BORSA USA: Occhio al NYSE New Highs Lows 52 weeks.

Scritto il alle 15:16 da Danilo DT

Inutile negare l’evidenza. Il mercato azionario (in particolar modo quello USA) continua ad avere un trend rialzista. Lo illustrano i grafici, lo testimoniano le performance.
Sapete benissimo qual è l’influenza delle banche centrali su tutti i mercati, equità compreso, il che rende difficile qualsiasi tipo di analisi.
Ci sono però delle valutazioni che meritano di essere prese in considerazioni perché “particolari”.

Come ben sapete l’indice azionario è la sintesi dell’andamento di tante società quotate. Le quali posso avere anche degli andamenti no perfettamente correlati.
Uno dei “breath indicator” più importanti è il 52 Weeks Highs/Low, conosciuto anche come NYSE New Highs Lows 52 weeks.
Quando c’è una divergenza tra i titoli che raggiungono i nuovi massimi ( o i nuovi minimi) e l’indice borsistico, allora significa che NON tutti i titoli partecipano al rally e che quindi la tendenza si sta indebolendo.
Ho provato allora a confrontare questo indicatore con lo SP500 ed ecco cosa ne è risultato.

Grafico SP 500 vs NYSE New Highs Lows 52 weeks.

In effetti la divergenza si sta chiaramente ricreando.
Molto probabile uno scenario già visto nel 2011. Se così fosse la correzione sarebbe sicuramente importante anche nel caso in cui non venisse violata il trend secolare.

STAY TUNED!

Danilo DT

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15 commenti Commenta
no name
Scritto il 21 Maggio 2014 at 22:26

Ciao Danilo, bell’indicatore questo. Mi chiedo però se la fase dei dividendi non possa aver condizionato questa divergenza. Nelle altre due occasioni è stata più lunga ed ha interessato più mesi. Che dici?

idleproc
Scritto il 22 Maggio 2014 at 06:21

CVD
Visto l’accordo energetico-geopolitico China-URSS?
Non c’è dubbio i “necon” globali occidentali sono gente molto dotata.
Oltre ad essere delinquenti sono anche Idioti.
E noi dietro.
Gli unici che sperano di guadagnarci money sono le lobbyes degli armamenti e quelle che forniscono servizi mercenari e di intelligence che sono il nuovo fronte in crescita della “privatizzazione”.
L’altro guadagno geopolitico è quello di tenere per le balle le necolonie europee stringendole ancora più forte ed imponendo il trattato segreto sul “libero scambio”.
Dubito che l’accordo lo abbiano fatto solo sul petrodollaro come mezzo di pagamento.

kry
Scritto il 22 Maggio 2014 at 08:55

idleproc@finanza,

Scusa forse volevi dire: Dubito che l’accordo lo abbiano fatto solo per contrastare il petrodollaro come mezzo di pagamento. Come trattato segreto di libero scambio intendi il TTIP ? Grazie e ciao.

john_ludd
Scritto il 22 Maggio 2014 at 10:25

Dovrebbe essere noto che correlazione non implica necessariamente rapporto causa/effetto tuttavia a volte aleggia qualcosa di più che una sensazione … più petrolio made in USA = meno importazioni = più petrolio per le altre nazioni = prezzo che rimane sotto i 120 $ (la soglia del disastro) = bilancia commerciale USA meno negativa = dollaro un pelo meno debole = economia un pelo meno peggio = mercati che festeggiano per la ragione sbagliata ma questo è normale …

paolo41
Scritto il 22 Maggio 2014 at 10:34

idleproc@finanza,

kry@finanza,

leggo oggi su QN che in Italia potremmo realizzare in pochi anni il raddoppio della produzione interna fino a 22 milioni di tonnellate equivalente petrolio (tep); ciò comporterebbe una riduzione dell’importazione di circa € 50 MLD in 10 anni e per contro entrate fiscali per 25 MLD!!!!! Intanto la Croazia si sta organizzando per succhiare dal nostro bicchiere in Adriatico !!!!!!
Ma noi siamo il paese del NO, no a elettrodotti, termovalorizzatori, centrali elettriche, degassificatori, no al gasdotto dall’Azerbaijan alle coste della Puglia per non dar noia alle…. scopate delle tartarughe !!!!!

kry
Scritto il 22 Maggio 2014 at 11:06

paolo41,

Mi consenta sig. Paolo il sottoscritto in altra sede così commentava: Sembra che la Croazia abbia appaltato la perforazione dell’adriatico e che l’azienda risultante vincente sia l’ ENI grazie ai risparmi nel trasporto delle infrastrutture. I verdi esultano e la bilancia commerciale conseguirà ulteriori attivi positivi. Qui troverà ulteriori dettagli http://icebergfinanza.finanza.com/2014/05/21/europa-nein-nein-nein-nein-nein-nein/ con commenti più seri ( di John_ludd) rispetto ai miei. Certo di farle cosa gradita le auguro buona lettura. 😉

paolo41
Scritto il 22 Maggio 2014 at 11:39

kry@finanza,

grazie, mi era sfuggito quanto inviatomi. Significa che anche QN, che reputo un giornale abbastanza serio, cerca rogne pur di fare …notizia!!!!

john_ludd
Scritto il 22 Maggio 2014 at 11:41

paolo41,

appaolo !!! sei una persona seria… ma perchè la gente non si prende una calcolatrice e fa due conti quando legge fesserie come quelle dichiarate da un vecchio citrullo che se avesse saputo fare i calcoli giusti non staremmo affogando in questo liquido viscoso scuro che non è petrolio ? comprendo che il tema è complicato ma cribbio mica serve un PhD in tecnologie petrolifere dall’università di Austin ! Il giorno in cui si rifletterà un attimo prima di esplodere avremo fatto un decisivo passo avanti. Arriverà mai ?

gnutim
Scritto il 22 Maggio 2014 at 13:30

beh prodi non è mica un professore di matematica!!! Come cakkio fa a fare i calcoli?

