per l’assistenza ai senza lavoro, tornando a livelli superiori ai 9 milioni.

Le annotazioni che provengono dai differenti stati, indicano che per l’ultima settimana dell’anno, i licenziamenti hanno perlopiù colpito il settore manifatturiero, dei trasporti e delle costruzioni. Questo per le temporanee sospensioni dei lavoro sempre causa festività ( in USA si licenzia, non si fanno 14 gg di vaccanza… so che vacanza si scrive con una c, ma mi piace di più così ). Da sottolineare che alcuni stati hanno anche indicato nel commercio un settore debole, con ogni probabilità a causa dei ghiacci eterni che si sono stesi sopra le città costiere.

Nel frattempo i prezzi alla produzione continuano la loro trionfale marcia “deflazionistica” verso l’alto, ben sapendo che il loro banchiere centrale ha la situazione saldamente sotto controllo.

Vi lascio con un paio di estratti in inglese, perché se mi metto pure a tradurli pubblico tutto domani:

-Finished energy:  The index for finished energy goods climbed 3.7 percent in December, its
third consecutive monthly advance. Roughly sixty percent of the December rise is attributable to
a 6.4-percent jump in gasoline prices. Increases in the indexes for home heating oil and liquefied
petroleum gas also contributed to higher prices for finished energy goods.
-The Producer Price Index for Crude Materials for Further Processing increased 4.0 percent in
December. For the 3 months ended in December, crude goods prices advanced 9.0 percent
following a 4.6-percent rise for the 3 months ended in September. Accounting for about seventy
percent of the December monthly increase, the index for crude energy materials climbed 7.7
percent. Also contributing to this broad-based advance, prices for crude nonfood materials less
energy and for crude foodstuffs and feedstuffs moved up 3.1 percent and 1.1 percent,
respectively.
-Crude energy:  The index for crude energy materials jumped 7.7 percent in December. From
September to December, crude energy prices advanced 12.0 percent after falling 4.2 percent for
the 3 months ended in September. Almost ninety percent of the December monthly rise was the
result of a 23.4-percent surge in the index for natural gas. Higher prices for crude petroleum and
coal also were factors in the advance in the crude energy materials index.
-Crude core:  Prices for crude nonfood materials less energy moved up 3.1 percent in December.
For the 3-month period ended in December the crude core index rose 8.6 percent, subsequent to
a 7.6-percent increase from June to September. Accounting for over sixty percent of the
December monthly advance, carbon steel scrap prices climbed 8.9 percent. An increase in the
index for grains also contributed to higher crude core prices.
-Crude foods:  The index for crude foodstuffs and feedstuffs rose 1.1 percent in December.
From September to December, crude foods prices moved up 6.1 percent after advancing 12.5
percent during the previous 3 months. Leading the December monthly increase, the index for
slaughter livestock climbed 4.3 percent.

Tutto ok?

Mattacchiuz

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13 commenti Commenta
Scritto il 13 Gennaio 2011 at 16:09

Ottimo post!

Come sempre un punto di riferimento per il web sul mercato immobiliare e per l’occupazione.

Dal bosforo con furore il sultano Mattacchiuz! :mrgreen:

gremlin
Scritto il 13 Gennaio 2011 at 16:09

PHILADELPHIA FED REVISES DECEMBER EMPLOYMENT INDEX TO 4.3 FROM 5.1

Scritto il 13 Gennaio 2011 at 16:11

gremlin,

Oppps… mi sono scivolati sl Philadelphia FED…. 🙄

m75035
Scritto il 13 Gennaio 2011 at 16:39

gremlin,

argh ma ‘sto euro?!?

gremlin
Scritto il 13 Gennaio 2011 at 17:04

M75035

tutta colpa di trichet che ha paura dell’inflazione
basta che qualcuno respiri forte e si fanno trecento tick in una giornata
è servito per fare piazza pulita di stop
punto di svolta 1.345 altrimenti dagli tempo per smaltire la sbornia e poi si scende
io sto smantellando progressivamente le posizioni su eurusd e converto tutto sui canguri

mattacchiuz
Scritto il 13 Gennaio 2011 at 17:12

infatti, moh vedrai che la BCE alza i tassi… si si…
a già, bisogna crederci, giocare al trading… ! 🙂

m75035
Scritto il 13 Gennaio 2011 at 17:14

gremlin,

-1c 1,37
+1p 1,27

aperte in mattinata, non mi è entrata una -1p 1,26
poi KABOOOOOOOOOOOOOOM su di 2 figure.

ora sfido qlk1 a dire ke nn è sfiga…

cmq se tocca 1,355 faccio una roba del genere:
-1p 1,37
+1p 1,355
e li voglio vedere se sale ancora….

gremlin
Scritto il 13 Gennaio 2011 at 17:43

M75035
hai fatto un errore da trader e non da opzionista: a media 200 superata non puoi metterti al ribasso, dovevi andare al rialzo
comunque 1.37 mi sembra irraggiungibile a brevissimo
non incasinare la posizione se sei già a credito

m75035
Scritto il 13 Gennaio 2011 at 18:39

gremlin,

il fatto è che non sono a credito….non mi è entrata la vendita di una put(sono rimasto best ask per più di un’ora…)

cmq un uccellino mi stà dicendo short…vedremo

caposci
Scritto il 13 Gennaio 2011 at 20:03

http://www.wallstreetitalia.com/article.aspx?IdPage=1066921

Esplodera’ a meta’ 2011. Avra’ effetti piu’ deleteri di quella immobiliare. Unico settore a non aver riscontrato cali dei prezzi durante le crisi attraversata dal 2006 al 2009. E il governo e’ tra i principali complici.

m75035
Scritto il 13 Gennaio 2011 at 20:52

caposci@finanza,

nn riesco a leggerlo…ke dice?

mattacchiuz
Scritto il 13 Gennaio 2011 at 22:07

ore 21:45 italiane
ore 22:45 turche di Istanbul

kebab, raki, mela caffe turco.

e poi: http://www.youtube.com/watch?v=JDNGvuXBAaY

ma non pensiate che stia parlando di me, parlo di un’altra mano! :mrgreen: :mrgreen:

idleproc
Scritto il 14 Gennaio 2011 at 10:23

Domanda sulla Fiat: A me sembra abbastanza evidente che lo scontro sui contratti abbia da un punto di vista strettamente economico e organizzativo un valore del tutto marginale per il management del gruppo. Sembrerebbe che gli scopi siano diversi, uno politico per porsi come riferimento della ristrutturazione Italica e quindi con le “solite” prospettate ricadute di finanziamento pubblico non solo auto, l’altro di attirare l’investimento azionario del “parco buoi” in difficoltà sulle scelte di investimento con le preoccupazioni per i debiti sovrani etc. La scommessa sul “si”, con grande clamore mediatico sembrerebbe andare in questa direzione. In assenza di un piano industriale reale e con le prospettive internazionali incerte, pensate che assisteremo a medio termine a sacrifici di “bovini” sull’altare di Marchionne?

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