Baltic Index e misteri Cinesi
Il Baltic Index non ha certo vissuto giornate di gloria nelle ultime settimane. E in molti su questo blog si sono chiesti che diavolo sta accadendo.
Se andiamo a vedere il grafico sovrapposto solito, notiamo infatti che il Baltic Index, in verde ha preso una strada un po’ anomala (anche se la sua tendenza è ancora rialzista). Come mai?
Grafico correlazioni Baltic Index
Dal grafico vedete chiaramente che si è modo in modo asincrono con commodity (rosso) e azionario (bianco) ma in modo correlato con il Dollar Index.
A scanso di equivoci, ritengo assolutamente casuale al correlazione col Dollar Index. Quindi possiamo dire che da questo grafico poco si desume su cosa stia realmente accadendo.
Cina: ancora una volta determinante
La verità è che chi influisce realmente sul Baltic Index è ancora una volta la locomotiva cinese.
Da questo grafico risulta assolutamente evidente la correlazione tra Andamento PIL cinese e Baltic Index.
E sempre analizzando questo grafico qui sotto, risulta altrettanto evidente il fatto che il Baltic Index vada ad “anticipare” un rallentamento o quantomeno una stabilizzazione del PIL cinese. Cosa che tra l’altro si può anche dedurre dai dati che mi sono passati in mano stamattina sui consumi elettrici cinesi, in evidente rallentamento, e sugli stimoli economici pari a circa 590 miliardi di dollari USA che Pechino ha quasi esaurito come da programma, con tutti i rischi di bolla che ne sono derivati, come si legge da più fonti.
Possiamo anche aprire le scommesse: scommettiamo che i dati sul PIL cinese saranno in rallentamento?
Nel frattempo però, sembra quasi che dall’Asia ci arrivi un messaggio….
BIP BIP….ok rischiamo di rallentare…e allora corriamo ai ripari…
Maxi Fondo garanzia per sostenere l’economia asiatica. Nasca il Chain Mai Iniziative Multilateralization
Con un tempismo veramente incredibile, è notizia di qualche ora fa l’istituzione di un megafondo di 120 miliardi di dollari che avrà l’obiettivo di sostenere i vari rischi di mercato e di sostenere le economie asiatiche (alla faccia dell’exit strategy). In Asia, come detto in passato, hanno risorse a disposizione veramente notevoli che permetto maggior spazio di manovra e di sostegno. Conferma ulteriore che, ad Est, hanno una marcia in più.
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