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WALL STREET: euforia che frena sui derivati

Scritto il alle 15:57 da Lukas


Se in Italia torna l’euforia, l’ottimismo non scende di certo sulla borsa USA. Ma se gli indici sembrano sempre tonici, il COT Report ci llustra un quadro più prudente e riflessivo. (Guest post)

Cari amici, nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari internazionali hanno frustrato per l’ennesima volta le attese e le speranze dei tanti e sempre numerosi ribassisti. L’S&P 500, dopo la correzione della scorsa ottava, è infatti rimbalzato con violenza ( + 4,65 % ), e si è nuovamente riportato sui suoi massimi storici a quota 3.886,83 punti. Ciò conferma quanto da noi detto e preventivato la scorsa settimana, ossia che le MANI FORTI non vogliono , in questo particolare frangente, cosi delicato e drammatico, disordini anche sui mercati finanziari internazionali. Ci sono infatti ben altre priorità da affrontare e risolvere. In primo luogo la lotta al virus ed alla pandemia. Bisogna cercare di vaccinare nel più breve tempo possibile una parte, ogni giorno maggiore, di popolazione. L’immunizzazione della popolazione è infatti la premessa necessaria ed indispensabile della futura ripresa economica. Senza di essa, ormai è chiaro, non si riuscirà a far ripartire l’economia. Tutti gli sforzi devono essere, pertanto, concentrati nell’immane opera della vaccinazione di massa. Nel frattempo ci sono, e ci saranno, le Banche Centrali ad assicurare liquidità e stabilità al sistema. Banche Centrali oggetto, nell’ultimo decennio di molteplici critiche, ed in qualche caso accusate addirittura di manipolare il sistema e di essere responsabili di una mega bolla sui mercati finanziari internazionali. Oggi, invece, vediamo che l’ex presidente della BCE viene chiamato a risolvere l’immane crisi politica ed economica Italiana. E chi si dimostra maggiormente entusiasta della scelta ? La Lega di Bagnai e Salvini, ossia chi fino a ieri non gli aveva lesinato critiche, e voleva addirittura che l’Italia uscisse dall’Euro. Misteri della politica italiana. Chissà, magari si sono convertiti anche Loro all’idea che non c’è nessuna possibile alternativa alla globalizzazione economica, imperante ormai da anni. Se così fosse sarebbe un evento da salutare con estremo favore, che contribuirebbe a riallineare l’Italialetta, e in particolare la sua Padania, con il Mondo. Dopotutto da qualche settimana sono già orfani di Trump, finito ingloriosamente nella pattumiera della storia, e quindi sembra alquanto saggio “ ANDARE A CANOSSA “, ossia piegarsi di fronte al nemico, ritrattare, ammettere di avere sbagliato, ed assecondare l’uomo di Goldman Sachs e dell’Euro. In cambio, c’è la speranza di poter gestire, ed ottenere una bella fetta dei 209 miliardi del Recovery Fund. Insomma, potrebbe trattarsi, molto più prosaicamente, di una sorta di folgorazione sulla VIA DI DAMASCO, in nome del dio denaro. Il mitico tessuto dei produttori padani ha infatti disperato bisogno dei fondi europei, altrimenti questa volta saltano in aria, e quindi avranno detto al caro Salvini, allineati e zitto.
Tralasciamo le poco intellegibili vicende della politica italiana, che hanno tra l’altro poco peso nell’economia mondiale, e andiamo più proficuamente ad esaminare, cosa ci indica al momento il più ampio e globale scenario intermarket. Il dollar index, continua nella sua fase di ripresa, nell’ultima ottava rimbalza dello 0,5 %, e raggiunge quota 91. Una manifestazione di fiducia in Biden e nella ripresa dell’economia Usa. Anche le commodities rimbalzano con forza, + 3,5 % in termini reali, e sembrano mostrare un crescente ottimismo sulla ripresa dell’economia, su scala globale. Segnali incoraggianti giungono, anche, dal mercato obbligazionario. Il rendimento del bond decennale americano infatti lievita di 10 bps e raggiunge quota 1,17 %. Il rendimento dei bond a 2 anni, invece, rimane immobile, fermo a quota 0,11 %. L’inclinazione della yield curve Usa, pertanto si amplia sino a 106 punti, e ciò fa ben sperare circa una rapida ripresa dell’economia Usa e mondiale. Del mercato azionario, abbiamo già accennato. S&P 500 nuovamente sui massimi. Ma ciò non è più una novità. Lo è solo per chi, ostinatamente, non ha voluto intendere il corso degli eventi e della storia.
Tanto premesso, passo ad esaminare gli ultimi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati solo ieri sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 9.884
Large Traders : – 1.135
Small Traders : + 11.019

