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WALL STREET: eccoci arrivati al bivio!

Scritto il alle 14:38 da Lukas

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Ormai siam arrivati ad un importante crocevia e non si esclude che le elezioni austriache ed il referendum italiano possano influenzare il sentiment di mercato che è alla ricerca di buone ragioni per far partire una sana e normale correzione. [Guest post]

Cari amici, nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari internazionali hanno finalmente interrotto i sorprendenti festeggiamenti seguiti all’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America. Si è incominciato cioè a ragionare in termini più razionali ed a cercare di capire quale sarà l’evoluzione futura dell’economia, non solo degli Usa, bensì globale.

Lo scenario intermarket, in questa ultima ottava, ha iniziato infatti ad evidenziare alcuni degli aspetti problematici, tuttora presenti nell’economia globale. In particolare, ci si è interrogati sulla sostenibilità del super dollaro che, dopo molte settimane di corsa forsennata, storna dello 0,7 %. Le quotazioni delle commodities, invece, hanno beneficiato dell’inatteso accordo in sede OPEC sulla riduzione della produzione di petrolio, e sono rimbalzate dell’1,65 % in termini reali. Rimane comunque, quello delle commodities, un mercato ancora estremamente volatile ed incerto. Nel mercato obbligazionario prosegue, invece, seppur con moderazione, lo storno delle siderali quotazioni raggiunte in questi ultimi anni di strisciante deflazione. In particolare, i rendimenti dei bond decennali Usa registrano un incremento di altri 4 bps, e raggiungono quota 2,4 %. I mercati azionari Usa, dopo i record delle scorse settimane, rifiatano anch’essi. In particolare, il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, storna di circa l’1 %, e per il momento ritorna, seppur di misura, sotto quota 2.200 punti.

Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 1.071

Large Traders : + 9.404

Small Traders : – 8.333

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Nonostante l’ottimismo indotto dall’elezione di Trump, ancora non muta la configurazione del mercato dei derivati azionari Usa, in auge ormai da oltre 7 mesi. In quest’ultima ottava si sono comunque registrate alcune variazioni nelle posizioni nette dei vari operatori, pari complessivamente a 7.986 contratti. In particolare, i Large Traders cedono l’intero lotto dei 7.986 contratti long e riducono ulteriormente la loro solitaria, e non più solida, posizione Net Long. Gli Small Traders, invece, sembrano riacquistare un po’ di fiducia, dopo molte settimane riacquistano infatti 3.752 contratti long, ma restano tuttora in posizione Net Short. I Commercial Traders, le cosiddette “ Mani Forti “ di questo mercato, anche questa settimana acquistano 4.234 contratti long, ma significativamente non invertono la loro posizione che rimane di copertura, ossia Net Short. Come si evince chiaramente dall’incerto ed ormai precario assetto raggiunto, il mercato dei derivati azionari Usa sembra essere giunto ad un bivio. Per decidere la prossima direzione di marcia, si attendono forse i responsi delle importanti consultazioni elettorali, in corso oggi ( domenica ) sia in Italia che in Austria. Queste ultime, infatti, potrebbero determinare, dopo la Brexit, ulteriori turbolenze in Europa che, nonostante tutto, data l’entità delle sua economia, resta uno snodo importante per innescare l’auspicata ripresa economica a livello globale.

L’elezione di Trump ha certamente apportato fiducia ed ottimismo ma, per il momento, non ha dissipato tutte le nubi e le incognite che ancora gravano sull’economia mondiale. Quindi, in attesa di nuove indicazioni provenienti dai mercati, si suggerisce un approccio operativo ancora cauto e prudente. Futuro che si prospetta, quindi, ancora molto incerto, che cercherò, come sempre, di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo sfruttamento e sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi e nelle ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dopo quest’ultima settimana, il mio portafoglio, “ Azioni Italia – LTM “, registra una performance annua positiva, pari al + 12,51 %. Performance soddisfacente, realizzata investendo solo sul listino di borsa italiano, che registra, a sua volta, una perdita annua, misurata dal Ftse All Share, pari al 19,81 %. Conseguita, pertanto, in un contesto di mercato molto avverso, una sovra-performance del 32,32 %, ben superiore alle nostre attese, che ci fornisce altre probanti conferme sulla bontà delle indicazioni operative derivanti dalle ricerche dei due noti professori Usa. In perfetta coerenza con la mia view d’ordine generale, questa settimana, riconfermo l’assetto prudente del mio portafoglio, costituito dal 70 % di posizioni long, e dal 30 % di posizioni short, ossia da una posizione Net long moderata, pari al 40 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se vuole, direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.

Lukas

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