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NO PANIC ma ALERT. Come comportarsi con il Coronavirus
CORONAVIRUS: se NON è così pericoloso, perché bisogna STARE a casa?
Andiamo fuori dal seminato. Niente cultura finanziaria in questo post ma mi permetto di proporre questo articolo molto ben fatto ma allo stesso tempo semplice e comprensibile.
L’importante è sempre avere CONSAPEVOLEZZA di quanto sta accadendo e quindi come e perché comportarsi di conseguenza.
Spero possa tornarvi utile. Un ringraziamento al Dott. de Nardin per l’articolo.
Coronavirus: come comportarsi con il rischio pandemia
Sono un medico rianimatore ed è per questo che mi permetto di spiegarvi come mai lo Stato stia prendendo delle decisioni così drastiche.
Il problema del Coronavirus non è la sua gravità, dal momento che è solo 10, o forse 20, volte più serio dell’influenza. Per quali motivi è più serio dell’influenza?
• È diverso, quindi non siamo molto abituati;
• Gli anziani non sono vaccinati.
Quindi chi è più a rischio? Gli anziani. Come sempre. I bambini molto meno, non sono segnalati casi gravi pediatrici per il momento.
Allora, come mai ci preoccupa così tanto? Perché è MOLTO PIÙ INFETTIVO dell’influenza, ciò vuol dire che si trasmette con enorme facilità.
A questo punto facciamo qualche calcolo così da capire meglio qual è il problema.
I dati che leggete non sono “esatti” al millimetro, ma solo delle proiezioni verosimili. Sono approssimati ai numeri interi o, per così dire, “semplici”, in modo che i conti siano più facili da fare anche a mente. Per esempio il numero di italiani è stato approssimato a 50 milioni anzichè 60, così che i calcoli siano più semplici per tutti. Non contano i numeri esatti, ma capire le DIMENSIONI POTENZIALI del problema e capire come mai il governo ha preso una decisione così drastica.
L’Influenza
Di norma l’influenza colpisce nell’arco di una stagione, supponiamo in 5 mesi, circa il 10% della popolazione. Quindi colpisce circa 5 milioni di italiani nell’arco di 30*5 = 150 giorni. La mortalità è dello 0,1%, quindi abbiamo circa 5000 morti (quasi tutti anziani) ogni anno in 150 giorni. Per ogni morto supponiamo di avere circa 4-5 pazienti in rianimazione, per tenerci larghi, e che tutti vadano messi in terapia intensiva. Mettiamo quindi 25.000 persone in terapia intensiva in 150 giorni, con degenza media di 7 giorni, ciò significa 1000-2000 pazienti al giorno in terapia intensiva in Italia durante l’inverno.
Riassumiamo:
• Infettività: 10% circa (dati reali) = 50 milioni * 10% = 5 milioni di infetti, molti dei quali inconsapevoli.
• Mortalità: 0,1% stimata = 5000 persone in 150 giorni.
• Critici (dato stimato): 5*0,1% = 25.000 persone in 150 giorni. quindi circa 1000-2000 persone in terapia intensiva al giorno per influenza.
I posti letto in terapia intensiva sono per la provincia di Venezia, dove io abito, circa 60 su 1 milione di abitanti, quindi potrebbero essere circa 4000 in tutta Italia. Questo significa che nella peggiore delle ipotesi i pazienti con influenza e le sue complicazioni, ovvero la polmonite, occupano tra il 25 e il 50% al massimo delle terapie intensive d’Italia nel massimo del picco.
