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MONTE dei PASCHI: è praticamente BAIL-IN. Ma occhio al colpo di scena!

Scritto il alle 14:02 da Danilo DT

 

Mi ero ripromesso di non scrivere più nulla sull’argomento Monte dei Paschi di siena fino a quando non era BEN definito il piano di ricapitalizzazione della banca. Cosa che però è un “work in progress” da mesi e che continua a non trovare una sua vera quadra.
Andiamo con ordine e riprendiamo gli ultimi tasselli di quanto è avvenuto.

Lunedì scorso, Monte dei Paschi ha deciso di lanciare una offerta di scambio a coloro che detengono obbligazioni subordinate. L’offerta funziona più o meno in questo modo: La banca stessa si ricompra le obbligazioni subordinate ad un prezzo molto vantaggioso per i possessori (lo possiamo chiamare “esca”?) ma con una simpatica clausola: il corrispettivo dovrà obbligatoriamente essere investito in nuove azioni di Mps, in arrivo con il prossimo aumento di capitale.

Caro risparmiatore, esci dalla finestra ma con una catena che ti obbliga a rientrare dalla porta, saltando quindi dalla padella alla brace.
Quindi viene proposto ai possessori di bond subordinati ciò che i prospetti delle stesse obbligazioni possono già prevedere, ovvero la conversione in azioni. La cosa carina è la volontarietà dell’operazione.

Tu, obbligazionista PUOI decidere se aderire o meno.
Quindi diventa PALESE che la stragrande maggioranza dei possessori NON vuole convertire. Ma ecco la MINACCIA:

“se l’operazione di conversione di debito in azioni non dovesse avere un esito soddisfacente, Mps non riuscirebbe verosimilmente a portare a termine l’aumento di capitale”.

In altri termini, signori, in tal caso si va verso il bail-in, con quindi una conversione che diventerà FORZATA e quindi sarebbe peggiorativa.
Come avrete capito, si vuole accompagnare forzatamente il possessore di bond subordinati alla conversione e quindi, siamo onesti, si tratta di un vero e proprio BAIL IN ma con la schermatura di una conversione volontaria.

Il "Dilemma del Prigioniero" secondo AdviseOnly
Il “Dilemma del Prigioniero” secondo AdviseOnly

Ovvio, essendo una PROPOSTA il possessore può anche NON aderire. E se la conversione sarà un “successo”, l’impavido possessore del bond otterrà, alla scadenza, il tanto agognato rimborso. Forse.
In caso contrario, come detto, conversione dovuta al VERO bail-in.
Tutto questo per dirvi che questa è già una PROCEDURA DI BAIL-IN, se non lo avevate capito. E che quindi ormai, la saga sta arrivando all’epilogo, sicuramente più drammatico. Certo è che tutto questo poteva venire evitato se lo stato italiano, come sembrava volesse fare (anche grazie all’accondiscendenza dell’UE) fosse intervenuto in sostegno della banca, anche per evitare il coinvolgimento dei piccoli risparmiatori. Cosa in questo caso possibile in quanto la banca poteva essere considerata un “rischio sistemico” (differente trattamento rispetto ad un piccolo istituto): ma dopo tante parole, questo non è avvenuto, anche a causa dell’intervento di possibili “cavalieri bianchi ” (vedi JP Morgan) che poi si sono rivelati dei veri e propri burloni, visto che avrebbero dato il via al sostegno solo a determinate condizioni tecnicamente irrealizzabili.
Così si è perso tempo e si è …perso il treno. Quali erano le condizioni?

1) la totale conversione delle subordinate in azioni (quindi BAIL IN prima del sostegno di JP Morgan?)
2) la liquidazione dei NPL (no comment)
3) segnali forti di un successo, tra gli investitori, del futuro aumento di capitale

Ci mancava ancora che chiedessero il rating AAA e poi il pacchetto era completo.
Ma attenzione, non mettiamo fine alla provvidenza. JP Morgan ci ha presi per i fondelli, lo Stato (stavolta non voglio fargliene una colpa) ha cambiato strategia e si è chiamato fuori. Ma nulla vieta che la pratica venga ripresa in mano, anche perchè lo stato, per la questione dei Monti Bond, è già destinato a diventare azionista di MPS.

