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Monte dei Paschi: la resurrezione dello ZOMBIE [Parte II]
Alla fine dovrei fregarmene sonoramente. Hanno distrutto MPS, la banca più vecchia d’Italia. Prima l’hanno messa al servizio di un certo tipo di politica, per poi darla in mano a degli incompetenti che hanno fatto cose insensate ed estremamente penalizzanti, con una leggerezza inarrivabile. E poi hanno anche dato soldi a cani e porci, arrivando a tassi di sofferenza bancaria da terzo mondo.
Ma allora perché proprio io dovrei arrabbiarmi? Dovrebbero essere i senesi a scendere in piazza. Il danno economico subito dalla Fondazione è impressionante. E la Fondazione è un ente che vive e lavora per Siena ed i senesi. Il depauperamento delle ricchezze della Fondazione è un danno quindi innanzitutto per la bellissima città di Siena. E poi anche per l’Italia intera, per il sistema bancario e per il nostro orgoglio ormai ridotto ai minimi termini.
Avete letto del piano industriale. Non aggiunge nulla di nuovo. Tante parole, tanti numeri inarrivabili, tante previsioni utopistiche. E tutto torna in mano agli investitori. Ma chi potrebbero essere? E poi, si continuano a fare i conti senza l’oste. Chi è il pazzoide che sarebbe disposto ad investire in Monte dei Pasci soprattutto alle condizioni che farebbero comodo al CdA attuale? Perché come sempre, è una questione di numeri, di costi e di tipologia di investimenti. Il valutare le sofferenze mediamente oltre il 30% già è sinonimo di scarso realismo. Vero, MPS ha una rete di filiali invidiabile e probabilmente appetibile soprattutto dall’estero. Peccato però che c’è ancora qualcuno che pensa nel cavaliere bianco che viene a salvare capra e cavoli. No, stavolta non si dovrebbe trattare di un cavaliere ma proprio di un amatore che viene a fare beneficienza.
Basta parole al vento, lo avete capito benissimo. Cosa farà la differenza e sarà decisivo per il futuro del Monte di Paschi è l’operazione di ricapitalizzazione. Sulla carta già definita ma nella realtà tutta da reinventare perché, così strutturata, mi figura poco realistica e praticabile. E le condizioni disastrate di MPS non permettono grossi spazi di trattativa.
In tutto questo marasma di dubbi e di fumo , c’è solo una unica, grande, inesorabile e matematica certezza. Questa.
E’ un numero. 99 seguito da un 77. 99,77%
E’ quanto ha perso MPS dai massimi del 2007.
Disaster chart: come definirlo un grafico a -99,77%?
Se io avessi investito 100 €, oggi mi ritroverei con 0,23 €. Fatico a ricordare un investimento peggiore, soprattutto tenendo conto che la banca è ancora invita, è operativa ed è ben speranzosa di riuscire in una nuova, ennesima, operazione di ricapitalizzazione. Auguri ragazzi. Sarà dura, e spero possa andare bene. E spero anche che sia l’ultima richiesta che farete al mercato con una conseguente VERA rinascita. La speranza è l’ultima a morire. MPS però, ormai, va oltre qualsiasi speranza.
STAY TUNED!
Spaventosamente illuminante