Il voto di pancia: la politica di Trump ed i mercati finanziari
E alla fine è tornato Donald Trump. Per molti un voto di protesta. Per altri no.
Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una crescente disconnessione tra i dati economici ufficiali e la percezione di disagio e insoddisfazione diffusa tra i cittadini. Nonostante indicatori come il PIL e i tassi di disoccupazione suggeriscano una solida crescita economica, molti si sentono sempre più emarginati e insicuri. Perché? La risposta risiede in un concetto fondamentale: la disuguaglianza. E questa probabilmente è stata l’arma che ha consentito a Donald Trump di cavalcare l’onda della vittoria.
L’illusione dei numeri
Il prodotto interno lordo (PIL), il nostro principale indicatore di salute economica, è come una fotografia scattata da molto lontano. Ci mostra un’immagine complessiva dell’economia, ma non ci rivela i dettagli. Non ci dice nulla sulla distribuzione della ricchezza, sulla qualità del lavoro o sull’impatto ambientale della crescita. Allo stesso modo, il tasso di disoccupazione ufficiale spesso nasconde la sottoccupazione, la precarietà del lavoro e la disoccupazione di lunga durata.
La disuguaglianza: una ferita aperta
La crescente disuguaglianza economica è una delle principali cause del malcontento sociale. Quando una piccola fetta della popolazione accumula una porzione sempre maggiore della ricchezza nazionale, mentre la maggioranza fatica a far quadrare i conti, si crea un senso di ingiustizia e di sfiducia nelle istituzioni. La disuguaglianza non è solo un problema economico, ma ha profonde ripercussioni sociali e politiche.
La rabbia dei cittadini non è un fenomeno inspiegabile. È la conseguenza di scelte politiche sbagliate e di un sistema economico che privilegia gli interessi di pochi a discapito dei molti. Per superare questa crisi, è necessario un profondo cambiamento culturale e politico.
Ma veniamo ai noi. Come poter tradurre tutto questo e far conciliare quanto detto in campagna elettorale da Donald Trump con le problematiche sociali e anche economiche?
Momento non facile per Donald
I mercati finanziari globali si trovano oggi di fronte a un momento cruciale, dove le decisioni di politica economica potrebbero ridisegnare gli equilibri degli investimenti per gli anni a venire.
Il panorama che si sta delineando in prospettiva della presidenza Trumpo, presenta tre dimensioni fondamentali che meritano un’analisi approfondita secondo me:
1) la politica fiscale,
2) le relazioni commerciali internazionali
3) e il processo di deregolamentazione.
Ciascuna di queste aree porta con sé sfide e opportunità che potrebbero ridefinire il panorama degli investimenti nei prossimi anni.
Il Congressional Budget Office non usa mezzi termini quando parla di un potenziale aumento del debito nazionale di 7,75 trilioni di dollari nel prossimo decennio – una cifra che farebbe impallidire anche i più stoici degli analisti.
Sul fronte commerciale, il quadro si fa ancora più interessante – se non addirittura preoccupante per alcuni settori. Le prospettive di nuove tariffe sulle importazioni cinesi hanno già messo in allarme gli analisti di Bloomberg Economics, che prevedono un possibile aumento dell’inflazione del 2,5% accompagnato da una contrazione del PIL dello 0,5% nei due anni successivi all’eventuale implementazione.
In questo scenario, i settori difensivi potrebbero diventare il porto sicuro che molti investitori cercheranno. E permettetemi una nota di colore: mai come ora il vecchio adagio “meglio un dividendo in tasca che cento promesse di crescita” sembra azzeccato.
La deregolamentazione rappresenta il terzo pilastro di questo nuovo paradigma economico. Il settore energetico tradizionale potrebbe vedere una primavera inaspettata, con particolare beneficio per i produttori di petrolio e gas naturale.
Il settore finanziario, dal canto suo, potrebbe trovare nuova linfa in un ambiente normativo più permissivo, mentre l’industria farmaceutica e biotecnologica potrebbe vedere accelerazioni significative nei processi di approvazione dei nuovi farmaci. Non dimentichiamo poi il mondo delle criptovalute e della blockchain, che potrebbe trovare un terreno più fertile per lo sviluppo.
Tuttavia, non tutto quello che luccica è oro. Alcuni settori potrebbero trovarsi ad affrontare venti contrari significativi. L’industria dell’energia pulita e dei veicoli elettrici potrebbe vedere un ridimensionamento del supporto federale, nonostante il crescente interesse del mercato per queste tecnologie. È un po’ come se stessimo assistendo a un cambio di stagione nel mondo degli investimenti: alcuni “vestiti” che fino a ieri sembravano perfetti potrebbero non essere più adatti al nuovo clima.
Bzzz bzzzzz …. Ma con Musk possibile che si taglino i finanziamento all’energia pulita visto che è il patron di Tesla? Situazione molto intrigata e intrigante. Ma se degenera in confusione sono guai.
In questo contesto di cambiamento, la strategia vincente resta quella di mantenere una prospettiva di lungo termine. Come mi piace ricordare ai miei clienti, citando Warren Buffett, il mercato azionario è uno strumento per trasferire denaro dagli impazienti ai pazienti. Mai come ora questa massima risulta attuale.
Non si tratta quindi di fare previsioni azzardate o di scommettere tutto su un singolo scenario, ma di costruire portafogli robusti che possano performare in diverse condizioni di mercato. Come sempre nel mondo degli investimenti, chi cerca certezze assolute è destinato a rimanere deluso. La vera abilità sta nel gestire l’incertezza, non nell’eliminarla.
Danilo, …. un suggerimento e una critica
SUGGERIMENTO : visto che scrivi : ” Il prodotto interno lordo (PIL), il nostro principale indicatore di salute economica, è come una fotografia scattata da molto lontano. Ci mostra un’immagine complessiva dell’economia, ma non ci rivela i dettagli. ” il che si potrebbe adattare:
Ci mostra un’immagine complessiva ( approccio TOP DOWN )
non ci rivela i dettagli. ( approccio BOTTOM UP )
Ecco, perchè nei tuoi post c’è sempre il primo approccio e mai il secondo ? Non ti piacciono oppure non puoi permetterti i dettagli?
CRITICA : visto che scrivi :” mi piace ricordare ai miei clienti, citando Warren Buffett, il mercato azionario è uno strumento per trasferire denaro dagli impazienti ai pazienti. Mai come ora questa massima risulta attuale.”
Ecco non ti suona anche ” quanta fretta a vendere, quanti consigli ed inviti alla consapevolezza senza avere la ” pazienza ” di lasciar correre i profitti????
il ragionamento di trasferimento di ricchezza vale anche in questo caso … nel dettaglio dai permabear a qualcuno più ottimista.