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CINA: la frenata continua. Ma quanto peserà sull’economia globale?
La Cina è un mercato che, come è noto, sta subendo una forte evoluzione. Sarebbe il caso di chiamarla probabilmente rivoluzione. L’obiettivo primario è riuscire a fare dello Yuan (o renminbi che dir si voglia) una valuta di riserva per il FMI, ovvero entrare a far parte dello Special Drawing Rights (Sdr), riserve di asset internazionali il cui valore si basa su un basket di valute chiave.
Ma tutti conosciamo gli eccessi della Cina, il problema dello shadow banking, la poca trasparenza sui dati, i vincoli messi sui mercati quest’estate…insomma, Pechino è alla ricerca di una nuova identità. E questa identità passa per forza da un rallentamento economico dopo anni (irripetibili) di crescita. E questa frenata è stata confermata nelle ultime ore.
La crescita della produzione in Cina frena a +5,6% a ottobre, il minimo dal marzo scorso. Lo rileva l’ufficio nazionale di statistica. A settembre era cresciuta del 5,7% e gli analisti si aspettavano che si attestasse a +5,8%. Il dato dimostra che le pressioni al ribasso sull’economia in Cina persistono. Il governo punta a una transizione che faccia i consumi da traino dell’economia al posto degli investimenti infrastrutturali, ma il passaggio si sta rivelando difficile e le nuove industrie faticano ad imporsi, mentre quelle tradizionali mostrano segni di cedimento. Sulla crescita pesano soprattutto i debiti locali, la stasi del mercato immobiliare e una sovracapacita’ manifatturiera. (Source)
La differenza da quanto gli analisti pensavano, siamo onesti, non è quello che ci deve preoccupare. E’ però sicuramente interessante analizzare il trend della crescita della produzione industriale cinese.
Un trend che ormai è discendente dal 2010. E le conferme le abbiamo anche da altri indicatori, forse più curiosi ma, credetemi, estremamente importanti.
Come ad esempio l’utilizzo di cemento, acciaio ed energia elettrica. Le basi per le infrastrutture e la crescita economica.
Quindi è ormai evidente la frenata cinese, ed è ancora difficile poterla quantificare sia per il 2015 e sia per i prossimi anni.
Come è complesso calcolare l’impatto della frenata di Pechino per l’economia globale. Ricordiamocelo, la Cina è pur sempre la seconda economia dopo gli USA (Unione Europea esclusa)
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STAY TUNED!
Grazie Danilo , oggi capisco quello che dice Bagnai.
— da come la si guarda una discesa può essere una salita. —
Il grafico China Industrial Production è si una discesa ( MA ) nel momento che prendo come base 100 il picco massimo del 2010 il grafico magicamente mi diventa una salita costante che tende a diventare piana. I cinesi comunque continuano da essere positivi e se importano meno del solito significa che a suo tempo avevano fatto grosse scorte … per niente ???
Ciao.