EURO nuovamente forte: che succede al Dollaro USA?
In questo particolare momento del mercato, abbiamo assistito alla grande volatilità dell’azionario. Ma non solo le azioni hanno subito forte volatilità? Il petrolio è tornato sotto area 30 $/barile e anche il valutario ha avuto i suoi bei scossoni. Ma anche i bond!
Su questi ultimi, una causa di volatilità è la “swaption”. Un argomento che merita un dovuto approfondimento e che vi illustrerò prossimamente. Cosa comporta questo “swaption”? Comporta l’acquisto di una valangata di future sul Bund da parte di particolari soggetti. Motivo per cui lo Spread si è impennato (se notate, i BTP non hanno poi perso moltissimo prezzo).
Ma torniamo al valutario, Prendete ad esempio il cross EUR USD. Per una miriade di motivazioni, stiamo assistendo ad un rafforzamento dell’Euro.
Nei giorni scorsi vi avevo presentato alcuni dati e motivazione che andavano a fotografare l’andamento del Dollaro USA.
In realtà la situazione, negli ultimi giorni si è ulteriormente evoluta. Quello che ha mosso è l’outlook sull’operato della Yellen. Se da una parte la FED continua imperterrita con le sue dichiarazioni…
“Financial conditions in the United States have recently
become less supportive of growth,” (…)“These developments, if they prove persistent, could weigh on the outlook for economic activity and the labor market.” (…) “Of course, monetary policy is by no means on a preset course,” (Bloomberg)
…dall’altra parte il mercato ha perso la fiducia anche nelle parole che dice la Yellen. La prova ce l’abbiamo da questo grafico.
Previsioni aumento tasso FED
Come potete vedere, la Yellen non hai mai (ovviamente) detto con chiarezza che il rialzo dei tassi a marzo era archiviato. Ma il mercato lo ha già somatizzato. Probabilità del secondo rialzo dei tassi pari a ZERO. Quindi, conseguenza ovvia, governativi Usa nuovamente in forte rialzo, compressione del differenziale di rendimento contro Bund et voilà: Euro che si rafforza contro USD.
La speculazione si è mossa di conseguenza. Eccovi il grafico del cross EUR USD rapportato ai movimenti dei Large Speculators:
E’ impressionante la dimensione delle chiusure degli short sul Dollaro USA.
A questo punto diventa FONDAMENTALE il discorso di oggi, che la Yellen terrà di fronte al Congresso USA, dal quale potrebbero emergere indicazioni sui prossimi rialzi dei tassi USA ed eventuali “messaggi” sull’andamento attuale dell’economia globale dell’istituto centrale statunitense.
Ma occhio, il momento topico è vicino. Ore 16 italiane parte il discorso. E poi sarà il turono anche della BCE, attesissima nel meeting di Marzo dove Draghi ha promesso interventi importanti. Facile prevedere un taglio di 20 punti base sul tasso sui depositi, portandolo così al -0,5%, e possibile ma NON scontato un aumento dell’ammontare di acquisti mensili tramite il QE a €70 miliardi, con l’aggiunta di prolungamenti della durata del Quantitative Easing fino a metà 2017, più altri Tltro nel secondo semestre 2016. Insomma, sostegno incondizionato. Ma come sempre qui siamo nel campo delle ipotesi. Una sola cosa è certa: il mercato si muoverà di conseguenza.
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Altri due fattori pro EURUSD (ipotesi mia):
– chiusura hedge valutario su posizioni long equity Europa chiuse
– margin call a seguito aumento volatilità -> chiusura posizioni long USD (most crowded trade degli ultimi mesi)
Pareri?
se la settantenne Yellen non aumenta i tassi e gli USA stagnano fino alla recessione 2017 e gli EPS crollano, la speculazione cambia sentiment e si mette a vendere dollari
forse Draghi li stimolerà per un po’ a riprendere la retta via del ribasso ma poi i fondamentali USA avranno la meglio
questo però non significa che l’euro si rafforza, significa solo che un rapporto numerico – il cambio – assume valori diversi nel tempo senza peraltro essere una misura attendibile per due grandezze diverse, cioè le due valute – una misura sola non può esprimere in sè valutazioni oggettive sul valore di due grandezze distinte
anche questa è una delle grandi bufale del valutario, comunque sempre seconda alle grandi manipolazioni del forex di Ubs, Hsbc, RBS, Citigroup, Jp Morgan, Barclays e DB