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Tango Bond: vince la TFA, e per gli altri niente RUFO
Qualcosa non mi torna.
In questi giorni avrete sicuramente letto del sorprendente risultato di una mediazione che dura da anni e che ha come protagonisti, da una parte il governo Argentino e dall’altra la Task Force guidata dall’Abi, la TFA.
Parlo di risultato soprendente perché dopo tantissimi anni, grazie anche al nuovo governo Macrì, finalmente si ottiene qualcosa di molto buono.
L’annuncio due giorni fa del rimborso del 150% di quanto investito nel 2001 ha colto tutti di sorpresa. Signori, il 150%! E chi invece non ha aderito alla TFA oppure ha accettato la rinegoziazione…si ritrova per certi sensi “cornuto e mazziato”.
L’accordo preliminare chiude la controversia basata sul Trattato bilaterale Italia – Argentina nell’arbitrato avviato nel 2006 presso l’International Centre for Settlement of Investment Disputes (Icsid) della Banca Mondiale, in cui era stato chiesto il risarcimento dei danni per violazione dei diritti di circa 50mila obbligazionisti retail italiani detentori di circa 900 milioni di bond argentini andati in default nel dicembre 2001. Al momento della conclusione della transazione sarà presentata la rinuncia definitiva alle richieste degli obbligazionisti rappresentati dalla Tfa. I bond argentini in mano a creditori italiani ammontano al 15% del totale del debito del Paese sudamericano. (Source)
Inutile dire che ovviamente SOLO chi ha aderito alla TFA (sono 50.000 i risparmiatori per un controvalore di 1,35 miliardi di dollari) potrà beneficiare dell’accordo (che tra l’altro deve ancora essere approvato dal parlamento argentino). E per gli altri? Beh, chi na rinegoziato, si terrà i bond 2038 e gli altri…resteranno in attesa….
Ma attenzione, torniamo a parlare di coloro che avevano accettato la rinegoziazione del debito.
C’era una clausola chiamata “RUFO” (“Rights Upon Future Offers”, ovvero i Diritti sulle offerte future) che permetterebbe a tutti i creditori che hanno accettato la precedente ristrutturazione, di poter legittimamente pretendere gli stessi diritti, ovvero il pagamento in toto, vanificando di fatto la ristrutturazione del debito operata dal Paese sudamericano e provocando probabilmente un nuovo default.
Ma qui qualcosa non torna… possibile che l’Argentina abbia accettato le ragioni della TFA, non curante degli effetti che tale transazione potrebbe avere sul rmanente debito?
Eh no, ragazzo mio, stai omettendo un piccolo ma fondamentale particolare. La Clausola RUFO aveva una scadenza. E qual’era questa scadenza? Indovinate? Dicembre 2014. Quindi il governo Macrì si è potuto permettere di fare questa transazione, senza però trovarsi contro una causa pazzesca che lo avrebbe fatto nuovamente saltare.
Ebbene si, chi ha accettato la rinegoziazione è stato proprio cornuto e mazziato. Per per gli altri restano i vecchi titoli (derivanti dalla rinegoziazione del debito) e le vecchie speranze (per tutti colo che NON avevano accettato l’offerta capestro della ristrutturazione del debito e non avevano sottoscritto la TFA).
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STAY TUNED!
C’è anche chi, come me e mia madre, si è rivolto ad un avvocato in gamba ed in 6 mesi ha riavuto i soldi indietro dalla banca che non poteva piazzare quei bond e aveva pure ingannato il risparmiatore. Notare che dapprima mi ero rivolta ad una famosa associazione di difesa dei consumatori (gli espertoni, non fidatevi di questi parolai) che mi avevano detto che non c’era alcuna speranza di recuperare il maltolto. Appunto….