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BANCHE CENTRALI e BORSE: il grafico della verità
Su questo blog abbiamo parlato spesso di come le borse non si sono mosse in modo uniforme negli ultimi mesi, complice anche il peggioramento del quadro economico europeo, sia per la questione “banche” e anche, ovviamente, per la problematica “Brexit”.
Quindi flussi finanziari che si muovono verso Wall Street.
Il discorso a rigor di logica regge, anche in virtù di quanto segnalato nei commenti dall’amico Surfer.
Investors charged into domestic stocks during the latest week, delivering U.S.-based stock funds their first inflows since late April, Lipper data showed on Thursday.
The funds took in $7.8 billion, according to the research service’s data, which covers the seven days through July 13. The inflows into stock funds were led by heavy buying of exchange-traded funds and funds focused specifically on domestic stocks, Lipper found.
Pat Keon, research analyst for Thomson Reuters Lipper, said U.S.-domiciled funds – including both mutual funds and ETFs – took in $33.5 billion of net new money for the fund-flows week.
ETFs are typically representative of institutional buying. (Reuters)
Questo grafico conferma quanto scritto sopra.
L’articolo è ricco di dati e potete visualizzarlo cliccando sul link. Il concetto che si può sintetizzare è chiaro. Salgono i flussi finanziari nell’azionario USA a scapito dell’azionario europeo. Tutto sembra quadrare, ma poi mi imbatto in questo grafico che mi fa pensare…
US Equity Fund Flows
Ma come sarebbe, fino a qui parlavamo di flussi molto forti in ingresso, mentre questo grafico mi riporta un violento outflow… da inizio anno, abbiamo infatti un’uscita pari a ben 80 miliardi di USD dall’azionario americano da parte dei fondi… Ma allora scusate, chi è il compratore? Deve esser qualcuno di molto potente. Oppure un qualcosa di particolarmente sistemico…
La soluzione la possiamo trovare in questo secondo grafico, molto curioso ma anche molto interessante.
Rappresenta l’andamento delle borse mondiale a livello di performance, confrontato con l’andamento della liquidità immessa nel mercato dalle banche centrali.
Liquidità delle banche centrali fa “paio” con le borse?
La gamba rossa ribassista è legata al Brexit. Ma come sapete poi la situazione è rientrata proprio perché in questo periodo la liquidità delle banche centrali continua ad essere generosa. E notate bene, qui non parliamo di FED o BCE singolarmente, qui parliamo di somma della liquidità immessa dalle banche centrali a livello globale. Quindi il quadro ultra espansivo porta le borse a salire in modo ancora importante. Ovviamente poi la speculazione (assolutamente primo vero investitore di questa fase economica), i buy back ed i risparmiatori avranno ancora il loro ruolo, specialmente sui mercati da preferire, ma risulterebbe quasi un ruolo di secondo piano. Infatti, se il grafico in futuro confermerà la sua validità (e non vedo perché non dovrebbe farlo) un eventuale frenata della fase espansiva a livello monetario potrebbe avere effetti ben maggiori di un qualsiasi altro fattore macroeconomico.
Questo ovviamente è dedicato a chi ancora si ostinava a non vedere una correlazione tra banche centrali ed azioni.
PS: volete la “prova del nove”? Eccovi serviti…
E se non bastasse eccovi i volumi di IERI a Wall Street. A scapito di qualsiasi interpretazione fallace.
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