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WALL STREET: in realtà meglio di quanto si pensi
In pochi potevano pensare che le cose degenerassero in questo modo. Purtroppo l’attacco è arrivato e i mercati hanno preso paura. Se prima si percepiva la tensione sul COT Report, oggi la situazione peggiora ulteriormente [Guest post]
Cari amici, nella settimana appena trascorsa, è purtroppo proseguita con inaudita violenza la guerra in Ucraina. Nessuno di noi, negli ultimi 80 anni, aveva dovuto assistere a queste terribili scene, nel pieno centro dell’Europa. Siamo stati, senza quasi rendercene conto, delle generazioni estremamente fortunate.
Ciò detto, credo sia ora importante comprendere perché si è arrivati a questo punto ? Erano già diversi anni che constatavamo, qui in Europa, un costante ed inesorabile declino di carattere economico, culturale e politico. Fà davvero specie, osservare oggi, l’insensato e belligerante attivismo pro-ucraina del leader inglese Boris Johnson.
Ma non sono gli stessi, che hanno picconato, per primi, e per anni, le fragili istituzioni europee ? Non sono loro che vedevano nell’Europa il male assoluto, e che hanno scelto di uscirne, con il referendum sulla Brexit ? Stendiamo, poi, un velo pietoso sui cosiddetti “ sovranisti “ nostrani, che sempre in funzione anti-europea, hanno per anni fatto veri e propri pellegrinaggi a Mosca ed al Cremlino. Autentici ottusi, che hanno convinto Putin, che non è affatto stupido, dell’estrema debolezza dell’Europa, e soprattutto dell’inconsistenza politica delle sue leadership.
Tutta gente che non ha ancora ben chiaro che la parte occidentale dell’Europa, è da quasi 80 anni, il vero vaso di coccio politico e militare dell’intero sistema globale. Gente che ha per anni individuato come nemici, non i Russi, bensì gli accordi di Maastricht, le Istituzioni di Bruxelles, la Bce, e l’Euro. Oggi qualcuno di loro s’offre addirittura di andare a Kiev. A fare cosa ? Per favore, non fate ulteriori danni, rimanete a casa, e godetevi le vostre piccole ricchezze padane.
Che sia l’Europa, ed in particolare quella occidentale, la vera vittima di questo sciagurato conflitto, lo testimoniano con particolare evidenza anche i mercati finanziari internazionali. In quest’ultima ottava le borse Usa hanno infatti tenuto, l’S&P 500 ha ceduto solo l’1,27 %. Ben più pesanti invece le perdite registrate nelle borse europee, Germania – 10,11 %, Italia – 12,84 %, Francia – 9,85 %. Dati eloquenti, e forse cinici, che rendono già molto chiaro quello che ci attende.
Come potrà infatti reggere l’economia europea, e quella italiana in particolare, gli enormi costi di approvvigionamento delle materie prime energetiche, letteralmente esplosi negli ultimi giorni ? E quali saranno gli effetti delle incredibili sanzioni economiche imposte alla Russia ? Quante imprese europee ed italiane vedranno i loro affari e le loro esportazioni verso Mosca crollare ?
Interrogativi pressanti, che mettono a serio rischio la già faticosa e difficile ripresa economica post-covid. Speriamo, pertanto, che si trovi presto una soluzione a quest’insensato ed inatteso conflitto, e che si ritorni ad una situazione, sì di competizione e confronto, ma del tutto civile e democratico.
Dopo le sopra esposte, e preoccupate considerazioni, andiamo ad esaminare cosa ci dice il sistema intermarket. Il dollar index è rimbalzato di ben il 2,1 %, e quota oggi 98,51. Conferma, pertanto, di essere un asset rifugio, come accade in tutte le occasioni di crisi. I prezzi delle commodities, invece, sono letteralmente esplosi.
Lievitano, infatti di un ulteriore 15,12 % in termini reali, con in testa gas e petrolio. La guerra trova riscontro anche nel mercato obbligazionario. Il rendimento del bond decennale Usa, cede infatti ben 23 bps e retrocede a quota 1,74 %. Il rendimento del bond a 2 anni cede, invece, 8 bps ed arretra sino a quota 1,49 %. L’inclinazione della yield curve Usa pertanto si riduce a soli 25 bps, e ciò lancia brutti presagi sulle prospettive di crescita economica futura.