E poi, non credete che questo potrebbe essere un ECCELLENTE veicolo propagandistico anche in ottica del REFERENDUM?

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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14 commenti Commenta
aorlansky60
Scritto il 18 Novembre 2016 at 15:44

Considerato che l’attuale esecutivo di governo, pd e renzi in testa,

ha PARTE ATTIVA nella decisione di non avere voluto seguire la via di risanamento più logica suggerita dal buon senso (peraltro incoraggiata anche dalla stessa UE come DT ha qui ricordato) che prevedeva un ingresso Statale a sostegno di MPS,

decidendo invece di seguire una via opaca e densa di incognite proposta da quelle volpi di JPMorgan (nel cui contesto rientra anche il RIGETTO TOTALE da parte del cda MPS -e da dietro le quinte del gov. italiano, si può essere certi- verso il piano alternativo proposto da C.PASSERA nella recente estate, a detta della maggiorparte degli addetti ai lavori “assai più concreto e fattibile” rispetto a quello di JpMorgan),

io voglio [ancora] sperare (più che altro per la Sua salute ed incolumità) che colui che si ritrova alla guida del ns paese in questo momento storico -per la carica istituzionale che ricopre- sia una persona sensata dotata di un minimo di intelligenza e che sappia i rischi che stà correndo grazie alla sua scelta;

non sò se gli è chiaro (ma da uno che in GEN 2016 affermava “MPS è ora risanata ed è un affare investirci…“- quando il titolo quotava 0,51€ ndr- il dubbio circa la sua capacità mentale da giocatore d’azzardo è lecito…),

dicevo non so se gli è chiaro, ma una risoluzione drammatica del caso MPS potrebbe significare una nuova rappresentazione in chiave PIAZZALE LORETO 2.0 questa volta direttamente sotto i balconi di Palazzo Chigi, con renzi primo attore ed alcuni suoi colleghi pd come comparse :

qui non si tratta dei 12000 trombati di “Etruria-Banca Marche-CaRiFe- CaRiChieti”;

in questo caso, oltre agli investitori istituzionali, sono coinvolti tra i 40.000 e 50.000 piccoli risparmiatori retailers per complessivi € 2,2 miliardi del famigerato bond sub IT0004352586 TV 15/05/2018 ;

se accade l’irreparabile, renzi potrà (forse) contare sulla “sportività” e la “signorilità” del cittadino medio italiano del quale è nota la capacità nel sapersi ingoiare veri e propri ROSPI(e anche altro), ma dopo tutto quello che è già accaduto recentemente sul fronte banche italiane (e non voglio nemmeno citare i casi scottanti di Banca Veneta e popolare di VI per non infierire…),

fossi in renzi non ne sarei più così certo…

angiglio
Scritto il 18 Novembre 2016 at 16:15

Se qualche piccolo risparmiatore retail ha ancora subordinate di MPS merita di perdere i soldi. Sono andato indietro a cercare il primo articolo su queste obbligazioni e mi sono fermato al 10 dicembre 2010 “Bond subordinati: banche in difficoltà”. Non mettetela sempre in politica, chi ha ancora questi titoli i guai se li è cercati e li merita tutti.

aorlansky60
Scritto il 18 Novembre 2016 at 16:46

Il fatto è che la POLITICA ha spesso

(come storicamente documentato nell’ambito del sistema bancario italiano),

una presenza perniciosa all’interno delle fondazioni bancarie,

e nel caso di MPS questo fattore è chiaro e palese ormai da MOLTO tempo,

tale da non poter essere disconosciuto nella sua evidenza.

paolo41
Scritto il 18 Novembre 2016 at 17:31

….
aorlansky60,

mi ricordo di un certo Munari e di acquisizioni fatte …. a c…o !!!!! secondo voi con il referendum ormai prossimo si mettono a nazionalizzare la banca (unica vera soluzione) o preferiscono lasciare il pacchetto al trio Lescano di MS5 ????? o chi per loro ?????