A proposito cosa insegna? Castroneria applicata?

kry
Scritto il 22 Maggio 2014 at 14:38

gnutim@finanza,

Insegna? Ha chiesto di poterlo fare all’Università del Paese dei Balocchi e in risposta gli hanno offerto un lavoro umile al fianco di Lucignolo. Dopo 2 giorni visto la malparata han pensato bene d’esiliarlo in ITALIA. Vacca boia che sfiga.

idleproc
Scritto il 22 Maggio 2014 at 20:28

Hanno deciso di inserire peripatetiche e polveri varie nel PIL.
Appresa la notizia, la mia maltesina-soros che non crede di essere un cane e voleva conquistare il mondo mi ha confidato che ci rinuncia e si godrà la vita.
Senza le sue spericolate attività finanziarie, forse abbiamo ancora qualche speranza.

idleproc
Scritto il 22 Maggio 2014 at 20:33

Per mettere d’accordo gli italiani – tutti – basta nominare Prodi.

idleproc
Scritto il 23 Maggio 2014 at 08:00

Parlando di soldi e di beni sempre nostri, pubblici e privati, sapete come funziona la contabilità dello Stato, quella vera, non quella di bilanci scritti sulla carta da formaggio in voga in molti Comuni, regioni italiane e i vari sottoprodotti quali Agenzie, Consorzi e dove è stato l’inghippo?
E’ un ragionamento da signora Maria, riferimento sempre utile quando si parla del bilancio di casa.
Al di là del comune sentire la contabilità dello stato è una faccenda molto rigorosa e soggetta al controllo incrociato e ad ispezioni interne (abolite nel tempo), non puoi spendere i soldi che non hai.
E’ divisa per capitoli di spesa con uno scopo preciso stabilito per legge e che possono essere chiusi, aperti, finanziati e rifinanziati a seconda delle esigenze.
Per “tagliare” o investire, basta controllare i capitoli.
Ciò che viene prelevato dal capitolo è giustificato con perizie e progetti definiti rintracciabili in ogni dettaglio amministrativo e tecnico, gare d’appalto comprese. Anche le urgenze di intervento per pubblico interesse o incolumità pubblica hanno procedure meno rigorose ma controllabili a posteriori per ridurre i tempi.
Oltre al capitolo di spesa dove i soldi vengono “detti” esiste la “cassa” ove i soldi esistono realmente che se non viene riempita nessuno può essere pagato, da cui i ritardi.
Da questo punto di vista anche la politica è controllabile e tutta la catena sia per le scelte legislative di spesa e programmazione economica o per gli effetti inflattivi e deflattivi macroeconomici.
Cosa hanno combinato nei decenni, oltre a ridurre e aggirare i controlli in un progressivo voluto degrado a mezzo bande con referenti politici o lobbistici?
Lo Stato non può accedere al credito “privato” o ha i soldi o se li stampa.
In accordo coi salotti buoni e meno buoni più piccoli a livello di clientele e truffe locali, sono stati inventati organismi collaterali per fare opere che potevano accedere al credito finanziario mettendo di fatto come “garanzie” i nostri beni.
Tutta la parte non Stato per la periferia e Stato per i “grandi” è andata a nozze.
Ci hanno indebitati e continuano a farlo sopra le nostre teste e senza nessuna trasparenza sui termini di contratto finanziario, di fatto sono segreti di Stato non controllabili dal cittadino e sui quali paga.
La cosa ci ha destabilizzati sia mettendo in crisi il credito privato del sistema bancario nazionale con finanziamenti “politici” sia esponendoci all’usura globale.
Tutto il project financing è un bidone colossale che ci prende per i OO.
Non avendo più una moneta “nostra”, siamo tenuti, appunto, per i OO.

john_ludd
Scritto il 23 Maggio 2014 at 09:10

idleproc@finanza,

guarda che le banche private fanno uguale. Quando emettono un prestito non sono tenute ad avere il denaro in cassa. Viene fatta una banale operazione contabile in partita doppia: all’attivo viene iscritto il credito e al passivo il deposito. Puff ! Il deposito viene creato dal nulla, poi quel denaro viene girato a una più altre banche e bla bla bla… Se la banca non ha sufficienti riserve le cerca sull’interbancario, se non le trova la ottiene dalla CB… ma se il richiedente NON è ritenuto meritevole di credito, la banca NON eroga e non lo fa neppure se è piena di denaro ! nel mentre la gente continua a confondere denaro con credito, ricchezza con conto in banca… e non c’è alcun dubbio che il genere canino è più intelligente del genere umano nella media.

idleproc
Scritto il 23 Maggio 2014 at 10:41

“Viene fatta una banale operazione contabile in partita doppia: all’attivo viene iscritto il credito e al passivo il deposito. Puff ! ”

Voilà mesdames et messieurs…

Concordo totalmente, precisazione necessaria.

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