I mercati azionari, infine, come già accennato, registrano andamenti divaricanti. Crollano quelli europei, e tengono quelli Usa. In particolare, il nostro benchmark azionario mondiale, l’$&P 500, cede appena l’1,27 %, e retrocede a quota 4.328,87.
Tanto premesso, passo ad esaminare gli ultimi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 24.356
Large Traders : + 30.001
Small Traders : – 5.645
Cambia, dunque, nuovamente l’assetto e la configurazione del Cot Report sui derivati azionari Usa. Rispetto alla scorsa ottava, le variazioni nelle posizioni dei vari operatori sono state pari a ben 21.844 contratti. In particolare, i Commercial Traders, le MANI FORTI di questo mercato, acquistano l’intero lotto dei 21.844 contratti long, e quasi dimezzano, l’entità e la consistenza della loro posizione di copertura, Net Short.
I Large Traders, invece, cedono 15.899 contratti long, e riducono di circa 1/3 la loro esposizione Net Long. Gli Small Traders, infine, cedono i residui 5.945 contratti long, e dopo una sola settimana, tornano significativamente in posizione Net Short.
Le movimentazioni di quest’ultima ottava, molto importanti, confermano che questa insensata guerra non preoccupa molto gli investitori d’oltre oceano. I guai, pensano, siano tutti per Noi europei. Siamo Noi purtroppo che non lo abbiamo ancora capito. D’altronde sinora i mercati Usa hanno retto alla grande.
Da inizio anno la correzione appare del tutto fisiologica, intorno al 10 %, e legata a fattori che hanno poco o nulla hanno a che fare con il conflitto in Ucraina. E la configurazione attuale del mercato dei derivati azionari Usa, non fa affatto presagire un crollo degli stessi, anzi tutt’altro. Small traders in posizione Net Short, sono infatti una garanzia di tenuta degli stessi. Sanno evidentemente che è una guerra giocata non sulla loro pelle, bensì su quella dei loro maggiori competitor economici.
Ed aldilà delle apparenze di facciata non la temono affatto. Prima o poi troveranno un accordo con il loro contraltare politico e militare, la Russia, e la guerra, come per incanto, finirà immediatamente. E saremo, ancora una volta, Noi a doverci leccare le ferite. E’ un gioco che dura ormai da quasi 80 anni, e che solo Noi europei non capiamo, continuando stupidamente a dividerci e litigare, ed ora pure a farci la guerra.
Investendo però io solo in Italia, non ho nessun motivo, al momento, per mutare la mia vision negativa sulle prospettive dei mercati azionari nostrani, che pertanto riconfermo anche dopo quest’ultima terribile ottava.
Mercato, dunque, ancora in down-trend, che cercherò comunque di tradare con il mio originale trading system, fondato sull’analisi del Cot Report, nonchè sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei due professori Usa, Jegadeesh e Titman, ed illustrato nel mio sito https://longtermmomentum.wordpress.com/.
Nel corso di quest’inizio d’anno, il mio portafoglio, denominato “ AZIONI ITALIA – LTM “, ha conseguito una perdita del 2,71 %. Il nostro benchmark di riferimento, il Ftse All Share, invece, ha registrato nel contempo una perdita del 18,08 %. Conseguita pertanto, sinora, una sovra-performance del 15,37 %. Nei precedenti 9 anni, il mio trading system ha invece conseguito una sovra-performance media annua del 7,1 %, e presenta un’equity line in progresso del 175 %.
Questa settimana, come già accennato, non modifico l’assetto del mio portafoglio, riconfermo cioè il 35 % delle mie posizioni long, ed il 65 % delle mie posizioni short, ovvero una posizione operativa, Net Short, pari al 30 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire, e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ AZIONI ITALIA – LTM “ può,se vuole, consultare direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di intermarketandmore buon trading.
LUKAS