atomictonto
Scritto il 18 Novembre 2016 at 18:28

Basterebbe che il governo la piantasse con questa inutile sciarada e chiedesse l’intervento dell’ESM come fece la Spagna (con gli ottimi risultati sotto gli occhi di tutti)…in cambio di una “Troijka mascherata” che viene e fa i TAGLI alla spesa pubblica, ovvi e sacrosanti, attesi da 30 anni. Solo che questo vuol dire piazze piene di gente che urla, scontri e calo totale del consenso.
Alla fine, come disse Churchill sull’appeasment di Chamberlain verso Hitler “Fate questo prendendovi il disonore per evitare la guerra: alla fine avrete il disonore e pure la guerra!”.
In pratica, e pochi ci pensano, tra pochi mesi la fine del QE o il suo Tapering metteranno Italia e governo nella condizione di non potrer decidere, avranno il disonore e pure la Troijka.

atomictonto
Scritto il 18 Novembre 2016 at 18:33

aor­lan­sky60:
Il fatto è che la PO­LI­TI­CA ha spes­so

(come sto­ri­ca­men­te do­cu­men­ta­to nel­l’am­bi­to del si­ste­ma ban­ca­rio ita­lia­no),

una pre­sen­za per­ni­cio­sa al­l’in­ter­no delle fon­da­zio­ni ban­ca­rie,

e nel caso di MPS que­sto fat­to­re è chia­ro e pa­le­se ormai da MOLTO tempo,

tale da non poter es­se­re di­sco­no­sciu­to nella sua evi­den­za.

Assolutamente.
Il governo e la politica TUTTA è terrorizzata dall’idea che un fallimento di MPS passerebbe per forza attraverso una Amministrazione Controllata…e a quel punto sono i giudici a scoperchiare l’osceno letamaio (non prendiamoci in giro, nelle banche Italiane e in particolare MPS ci sono centinaia di casi di famiglie di imprenditori ammanicati con la politica locale che sono falliti da decenni e continuano a fare la bella vita coi soldi delle banche…nonostante non facciano UN euro di utile da anni e anni).

gainhunter
Scritto il 18 Novembre 2016 at 20:39

atomictonto@finanza: in cambio di una “Troijka mascherata” che viene e fa i TAGLI alla spesa pubblica

Ma c’è ancora qualcuno che crede a queste CAZZATE?
E cioè che chi è al potere là “fuori” sia interessato a fare il bene del popolo italiano?
Vieni straniero a salvarmi dal mio governo… come quello che voleva attaccare la Svizzera per farsi invadere in modo da liberarsi del governo italiano. Perchè ovviamente è tutta colpa del governo, sempre e comunque…

emzag
Scritto il 18 Novembre 2016 at 22:52

Dopo l’interessante discussione “la Yellen alza i tassi o no?” che si è chiusa visto che la Yellen, come dicevano alcuni…, i tassi li alzerà…

…dopo le brillanti previsioni di Alberto Bagnai secondo il quale il dollaro dopo l’elezione di Trump sarebbe sceso a precipizio (perché, ci informava il lungimirante professore, l’Establishment ha deciso di far eleggere Trump per creare uno schock politico che svalutasse il dollaro…il Machiavelli di Pescara…meno male che ho fatto il contrario…;) )…

…veniamo oggi a parlare di Brexit.

Grande popolo gli inglesi, gente con due gonadi così che sa sempre come farsi al meglio gli affaracci propri.
Sono usciti giusto un attimo prima che l’Europa cominciasse ad andare a gambe all’aria.
Beati loro.

