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BORSE e MERCATI: dopo il rally, la resa dei conti
Il mercato frena un po’ la sua corsa. Un rimbalzo che è più che normale nelle fasi di crisi. Prendete tutti i grafici che volete, proposti su siti e sui social, e vedrete che con correzioni impulsive ci sono anche risposte impulsive.
Il rimbalzo era ed è più che motivato. Motivazioni di tipo tecnico, ricoperture varie, ma anche motivazioni fondamentali con una politica fiscale e monetaria in ogni dove estremamente importanti. Banche centrali e governi stanno facendo (quasi) di tutto per evitare che la crisi Coronavirus sia la Caporetto economica per paesi ed imprese.
Il mercato quindi è stato alimentato da questi elementi che non sono di poco conto.
L’unico grande problema però è che stiamo facendo la guerra ad un nemico unico, mai visto prima, imprevedibile, e ancora non debellato, il cui impatto a livello economico, finanziario e sociale non è ancora quantificabile.
Si stanno facendo i conti senza l’oste? Forse si, ma attenzione, i vari bazooke messi in campo non devono essere sottovalutati. Ci sono impatti che anche a livello finanziario non tarderanno a farsi vedere. Ma altri forse ci metteranno un po’ di più.
Prendiamo ad esempio Wall Street. A conti fatti siamo a circa -20% dai massimi. E stiamo parlando della peggior crisi economica vista dopo la seconda guerra mondiale.
Grafico SP500
Chart SP500 SPX by TradingView
E’ normale una correzione così limitata? Beh, la bomba sganciata dal sistema a sostegno della baracca non è indifferente e anche dal punto di vista emotivo ha un suo perché.
Un confronto con le crisi passate però è d’obbligo. Ok, questa volta stiamo ragionando di una crisi diversa, con un lockdown che però ricordiamolo, arriva quando eravamo già a fine ciclo. Insomma, il mercato arrivava da una vorticosa salita, ci aspettavamo la recessione e cosa ci arriva? Covid-19 e crisi petrolio. Due belle bombe!
Chart comparison
Ma occhio, la resa dei conti ce l’avremo innanzitutto con loro, l’incubo degli investitori e degli analisti. Le trimestrali. Se fino ad oggi abbiamo vissuto di speranze, con le trimestrali avremo modo di tastare con mano sia la situazione delle aziende USA ma anche delle previsioni per il prossimo trimestre.
Tanto per cominciare il Price Earning. Guardiamo quello in versione Forward. Siamo pur sempre sopra la media a 10 anni.
E se poi parliamo di risultati, gli analisti si aspettano che ci sia una crescita per il primo trimestre “solo” dell’1,5%, il peggior dato dal 2016… La faccio breve, siamo sicuri che queste attese siano coerenti?
Inizieremo a fare sul serio tra una settimana, ovvero martedi, quando grandi banche come JPM e Citigroup alzeranno il velo sui conti delle rispettive società. La resa dei conti su quello che è stato (Q1) e su quello che forse sarà (Q2).
STAY TUNED!
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Caro Danilo,
sono perfettamente d’accordo su quanto hai descritto qui sopra.
A sostegno di quanto scrivi mi permetto di ricordare che, dopo una galoppata delle borse nel 2019 (25/30% circa) più l’ulteriore salita di circa il 10% in soli 40 giorni del 2020, se a chiunque fosse stato chiesto che, in presenza di questo scenario fosse stata compatibile una salutare correzione del 20%, tutti ci avrebbero messo la firma (tutti ovviamente tranne chi, con presunzione e tracotanza invita a non credere alla numerosa pletora di profeti di sventura).
Ricordo che per un banale errore di gestione delle aspettative sui tassi americani, quando Powell li alzò per poi fare frettolosamente marcia indietro il mercati stornarono di circa il 25%(ultimo trimestre 2018) solo perchè tassi un po’ piu alti ( l’ 1%???) avrebbero danneggiato un pò la crescita dei profitti…. e questo senza considerare Covid-19 , crisi attuale del mercato petrolifero e conclamata recessione