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SELL OFF: è come il crollo del Nasdaq, ma non è come allora
Vi spiego subito il gioco di parole. I mercati stanno vivendo un periodo di “rinnovata” volatilità. Inutile dire che non è certo la prima crisi che vediamo. Abbiamo ancora le “ferite aperte” per la crisi legata ai subprime ed al fallimento di Lehman Brothers. Credo che tutti ci ricordiamo benissimo del 2008 e di cosa ha comportato.
Ma per chi ha un po’ più di esperienza, ricorderà anche la crisi asiatica, o quella dell’America Latina, o più recentemente la bolla delle dot com, ovvero la bolla del 2000 sui titoli tecnologici quotati al Nasdaq Comp (e non solo li).
In effetti, se proviamo a sovrapporre i due grafici, quelli del Nasdaq Comp e quello del CSI 300, l’indice delle azioni cinesi più importanti, troverete ben più di una similitudine. Questo grafico di Société Générale ripreso da MarketWatch lo testimonia.
Confronto: Cina e Nasdaq
Il grafico non è proprio ben augurante in quanto suggerisce due cose: la prima è che è presto per comprare azioni cinesi, la seconda che la volatilità e la correzione potrebbero anche non essere finite.
Ma a questo punto poniamoci la fatidica domanda. I mercati e la situazione economica attuale è paragonabile con quella vista nel 2000? Infatti non è solo una questione di un grafico, ma è un contesto ben più ampio.
In effetti non possiamo paragonare i due momenti storici. Infatti oggi la crescita economica USA continua ad essere forte, l’economia non sta collassando e non c’è il panico sui mercati obbligazionari. Questo perché, rispetto ad allora, abbiamo un quadro di deciso attivismo delle banche centrali.
Bilanci delle banche centrali
Mercati obbligazionari
Quindi subito una premessa: non è corretto paragonare questa crisi con quella del 2000 malgrado una certa assonanza tra Nasdaq e CSI 300. Le condizioni macroeconomiche sono ben diverse e soprattutto oggi come non mai abbiamo l’economia ed i mercati “invasi” dalla liquidità delle banche centrali che hanno “spostato in avanti” il ciclo economico, cambiando i connotati all’economia e rendendo tutto molto meno ovvio.
Però, in disaccordo con quanto dice SG, dire che la correzione è proprio giunta al termine lo trovo prematuro. Di certo i presupposti sembrano migliori ma attenzione, paragonare questa crisi alle precedenti è un errore. Questa è una storia veramente a se. Solo il tempo ci dirà se è già passato il peggio. Io, nel dubbio, preferisco prendere tempo.
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QUesta volta nella struttura della crisi (bolla da asset). Gli effetti saranno sicuramente un deja vu
Per quella che e’ la mia esperienza posso dire che , ogni volta, si dice che “questa volta è differente”, ma poi alla fine e’ tutto uguale.