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WALL STREET: scenario incerto ma niente crolli

Scritto il alle 11:17 da Lukas

wall-street-fear-index

Esce con alcuni giorni di ritardo il COT Repor e il quadro che ne deriva è sicuramente incerto ma non drammatico. Sempre presente la volatilità.

Cari amici, nella settimana che ha segnato il trapasso tra il vecchio ed il nuovo anno, i mercati finanziari internazionali, come temevamo, hanno nuovamente espresso tutta la loro incertezza sulle prospettive future dell’economia globale, che a sua volta sembra, però, voler timidamente incominciare ad incamminarsi su sentieri diversi rispetto a quelli percorsi negli ultimi anni.

Lo scenario intermarket, infatti, dopo l’ultimo meeting della FED, registra, seppur a livello ancora molto embrionale, delle interessanti novità. Non per ciò che concerne le quotazioni del dollar index che, contrariamente alle attese dei più, appare davvero molto stabile e tranquillo. Le commodities, invece, da alcune settimane, non ce la fanno proprio a scendere ulteriormente e potrebbero, dopo molti mesi, aver finalmente trovato il loro bottom. Ipotesi quest’ultima suffragata anche dagli accadimenti che si registrano sul mercato obbligazionario. I rendimenti dei bond decennali Usa, infatti stazionano ormai stabilmente tra il 2,25 ed il 2,30 %. Molto più significative invece le escursioni che si registrano sulla parte a breve della curva dei rendimenti Usa. I bond a 2 anni, infatti, registrano rendimenti superiori all’ 1 %, ossia quasi doppi rispetto a quelli di soli tre mesi orsono. I mercati azionari, infine, perso il benevolo sostegno della Fed, navigano ormai a vista e nel prossimo futuro dovranno esclusivamente contare sulla crescita dell’economia reale e degli utili societari. Oserei dire che per ora “ barcollano ma non crollano “. Insomma, a conclusione del mio ragionamento, sorge spontanea la domanda: “ E, se contrariamente alle nostre attese, avesse invece ragione la FED ad intravvedere davvero una ripresa dell’inflazione su scala globale ? “. Se così non fosse la stessa dovrà, infatti, ben presto ritornare sui suoi passi e ridurre nuovamente i tassi. “ Ma è davvero credibile un tale abbaglio ? “.

Con questi interrogativi, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati solo ieri sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 10.080

Large Traders : + 5.497

Small Traders : + 4.583

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Regge dunque, seppur a fatica, la configurazione prevalente e tipica del mercato dei derivati azionari Usa. Nell’ultima settimana, infatti, le movimentazioni sono state davvero esigue, pari a soli 2.524 contratti. In particolare, gli Small Traders, sembrano nuovamente accrescere i loro timori, cedono infatti altri 2.524 contratti long della loro già esigua dotazione, e con molta fatica restano ancora nella loro abituale posizione Net Long. I Large Traders, invece, acquistano 1.001 contratti long e restano anch’essi, non proprio  onvinti, nella loro attuale ed incerta posizione Net Long. I Commercial Traders, infine, non possono proprio distrarsi, acquistano infatti i residui 1.523 contratti long, e sembrano esser pronti a nuovi interventi a sostegno del mercato. Le movimentazioni di quest’ultima settimana, che mantengono tutti gli operatori intorno alla linea della parità, esprimono coerentemente tutta l’incertezza del momento e prefigurano per i mercati azionari un futuro immediato ancora molto instabile e volatile. D’altronde il trapasso di status dell’economia mondiale, contrassegnato dall’aumento dei tassi ad opera della FED, dopo molti anni di politica monetaria accomodante, non può avvenire senza che si registrino delle inevitabili scosse di assestamento. Assestamenti ma non crolli che per ora non intravvediamo all’orizzonte.

Nuovo anno, che si preannuncia sicuramente molto più volatile ed incerto di quelli passati, che cercherò tuttavia di tradare con il mio originale trading system, fondato sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Nel 2015, la performance annua del mio portafoglio, denominato “ Azioni Italia – LTM “, è risultata pari al + 18,2 %. Così come nei precedenti anni, anche nel 2015 siamo, pertanto, riusciti a “ battere il mercato “, rappresentato dal nostro benchmark nazionale, il Ftse All Share, del 2,8 %. anche se nel mese di agosto abbiamo colpevolmente subito il crash improvviso dei mercati azionari internazionali. In questo inizio d’anno, coerentemente con la vision sopra esposta, mantengo un atteggiamento alquanto prudente, limitando la mia esposizione long sull’equity italiano al solo 30 % del mio portafoglio. Chi desidera approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se lo vuole, direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon Anno e buon trading.

Lukas

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