Il Coronavirus
Vediamo ora cosa può accadere con il Coronavirus. Ricordiamoci che la grande differenza è che il Coronavirus è estremamente più infettivo e potrebbe infettarci, anziché in 150 giorni, in 30-60 giorni. Supponiamo 60 giorni. Ricordiamo che non esistono dati certi riguardo la potenzialità di persone che esso può infettare. Bisogna tenere conto che è un virus “nuovo” e che potenzialmente potrebbe colpire fino al 60-80% della popolazione, se non vengono prese misure per contenerlo, come ha dichiarato il Professor Gabriel Leung, preside della facoltà di medicina dell’Università di Hong Kong e uno dei maggiori esperti dell’epidemia di Coronavirus, che ha partecipato lo scorso 11 febbraio a una riunione di massimi esperti mondiali di epidemiologia alla WHO di Ginevra. Quindi facciamo qualche calcolo:
• Infettività: 60% potenziale (dati stimati) = 50 milioni * 60% = 30 milioni di infetti, di cui la stragrande maggioranza inconsapevoli.
• Mortalità: 1-2% stimata = tra 500.000 e 1.000.000 milione di persone. (Per chi ama la precisione 300.000-600.000).
• Critici: 5% = 1.500.000 persone in 60 giorni. quindi circa 300.000 persone in terapia intensiva.
Ma abbiamo solo 4000 posti letto! Come possiamo mettere 300.000 persone in terapia intensiva quando abbiamo solo 4000 letti?
ADESSO LO AVETE CAPITO COME MAI DOVETE STARE A CASA?
Se state a casa, la gente si infetta poco alla volta. Molti non se ne accorgono. Gli altri, specialmente gli anziani, ma anche qualche giovane, noi medici e infermieri li prendiamo, li mettiamo in terapia intensiva, li curiamo e ve li restituiamo. Un poco alla volta.
Se invece tutti escono di casa il rischio è che si infettino tutti insieme e che quindi non riusciamo a gestirli, con un aumento importante della mortalità.
NON DOVETE ANDARE IN PANICO, MA PRENDETE LA COSA SERIAMENTE. STATE A CASA.
Fonti:
Nowcasting and forecasting the potential domestic and international spread of the 2019-nCoV outbreak originating in Wuhan, China: a modelling study, Joseph T Wu, Kathy Leung, Gabriel M Leung https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(20)30260-9/fulltext
https://www.theguardian.com/world/2020/feb/11/coronavirus-expert-warns-infection-could-reach-60-of-worlds-population
[Articolo del Dott. Marco de Nardin di Med4care]
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Dimenticavo di scriverlo esplicitamente: la terza ipotesi è, ovviamente, che le stime siano un pochino esagerate, soprattutto relativamente a quel 60% di possibili infetti.
è inutile perdere tempo cercando pareri sui giornali o peggio in tv. I blog se non sono tenuti da tecnici del settore non sono utili. Questo post è un’eccezione, Danilo riferisce il parere di un professionista, capisco che nell’era di internet dove sono tutti cosmologi, economisti e tuttologi ognuno si senta autorizzato di dire la propria. NON FATELO. ASTENETEVI. Seguite i bollettini medici ufficiali. Questo è il migliore, aggiornato ogni giorno vi verrà recapitato nella vostra casella di mail. Chi lo pubblica è una tra le università migliori al mondo la John Hopkins, Baltimora, USA.
http://www.centerforhealthsecurity.org/newsroom/newsletters/e-newsletter-sign-up.html
Forse in queste proiezioni manca la stagionalità, siamo già a fine febbraio. però non essendo un tecnico non ho la più pallida idea di quanto possano migliorare i numeri suddetti, anche perchè del coronavirus non si sa ancora nulla.
Un articolo molto interessante.
Un’unica considerazione: Rapportando i numeri alla Cina, considerando che la popolazione cinese è circa un miliardo e 380 milioni, il 60% sono mal contati 800 milioni (potenziali infetti) e il 1-2% di 800 milioni sono 8-16 milioni di potenziali vittime. Per cui, dato che le stime ufficiali parlano di meno di 80 mila cinesi infetti e meno di 2700 vittime in Cina, ne consegue che i casi sono 2: o i cinesi sono stati molto molto bravi finora a limitare l’epidemia o i dati non sono veritieri, o tutte e due le cose.