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WALL STREET: lo scetticismo del retail è la polizza assicurativa per la tendenza rialzista
Malgrado tutto, il mercato continua ad essere rialzista ed in ambito COT Report, notiamo un forte scetticismo da parte del retail. Ma questo rappresenta un elemento positivo, garante per la prosecuzione del trend rialzista in atto. [Guest post]
Cari amici, nella settimana appena trascorsa, derubricato velocemente i rischi d’impeachment per il neo presidente Usa, i mercati finanziari internazionali hanno ripreso la loro corsa, e le borse Usa hanno ritoccato nuovamente i loro massimi storici. Anche in questa occasione l’evento accade in un contesto totalmente privo d’euforia, anzi è accompagnato da un clima di evidente scetticismo, quasi al limite dell’incredulità, che ne testimonia, per converso, la sua solidità e la sua forza.
Lo scenario intermarket, infatti, non evidenzia per nulla una situazione di surriscaldamento o di bolla. In particolare, il dollaro Usa, pur rimbalzando in settimana dello 0,3 %, si conferma in un periodo di debolezza. Dall’elezione di Trump ha perso il 4 %, e ciò non dispiace affatto alla nuova Amministrazione Usa. Al deprezzamento del dollaro si associa inoltre, incoerentemente, un calo concomitante del prezzo delle commodities. Negli ultimi 4 mesi, in termini reali, le commodities sono stornate del 7,8 %, ed anche in quest’ultima ottava abbiamo registrato un ennesimo tonfo delle quotazioni del petrolio. Anche il mercato obbligazionario, smentisce qualsiasi ipotesi di surriscaldamento o di bolla. I rendimenti del bond decennale Usa, sono infatti pari al 2,25 %, ben 35 bps in meno di sei mesi orsono. Gli elementi sopra ricordati, ossia il basso costo delle materie prime, il basso costo del capitale, nonché la mancanza di qualsiasi tensione salariale costituiscono una garanzia per i conti delle aziende Usa, per le quali sono previsti, per il triennio 2017-2019, utili in crescita annua del 10-12 %. E sono queste aspettative di crescita degli utili che alimentano ulteriormente, dopo ben otto anni, quello che è già oggi uno storico bull market dei mercati azionari.
Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 13.784
Large Traders : + 24.564
Small Traders : – 10.780
Si riconferma, ed anzi si consolida, la configurazione del mercato dei derivati azionari Usa, in auge, con brevi interruzioni, ormai da oltre un anno. In quest’ultima ottava registriamo, limitate ma significative variazioni nelle posizioni dei diversi operatori, pari a 5.557 contratti. In particolare, gli Small Traders, si confermano ancora una volta operatori contrarian, in concomitanza con i nuovi massimi storici, vendono infatti l’intero lotto dei 5.557 contratti long, e consolidano quasi raddoppiandola la loro ingiustificata posizione Net Short. Al contrario, i Large Traders, che operano secondo strategie trend-following, continuano ad assecondare il trend, acquistano infatti altri 1.822, e rimpinguano ulteriormente la loro solitaria posizione Net Long. I potenti Commercial Traders, infine, approfittano dello scetticismo dei più, acquistano altri 3.735 contratti long, e riducono ulteriormente la loro naturale posizione di copertura Net Short. Le movimentazioni di quest’ultima settimana, costituiscono e rappresentano, a mio avviso, una fedele fotografia della situazione che si vive, ormai da anni, sui mercati Usa e mondiali. Il prolungato bull market dei mercati azionari è infatti accompagnato, sin quasi dal suo inizio, da un marcato scetticismo, ad opera soprattutto del pubblico retail, evidentemente ancora scottato dai devastanti bear market del 2000 e del 2008. Scetticismo che ha costituito, di fatto, una polizza assicurativa durante tutto il percorso dell’attuale bull market, che dura ormai da oltre 8 anni. Scetticismo che perdura tuttora, e che ci induce a pensare che il rialzo dei valori dell’equity non sia ancora giunto al suo epilogo. Certo ci saranno delle correzioni, per spurgare qualche eccesso presente nelle attuali quotazioni, ma il trend di medio termine mi appare ancora ben impostato al rialzo. Un’eventuale correzione, peraltro auspicabile, costituirà pertanto un’ennesima occasione d’acquisto e non si tramuterà, almeno a breve, nell’inizio di una vera e propria inversione di trend.
Futuro prossimo che si prospetta, quindi, ancora positivo, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo sfruttamento e sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi e nelle ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Da inizio d’anno il mio portafoglio denominato “ Azioni Italia – LTM “, registra una performance pari al + 14,77 %. Performance ampiamente positiva, e nuovamente superiore a quella realizzata dal Ftse All Share, pari, nel contempo, al + 12,10 %. Una sovra-performance del 2,67 %, che riconferma la fiducia nel nostro approccio operativo, che negli ultimi 4 anni ci ha regalato una sovra- performance media annua pari al 20,8 %. Coerentemente con l’analisi di mercato esposta e con la mia positiva view d’ordine generale, questa settimana, innalzo la mia esposizione long sul mercato azionario italiano, dal 77,5 all’ 82,5 % , riducendo nel contempo dal 22,5 al 17,5 % l’entità delle mie posizioni Short,, assumendo in pratica una posizione Net Long pari al 65 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se vuole, direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.