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Mercati: arriva il derisking in attesa della FED
I mercati perdono il feeling con il rischio e difatti il quadro passa ad essere tendenzialmente risk off.
Dopo mesi in cui la fiducia regnava sovrana, ora gli operatori, malgrado l’ormai prossimo Natale che dovrebbe portare come regalo il suo fatidico rally (che comunque nono è stabilito per contratto, sia ben chiaro) si muovono con estrema prudenza.
Le motivazioni sono molteplici.
Il petrolio in caduta libera, l’ISIS che sembra incontrollabile, la BCE che delude i mercati, la FED che resta un incognita per metà mese, la Cina che frena e svaluta lo Yuan, la ripresa che non convince… Insomma, tutti quei rischi latenti che fino a qualche settimana fa erano assopiti, tornano prepotentemente di moda, anche se certi eventi hanno innescato nuovamente quella che possiamo definire una “paura generica”.
Non proprio un rischio chiaro e definito, ma più rischi, quasi a livello sistemico. E nel dubbio, meglio prendere profitto e stare ad aspettare, quantomeno la FED.
Definirei questa situazione come derisking, e il grafico intermarket lo illustra bene.
Grafico intermarket
Bund che, dopo un po’ di volatilità, riprende quota e torna a lievitare verso i massimi, azionario che invece è sempre più debole e posizioni speculative contro Dollaro Usa che vengono chiuse.
E le materie prime, ahimè, sempre deboli anche a causa del petrolio.
Certezze quindi poche, rischi percepiti tanti.
E’ una questione di sentiment, senz’altro, e con l’occasione ci si risveglia e ci si rende conto che forse il mondo non è poi così bello come sembra.
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In questo momento investire in azioni è molto rischioso. Investire in bond societari è molto rischioso. Investire in titoli di stato, abbastanza sicuri, non rende nulla se va bene. Investire in immobili non conviene. In banca non è tutelata nemmeno la liquidità sul c/c, in quanto si ha a che fare con dirigenti e manager Massoni. Oro men che meno. In casa sotto la mattonella o il materasso, entrano i ladri e rischi la vita, un incendio e va tutto in fumo. Tutto sommato, oggi è meglio non avere molti soldi in più, ma solo il necessario. Si hanno meno pensieri e preoccupazioni. Ciao Danilo
Toh chi si rivede. CIAO! 🙂
Un saluto anche a te… Il tuo commento lasci al’amaro in bocca….
IL de_RISK_ing va sempre a braccetto col … miSSing.
Guo Guangchang
http://www.forbes.com/profile/guo-guangchang/
“Avanti… altri Due …prossimamente”!
サーファー © Surfer [Lo avevaMo scritto http://intermarketandmore.finanza.com/dopo-27-anni-sui-paesi-emergenti-flussi-finanziari-negativi-74326.html/comment-page-1#comment-141476 IN-fatti. Occhio a chi Vi propone – o Vi ha consigliato – qualcosa di “asiatico-sud-americano” l Mezzi avvisati, mezzi salvati]
Ciao DT,
mi permetto un commento: L’ISIS o Daesh che sembra incontrollabile è la piu tragica barzelletta degli ultimi anni. E’ chiaramente un fenomeno che vogliono lasciare agire ed espandersi.
Sul piano strategico-militare si potrebbe schiacciare l’ISIS in 2 settimane. Nel 1991, 25 anni fa, per invadere l’Iraq di Saddam fu creata una coalizione internazionale con 650.000 soldati operativi (piu quasi 400.000 di sostegno logistico “a casa”), 3500 carri armati, 600 elicotteri d’attacco e oltre 2500 aerei da guerra. Nel primo “Desert Storm” questa imponente coalizione, praticamente la NATO al completo piu qualche paese Arabo di contorno/facciata, operava 2400 attacchi aerei ogni 24 ore. Oggi ne fanno si e no 10-12 al giorno.
Come è notorio l’ISIS si muove nel deserto tra Siria ed Iraq con delle carovane di pick-up armati senza alcuna protezione aerea, e lo fa da 16 mesi.
Giusto per capirci ed evidenziare quanto sia ridicola e falsa la situazione de “l’ISIS fuori controllo” ti mostro cosa è in grado di fare (25 anni fa, figurati oggi) la potenza militare occidentale scatenata al massimo contro carovane di nemici che si muovono in un deserto piatto senza alcun riparo; tra il 25 e il 27 Febbraio 1990 la coalizione attacco massicciamente nei pressi di Bassora la Guardia Repubblicana di Saddam che si stava ritirando dal Kuwait con appresso anche centinaia di auto di lusso rubate. Fu una strage mostruosa, oltre 5000 veicoli distrutti e migliaia di morti per lo piu carbonizzati dai violentissimi bombardamenti, l’episodio prese il nome di “highway of death”.
http://www.whatbubbaknows.com/images/Basra_Road.jpg
E’ chiaro come l’ISIS venga lasciato operare senza un reale contrasto bellico.