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DOLLARO USA in difficoltà. Ma ora il momento è fondamentale
Il differenziale di rendimento tra titoli USA e quelli dell’Eurozona era un’ottima giustificazione per poter vedere un rapporto tra Euro e Dollaro USA ad 1:1.
La teoria è una gran cosa ma poi all’atto pratico bisogna guardare in faccia alla realtà. E la realtà è anche la volontà dell’amministrazione Trump di avere un Dollaro NON troppo forte altrimenti ne patirebbero oltremodo le esportazioni.
Ma non è ancora il momento della “guerra valutaria“. Il mercato sfrutta i dubbi sulla fattibilità della Trumponomics e fa scendere di sua iniziativa l’USD.
La sconfitta sull’abolizione dell’Obamacare, aumenta infatti i dubbi che questa ha innescato sull’effettiva capacità della nuova amministrazione di poter condurre a termine le misure promesse di stimolo fiscale, visto che, appunto, sarà proprio il taglio delle imposte il prossimo ostacolo da aggirare e da far approvare al Congresso. Ed in molti si chiedono come farà ad avere il consenso necessario su problematiche ancora più spinose quando è andato in difficoltà già con l’Obamacare, visto che quest’ultima sarebbe già andata a favore di un corposo risparmio fiscale.
Quindi, se salta anche la riforma fiscale, potremmo assistere ad una serie di “ricalcoli” degli effetti benefici di una Trumponomics che verrebbe snaturata e fortemente debilitata.
E in tal caso che fine farà il dollaro USA?
Ho provato a guardare il grafico del Dollar Index e devo ammettere di essere stato particolarmente colpito per l’impostazione dello stesso.
Grafico Dollar Index
Preferisco analizzare il Dollar Index perchè rappresenta la perfetta fotografia della forza/debolezza della moneta USA.
La tendenza (in rosa) è ancora rialzista. Ma attenzione, la trendline è perfettamente accompagnata da una media mobile fondamentale per stabilire la tendenza di medio lungo periodo, ovvero quella a 200 giorni.
E sempre in modo molto evidente, si nota anche l’importanza di area 38.2% di Fibonacci. Un livello che se violato al ribasso, comporterebbe anche la violazione della trendline e della Media mobile a 200 giorni.
L’RSI è in ipervenduto e quindi “chiama il rimbalzo”: MA attenzione, se ci fossero le violazioni di cui sopra, l’RSI perderebbe la sua efficacia e quindi si assisterebbe ad un ulteriore logoramento del Dollar Index.
Quanto mi aspetto è che il “detonatore” sia ancora una volta Donald Trump. Sempre di più elemento determinante per stabilire le tendenze dei mercati (e la cosa mi preoccupa sempre di più. Tutto nelle mani di un uomo?).
Se poi guardate il grafico, noterete che proprio area 38.2% non è nient’altro che una neckline di un testa spalle. Un ulteriore figura grafica che va a confermare il delicato momento del Dollaro USA e, quindi, del Dollar Index.
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