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Stop EMERGENZA, No RESTRIZIONE, Si TRANSIZIONE
Meeting BCE. Le parole di Mario Draghi disegnano il futuro di tassi di interesse, liquidità ma anche del mercato obbligazionario. Basta saper interpretare correttamente i messaggi e metterli in pratica. Ecco i quattro punti focali.
Sul Meeting BCE di ieri ho già scritto un post che sintetizza in modo ideale i vari punti focali delle decisioni prese da Mario Draghi.
Vi consiglio caldamente, se non lo avete ancora fatto, di leggere QUESTO POST perché in poche righe vi spiegherà cosa vuol fare la BCE nei prossimi anni.
Cercherò in questo rapido post di andare “oltre” e di focalizzarmi su alcuni punti che considero molto importanti e sui quali dovremo gestire il futuro dei nostri portafogli.
Premessa: ipotizziamo che la BCE abbia deciso di muoversi su tre strategie:
- Emergenza
- Transizione
- Restrizione
Primo punto: Tanto per cominciare Draghi ieri ha decretato la fine della fase “di emergenza” ed ha inaugurato una fase di “transizione”. Ma ATTENZIONE: NON ha dato via ad una fase di “restrizione” . È la fine della politica monetaria d’emergenza, ma non l’inizio di una fase di “exit strategy”. Come già hanno fatto FED e BOE, anche la Bce si allinea alle altre banche centrali (ricordate? Ormai si muovono in modo sincrono, all’interno di un progetto globale ben definito. Resta la BOJ che è un discorso a parte).
Secondo punto da sottolineare. Draghi ha confermato che i tassi di interesse resteranno bassi ancora per lungo tempo. Quantomeno a questi livelli fino all’estate prossima e comunque fino a quando l’inflazione non tornerà in modo stabile al 2%.
Tenendo conto del fatto che il mondo potrebbe anche frenare a causa di USA a fine ciclo economico più politiche commerciali (dazi) che porterebbero di certo non ossigeno all’economia, è ben probabile che in tale data l’inflazione resti ancora sotto il 2% e che quindi si allungherà ulteriormente la fase di tassi negativi o quasi. E qui si capisce la reazione del cross Euro Dollaro di ieri. FED che continuerà ad alzare, BCE che non alzerà ancora per un bel po’. Economia USA che al momento tira, economia UE che non brilla più di tanto. Nel breve significa, per gli speculatori, soprattutto maggior investimenti sull’USD vs EUR. Con buona pace dei paesi emergenti che, come HO SCRITTO QUI, ne pagano le conseguenze.
Terzo punto molto importante: la BCE continuerà ad investire, anche se il QE Europeo sarà chiuso. E come? Mantenendo l’impegno di riacquisto dei titoli scaduti. Secondo me questo è il punto PIU’ IMPORTANTE. Quando quindi scadrà un BTP in pancia alla BCE, verrà rinnovato per pari importo nominale. Il che significa un sostegno sia dei prezzi (non aumenta gli acquisti ma li sostiene nelle aste e NON è poco) ma anche un impegno a mantenere altissima la liquidità presente sul mercato. Quindi il bilancio BCE rimarrà tale e quale. Come sta facendo oggi la FED.
Quarto punto, che è un disco rotto visto che lo dice tutte le volte: il progetto EURO è irreversibile e quindi è inutile perdere tempo in discorsi populistici che mirano a rotture o ridenominazioni valutarie. Piuttosto, e questo lo dico io, è necessario l’impegno non solo nel riscrivere i patti e i trattati (anche io sono un disco rotto, e forse non solo un disco) ma anche nel trasformare l’UE in un qualcosa che sia sempre più vicino ad un modello di unione credibile. Cosa molto attuale riguarda la condivisione (non parliamo di socializzazione sennò i tedeschi si arrabbiano) dei rischi finanziari, oltre che un Unione Fiscale che resta al momento taboo.
Intanto però, tornando a ieri, i messaggi lasciati ieri sono MOLTO chiari. Quindi l’invito che dobbiamo percepire è quello di NON sfidare la BCE.
Chi ha orecchie per intendere, intenda (anche se c’è poco da intendere, mi sembra tutto molto cristallino).
STAY TUNED!
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NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)
Ieri ho ascoltato il nostro super D. con interesse.
Ma il tuo post, DT, fa il punto ed è da “stampare”
Grazie 🙂
Faccio un esempio: leggendo spesso i siti di quotidiani britannici, nonostante il Regno Unito sia composto da Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del nord, non ho mai trovato esser detto che la sterlina sia irreversibile. Draghi, invece, si preoccupa di dire che l’euro lo sia: sappiamo che l’euro è tenuto insieme da forze molto importanti, ma sappiamo altrettanto che esistono delle forze, interne ed esterne all’Europa (probabilmente più deboli di quelle che lo tengono insieme), le quali remano contro l’euro. E’ molto probabile che la BCE tenga la rotta, ma la discussione è comunque aperta.