Si riconferma, pertanto, la configurazione non proprio idilliaca del mercato dei derivati azionari Usa. Rispetto alla scorsa settimana, le variazioni, nelle posizioni dei vari operatori, sono state pari a 5.517 contratti. In particolare, le MANI FORTI, ossia i Commercial traders, dopo aver rintuzzato la correzione, cedono l’intero lotto dei 5.517 contratti long, ed assumono una più consistente e convinta posizione di copertura, Net Short. I Large traders, invece, restano quasi a guardare, acquistano infatti solo 61 contratti long, e confermano la loro precedente ed esigua posizione Net Short. Gli Small traders, invece, si mostrano i più ottimisti, acquistano infatti ben 5.456 contratti long, e raddoppiano l’entità della loro ancora solitaria posizione Net Long. Le movimentazioni di quest’ultima ottava confermano un assetto lievemente ribassista. Assetto ribassista, non proprio scomposto, bensì abbastanza lieve ed ordinato. Il mercato, a mio avviso, dopo una lunga fase di rialzo, stà cercando di rallentare la sua corsa ed assestarsi, in attesa che arrivi la tanto auspicata ed invocata ripresa dell’economia. Bisognerà poi verificare quale natura assumerà la ripresa. A me per esempio non piace molto l’attuale evoluzione dello scenario intermarket. Vedere rialzi consistenti sulle commodities, e finanche rialzi sui tassi sulla parte lunga della curva dei bonds, non è mai stato, nel medio termine, di buon auspicio per i mercati azionari. Qualcuno parla d’inizio di un nuovo ciclo economico, a me non pare che sia questa la situazione, anzi tutt’altro. Ma è ancora presto per trarre delle conclusioni definitive. Nell’attesa che la situazione si chiarisca ulteriormente, sembra saggio approcciarsi al mercato con un atteggiamento alquanto cauto e prudente e non borioso. Riconfermo, pertanto, per il momento la mia moderata e cauta view rialzista.
Mercato dunque in cerca d’assestamento, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sull’analisi del Cot Report, nonchè sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei due professori Usa, Jegadeesh e Titman, ed illustrato nel mio sito https://longtermmomentum.wordpress.com/. Nel corso di questo inizio del 2021, il mio portafoglio, denominato “ AZIONI ITALIA – LTM “, ha conseguito una perdita dell’1,26 %. Il nostro benchmark di riferimento, il Ftse All Share, ha invece registrato un guadagno del 3,77 %, soprattutto grazie all’effetto Draghi. Conseguita pertanto, sinora, una sotto-performance del 5,03 %. Negli ultimi 8 anni il mio trading system ha invece conseguito una sovra-performance media annua del 9,9 %, e presenta un’equity line in progresso del 160 %. In coerenza con quanto sopra esposto, questa settimana muto leggermente l’assetto del mio portafoglio, riduco cioè dal 75 al 70 % le mie posizioni long, ed innalzo, nel contempo, dal 25 al 30 % le mie posizioni short, ovvero assumo una posizione Net Long pari al solo 40 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ AZIONI ITALIA – LTM “ può, se vuole, consultare direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di intermarketandmore buon trading.

LUKAS

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