E infatti la sterlina sale insieme alle vendite al dettaglio

http://www.bloomberg.com/news/articles/2016-11-17/pound-rises-as-spending-shows-u-k-still-thriving-after-brexit

Ricordo en passant che nel calendario cinese il 2017 è l’anno dell’uccel padulo.

signor pomata
Scritto il 20 Novembre 2016 at 13:38

emzag,
Trovo per la tempistica inappropriato il tuo commento.
Il macchiavelli di pescara aveva detto delle cose tra cui che la sterlina alla fine diventerà bene rifugio e riguardo alla svalutazione del dollaro non credo che un ribasso del 4% dopo neanche due settimane dalla elezione di tramp sia un tempo congruo per capire se gli usa svaluteranno il dollaro o meno.
Non era elezione di tramp che svalutava il dollaro ma la necessità di cambiare la politica in atto perche a oggi quel deficit gli usa non lo reggono a lungo.
Capisco che oggi si vive di brevissimo ma 12 giorni son veramente brevissimo.

emzag
Scritto il 20 Novembre 2016 at 14:38

signor pomata@finanzaonline,

Trovo abbastanza prevedibile il tuo intervento.
La gente ha bisogno di un guru e guai a chi glielo tocca.
Mi dispiace ma dovrai accettare che qualcuno la pensi diversamente da te.
Bagnai non ha detto solo che il dollaro si svaluterà ma che Trump è stato fatto eleggere dall’establishment al fine di creare uno shock politico che provocasse la caduta del dollaro.
Una spiegazione semplicemente ridicola per quanto è assurda.

Bagnai ha fatto un’opera meritoria di divulgazione ma è stato negativissimo dal punto di vista politico comportandosi per di più come una prima donna troppo su di giri ricoprendo di insulti chiunque non la pensasse come lui.
Per anni ha detto e proclamato che Grillo è un gatekeeper il che è una totale scemenza visto che si tratta dell’unica e sola forza politica in Italia (e in UE. E nel mondo) che, pur con tutti i difetti che si vuole, si opponga allo status quo senza pericolosi sbandamenti verso i populismi post fascisti.
La mia idea è che gli interessasse più la autopromozione che una causa ideologica e politica.
E che non sia un immenso economista.
La prova è in quella sua profezia goffamente dietrologica che si è rivelata sbagliatissima.
12 giorni saranno pochi ma io quel 4% me lo sono incassato per cui per me “il dollaro È salito”.

Il pr

paolo41
Scritto il 21 Novembre 2016 at 08:48

a sintesi di alcuni miei precedenti commenti:……. la banca è cotta e fallita…… l’unica soluzione è la nazionalizzazione, possibile ma con bassa probabilità, e comunque solo se passa il SI al referendum, ………. forte sconquasso sul sistema bancario italiano ed europeo e sulle borse ( non dimentichiamo Unicredit e Deutsche Bank, etc)

nimbro
Scritto il 21 Novembre 2016 at 10:17

si arriva sempre alla fine cercando di scaricare la patata bollente sui risparmiatori che, inconsapevoli o sprovveduti, si trovano a dover gestire la loro situazione in modo drammatico.
La cosa ancor più sconcer6ante è che, al momento attuale, MPS sembra fare un gran regalo ai detentori di obbligazioni subordinate: ti rimborsiamo l’85% del valore.
Caspita che regalone se poi devo comprare le azioni del MPS stessa.
Una altra cosa che mi irrita assai è il ruolo di JPM: ma è mai possibile che la “banca dei governi” sia sempre in mezzo a queste operazioni e che tutti, governanti e banchieri, pendano dalla sue labbra in modo indecoroso?
Attendiamo nei prossimi giorni l’evolversi della telenovella.
Saluti a tutti.

pecunia
Scritto il 21 Novembre 2016 at 12:17

vi ho letti tutti con immenso piacere 🙂 Commenti al vetriolo…. ognuno con la sua parte di verità.

nel fine settimana ho ascoltato un servizio di cnbc in cui commentava anche il grande prof. Savona che, a proposito di MPS, diceva che lo Stato, sfidando la BCE, avrebbe potuto/potrebbe fare qualcosa. Quel qualcosa significa un corposo e risolutivo intervento dello Stato sulla banca.
Una “nazionalizzazione” come ha qui sopra ben chiarito Paolo 41.

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