BALTIC INDEX: DOPO IL CROLLO, LA RIPRESA?

Scritto il alle 10:35 da Danilo DT

nave-container.jpgDopo un paio di giorni passati fuori ufficio per una serie di impegni lavorativi (cosa che purtroppo si replicherà molto spesso nei prossimi mesi, causa una serie di evoluzioni professionali), eccomi tornato alla base. Direi mercati abbastanza stabili, e le cose stanno andando in linea i massima come “previsto “ (anche se fa molto “Santone”) nella prima e sperimentale analisi fatta su TRENDS . speculazione mercati

 

Però c’è un’integrazione che vorrei fare. Torno per l’ennesima volta a parlare di materie prime. Non perché sia particolarmente innamorato del petrolio o del rame, ma perché ritengo che, come sempre, le commodity siano un veicolo perfetto per poter capire molte cose a livello macroeconomico. Anzi, farò di più. Un bel salto ancora prima e tornerò a parlare del Baltic Dry Index.
Il Baltic Dry Index,  (cliccando qui a fianco leggerete tutto quanto detto in passato), indice che misura l’andamento delle principali rotte del traffico mondiale di merci (in tutto dovrebbero essere, se non erro 14 rotte), come ben sapete, negli ultimi mesi è letteralmente crollato.

Un importante indicatore 

 

Sceso di oltre il 90%, ora cerca di risollevarsi. E in questa sede ne approfitto per rispondere a Carlo G., il quale mi ha fatto una domanda via email che è effettivamente importante.

 

Ma perché mai seguo così tanto il Baltic Index e non altri indici di trasporto?

 

E’ molto semplice. Lo sapevate che le merci vengono spostate quasi totalmente via mare? Ebbene si. Ma non parlo del 60%, nemmeno dell’80%. Signori, che ci crediate o no, via mare si muove quasi il 98% delle merci mondiali. E quindi capite benissimo che è assolutamente indicativo l’andamento di questo indice di noli, in qunato una caduta dello stesso è chiaro segnale di un rallentamento degli ordini. Ovviamente molte compagnie di shipping sono andate in crisi, ma non poteva essere diversamente. Però…qualcosa si muove.

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Finalmente! Si torna sopra i 1000

baltic dry index chart graficoEccovi qui a fianco un grafico del Baltic Index. E finalmente …qualcosa si muove! Anche se in modo molto lento. Difatti, l’indice dei noli da inzio anno è già rimbalzato di circa un 30%, ma è sempre lontanissimo dai massi mi registrati nel 2008. Però, visto il momento, meglio di nulla. Ed è sicuramente interessante il fatto che si stanno registrando dei massimi crescenti. Il trend quindi sembra invertito. Certo, questo miglioramente è visibile anche sulle materie prime, le quali (petrolio in primis) iniziano ad avere un quadro tecnico migliore, ma non violentemente e fortemente invertito al rialzo.

 

In conclusione dunque, il Baltic Index rispecchia realmente il trend delle commodity. Anche se è più corretto dire esattamente il contrario.

Resta un dato di fatto. La situazione sta migliorando. Finalmente una buona notizia, notizia che arriva dalle materie prime. Però, certo, non dimentichiamo che resta prematuro poter dire che questo elemento sia un chiaro elemento anticipatore della ripresa economica globale. Le commodity erano crollate non solo per colpa del rallentamento globale e della recessione, ma anche a causa del deleveraging.

Certo in regime di “recessione ordinaria” tutto sarebbe diverso. Purtroppo questa situazione di mercato è decisamente straordinaria. Resto comquenu dell’idea che un scippino sulle materie prime incomincerei ad investirlo.

 

STAY TUNED!

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