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ISM MANIFATTURIERO: ci si aggrappa ai servizi per evitare il peggio
Se guardiamo i cosiddetti “indicatori anticipatori”; l’ISM manifatturiero rappresenta da sempre un importante cartina tornasole per tastare il polso del sentiment dell’economia USA.
Per chi non lo sapesse, l’ ISM manifatturiero viene elaborato dell’Institute for Supply Management sulla base di questionari sottoposti a centinaia di direttori degli acquisti di altrettante aziende di 20 comparti manifatturieri. Nell’effettivo 400 questionari vengono spediti ogni mese ai direttori degli acquisti di altrettante aziende di 20 comparti manifatturieri. Dieci domande per tre possibili risposte: cresce, diminuisce o resta uguale rispetto al mese precedente; e le domande riguardano: nuovi ordini, produzione, occupazione, tempi di consegna dei fornitori, scorte, prezzi pagati ai fornitori, scorte dei clienti, ordini inevasi, nuovi ordini dall’estero, importazioni.
Un vero e proprio questionario per tastare il polso della situazione. Se la domanda di prodotti aumenta, aumenta anche la domanda di tutto quello che serve per produrli. E i direttori degli acquisti, per il ruolo che ricoprono, sono in una posizione ideale per cogliere in diretta gli indizi dei flussi e dei riflussi dell’attività economica.
L’importanza di questa indagine è data da due cose: dalla tempestività, viene pubblicato il primo giorno lavorativo dopo la fine del mese a cui si riferisce, e il fatto che il settore manifatturiero è particolarmente sensibile all’andamento del ciclo economico. E questo vuol dire che se l’indice ISM è sopra quota 50, allora è molto probabile che l’intera economia stia crescendo. (source)
E viceversa.
Veniamo a noi. Deutsche Bank ha osservato che ci sono state solo 4 occasioni nella storia dell’ISM manufacrturing (75 anni) in cui ha raggiunto questo livello senza che ne sia derivata una recessione negli ultimi 18 mesi: nei primi anni 50, nel 1967, a metà anni 90 e nel 2001 subito dopo la recessione del 2000. E’ vero che negli ultimi anni il peso del manifatturiero è calato nell’economia USA, fino a raggiungere l’attuale 17/18%. A sostituirlo il peso del mondo servizi, ma resta pur sempre un importante indicatore delle attese concrete sull’economia USA.
ISM MANIFATTURIERO: il grafico
Come potete vedere ho messo a confronto:
– ISM manifatturiero
– ISM non manifatturiero
– Chicago FED National Activity Index
Se l’ISM non manifatturiero è relativo ai servizi, il Chicago FED Index è invece un indice che è redatto appunto dalla FED di Chicago e riporta l’analisi dell’attività economica nel suo complesso con relativa pressione inflazionistica. Il mix di questi grafici ci fa vedere che nell’effettivo il Chicago FED Index ancora non è in area di alert (sotto 0.5 porta recessione), come non è in area di alert l’ISM NON manifatturiero (che è sempre molto più restio a segnalare la recessione).
Invece l’ISM manifatturiero, come detto prima, si trova in un’area statistica molto complicata dove raramente non suggerisce una prossima recessione. A questo punto bisogna capire se la positività sul terziario sarà sufficiente a garantire solo un forte rallentamento. Ma la produzione resta sicuramente in difficoltà.
STAY TUNED!
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