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Arriva il QE: come cavalcare l’onda d’urto del bazooka di Draghi

Scritto il alle 15:35 da Stardust_IM

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La settimana appena trascorsa ha dimostrato una cosa. La crisi Grecia, seppur seria e complessa, non fa paura. La guerra in Ucraina sarà forse lunga e logorante. Ma i mercati non ne sono preoccupati.
In un quadro macro europeo in leggero miglioramento, come avrete letto nel post di Danilo DT, che gentilmente ci ospita nel suo blog, la fiducia massima è data proprio alla BCE e al suo quantitative easing.

In altri tempi, un quadro geopolitico così complesso, sarebbe stato elemento influenzante dei mercati: invece oggi le news in arrivo dall’Est Europa e dal Mediterraneo procurano al massimo un piccolo raffreddore e non cambiano il vero motore di questa fase borsistica, il sentiment che continua ad essere a livelli altissimi.

Le motivazioni sono note: l’arrivo del QE darà per forza una spinta ulteriore ai mercati finanziari, questo perché la mossa annunciata dalla BCE è sicuramente più aggressiva delle previsioni.
Tale piano resterà in campo fin quando il tasso di inflazione non sarà su un percorso coerente con il target dell’Eurotower, sotto ma vicino al 2%.
Quindi tanto per cominciare un QE “aperto” e non obbligatoriamente a termine. Intanto però il programma ci porterà fino a settembre 2016 con acquisti pari a 60 miliardi al mese in titoli di stato dell’Eurozona.

Inoltre, a sostenere il sentiment e l’economia dell’Europa troviamo altri due fattori: Dollaro forte (una manna per l’export) e petrolio debole (ottimo per un paese importatore come il nostro).

Inoltre il QE sarà uno strumento che “libererà” le banche da molti titoli, generando liquidità che per forza da qualche parte dovrà andare.
Nell’economia reale? Beh, in parte si ma abbiamo forti dubbi sull’elevata partecipazione del mondo dei finanziamenti all’impiego di questi denari.
Nei bond? Occhio, il premio al rischio è risibile, quindi è difficile trovare valore nel mondo bond senza accollarsi rischi enormi.
Nell’equity? Sia direttamente (acquisti in borsa) sia indirettamente (migliorament consumi, condizioni mercato ecc) le condizioni proprio per questo settore dovrebbero essere ottime per poter approfittare al meglio dell’arrivo del QE.

E fintanto che la questione greca ed ucraina resteranno circoscritte e catalogate in “crisi localizzate”, le condizioni di mercato saranno sicuramente interessanti per l’azionario. Ma facciamo attenzione: il rischio che noi percepiamo è che sia una “scommessa troppo facile”. La troppo positività potrebbe portare l’investitore a voler “esagerare” con operazioni magari a leva, pensando che sia una “scommessa sicura”:

No, caro risparmiatore, in finanza non esistono pasti gratis.

E allora bisogna fare molta attenzione, anche perché (questa secondo noi è la grande scommessa del 2015) bisognerà capire l’andamento della borsa USA, dove gli utili non aumentano come negli ultimi trimestri e il QE3 ha terminato la sua “mission”. Senza poi dimenticare che siamo in procinto di un aumento di tassi. Non ora (noi lo vediamo forse ad inizio 2016) ma prima o poi potrebbe arrivare.

E poi c’è l’incognita del petrolio. Per noi è ottimo a questi prezzi. Per i paesi produttori e per le società quotate (no dimenticate che il peso delle oil company sui listini non è trascurabile) forse un po’ meno.

Quindi, bisogna resettare tutto quanto detto prima? Assolutamente no.
Occorre, in questo 2015, una cosa innanzitutto: SELEZIONE.
Selezione nei listini, e selezione all’interno degli stessi.

Investire nel QE: DESR, DELTA, SIGMA

InvestimentoMigliore (cliccate qui per scoprirci), vi ha già presentato i 3 cavalli con cui cercare di sfruttare al meglio questa tendenza in Eurozona.
Si tratta di tre portafogli che vi presento molto rapidamente:

DESR (Dynamic European Sector Rotation)

E’ un portafoglio che investe nei settori che si dimostrano in possesso di maggiore forza relativa rispetto al mercato, utilizzando degli ETF quotati a Piazza Affari. In nostro benchmark è l’indice Stoxx 600. E questo è l’andamento del portafoglio DESR. Dal momento della creazione (luglio 2011) DESR +139.4%, Stoxx 600 +74.67%.

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E qui sotto ulteriori analisi statistiche soprattutto sulla volatilità più altri interessanti indici sulla capacità del portafoglio di generare valore (visto che sulla performance c’è poco da dire, il grafico la spiega in modo abbastanza eloquente).

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Ma se invece volete investire sulla Borsa Italiana, allora la nostra proposta è doppia.

DELTA: benchmark il FTSEMIB, investe in big cap quotate a Piazza Affari
SIGMA: stesso benchmark ma questa volta si investe in Small Cap.

Parlavamo di selezione prima. E la nostra intenzione è proprio questa: cercare di scovare DOVE il valore è nascosto, dove poter trovare fondamentali validi, a prescindere anche dalle mode e dalle tendenza più immediate. Quindi questi due portafogli ragionano esclusivamente sui fondamentali e noi andiamo a scegliere le 5 storie che riteniamo più interessanti per ognuno di essi.
Anche per questi due portafogli vi presento sia i grafici con l’andamento che le tabelle di volatilità e capiacità di creare valore. Entrambi i due portafogli sono nati nel 2012. Le performance quindi nel primo grafico rappresentano i risultati dalla nascita, nelle tabelle successive trovate anche i risultati a 3, 6, 12 mesi.

DELTA (+ 83.44%) vs FTSEMIB (+ 38.55%)

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SIGMA ( + 167.37%) vs FTSEMIB ( + 47.07%)

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Per chiedere informazioni, per conoscerci meglio, per poter approfondire ulteriormente questi più gli altri portafogli, comprese le nostre proposte di abbonamento, vi invitiamo sul nostro sito InvestimentoMigliore.net.
Per la cronaca, tutti i portafogli sono registrati e gestiti utlizzando la piattaforma di Borse.it, per favorire la massima trasparenza nei confronti degli abbonati.

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Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto.
Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

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