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PPP: Dollaro USA sottovalutato contro…tutti!

Scritto il alle 09:10 da Danilo DT

PREZZO-GIUSTO-CAMBIO-EURO-DOLLARO

Il forex è il mercato più complesso ed imprevedibile. Sono tantissime le variabili che condizionano l’andamento dei cambi. A dominare è ovviamente il cross EUR USD, il rapporto tra la moneta dell’Eurozona e il Dollaro USA è volumetricamente dominante rispetto a tutti gli altri cross valutari. E quindi è anche il rapporto più seguito, monitorato, analizzato e tradato. Ma qual è il “prezzo giusto” del cross EUR USD. Nei giorni scorsi abbiamo già provato a calcolare, utilizzando i nostri metodi artigianali ma non troppo, qullo che poteva essere un “fair value” e questo era il risultato.

euro-dollaro-valutazione-fair-value-2017

Ho trovato ieri sera, a conferma della bontà della nostra analisi , questo punto di vista alternativo che prende in esame il PPP, ovvero il Purchasing Power Parity utilizzando come base di ragionamento l’indice CPI. E l’analisi ci dice che il cross EUR USD è sottovalutato di un 7% circa.
Anzi, la cosa interessante è che ad essere sottovalutato è proprio in linea di massima il Dollaro USA. Quindi, quando ci fosse un po’ di “normalizzazione” anche di tipo politico, non si esclude un ritorno di forza del biglietto verde, senza mai dimenticare che le variabili da analizzare sono comunque tantissime e l’imprevedibilità del mercato del forex sempra sempre molto elevata.

ppp purchase power parity cpi 2017

STAY TUNED!

Danilo DT

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4 commenti Commenta
tessas
Scritto il 24 Maggio 2017 at 09:52

Mi cunsenta:) ad essere sottovalutate sono le altre valute come euro, yen, cad ecc rispetto al dollaro..
Qui c’è un esempio probabilmente calcolato con lo stesso metodo (PPP)
https://www.bloomberg.com/news/articles/2017-01-31/euro-is-g-10-s-most-undervalued-currency-by-oecd-measure-chart
Del resto il big mac index che usa lo stesso metodo di calcolo o simile al ppp conferma che il dollaro è overvalued

    Scritto il 24 Maggio 2017 at 14:48

    Ciao e benvenuto.
    Piccola nota: l’articolo è di gennaio 2017. Qual’era il cross EURUSD in quella data? 🙂 diciamo area 1.07. Ora siamo a 1.12, quadro un po’ diverso con dinamiche sui tassi che, nel frattempo, sono cambiate.

omnia_funds
Scritto il 24 Maggio 2017 at 15:40

Sottovalutato o meno ognuno a la propria opinione….altrimenti non ci sarebbe mercato.
Purtroppo anche la mia statistica sul percorso del biglietto verde fatta di 10 rilevazioni del mese corrente negli anni non ha prodotto gli effetti che speravo….per ora.
Manca veramente poco alla chiusura del mese e sembra che si debba chiudere con una svalutazione del USD…peccato!!!
Non ci si può più fidare neanche della statistica….!!

john_ludd
Scritto il 24 Maggio 2017 at 16:56

se uno imposta le proprie speculazioni valutarie su un supposto fair value, comunque sia calcolato, va certamente incontro a delusioni così come se considerasse il tipico parametro utilizzato dagli economisti ovvero il saldo con l’estero. I flussi finanziari valgono 50 – 70 volte quelli commerciali e non sono basati sul FF o sul PPP ma sugli umori dei traders, il formarsi più o meno causale di trend che poi diventano veri trend una volta che gli operatori iniziano a inseguirli disegnando righe immaginarie su dei grafici. Il trading delle valute è l’apoteosi dell’immaginario che diventa realissimo con una nota: le banche centrali sorvegliano questo mercato più di ogni altro e lo fanno direttamente attraverso swap illimitati ed essendosi auto proclamati salvatori e guardiani del mondo non tollerano cambiamenti disordinati che poi a catena trascinerebbero gli altri mercati. Le uniche opportunità le vedo proprio lì, quando una delle 10 – 12 valute principali va 3 deviazioni standard oltre la media di solito scommettere su un parziale reversal può consentire modesti guadagni a fronte di piccoli rischi. Di più con i tempi che corrono è per i kamikaze. In alternativa e credo preferibile è avere un portafoglio dove sia una diversificazione valutaria prudente (ovvero mai più del 25% su una singola valuta esclusa la propria) da detenere sempre, ribilanciando i pesi 1 volta l’anno. Nel medio lungo periodo i rischi sono minimi ed è possibile conseguire appieno il vantaggio di detenere obbligazioni a basso rischio e medio termine con rendimento migliore di quelle dell’area euro. Chiaro che uno deve avere un’orizzonte di 7-10 anni, se uno passa le giornate a seguire il cambio ne esce solo pazzo. Fermo restando che per chi scrive tutte le monete fiat collasseranno sotto il peso di debiti impliciti e ancora di più derivanti da futuri obblighi del tutto incompatibili con demografia, risorse energetiche e quindi crescita reale che diverrà contrazione globale non in un futuro così remoto.

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