BANCHE e BAIL IN: primo caso in ITALIA!
Qualche settimana fa vi raccontavo l’approvazione in Senato (ed in ritardo) della nuova normative europea Salva Banche, dove praticamente si passa dal bail out (salvataggio da parte di terze parti, quasi sempre di matrice pubblica) al bail in (per dirla in modo semplice, se una banca rischia di fallire, ci si può rivalere sui clienti della banca stessa).
Leggete qui i passati articoli sull’argomento.
Cosa è successo? Proprio in questi giorni, la giovane normativa è già stata testata. Protagonista della triste storia è una BCC, la Banca Romagna cooperativa (Brc), 21 sportelli che nacque dalla fusione di due BCC più (Romagna Centro e Macerone). Questa nuova realtà, col tempo, è arrivata ad accumulare perdite insostenibili pari a 40 milioni di Euro. In altri tempi sarebbe intervenuto lo stato. In questo caso non più. E chi era chiamato a rimetterci? Beh, come anticipato prima, la clientela stessa. Oltre che gli azionisti, sono stati colpiti i possessori delle obbligazioni più pericolose emesse dalla banca, ovvero coloro che acquistarono i bond subordinati. Leggete che è successo.
(…) Nel caso della piccola banca romagnola il bail-in ha riguardato i creditori subordinati, in buona sostanza i clienti-soci che hanno sottoscritto le obbligazioni junior della banca. In virtù della clausola di subordinazione il rimborso di questi prestiti sarebbe avvenuto solo dopo il rimborso di tutti gli altri creditori. (..) (Source)
Un bel danno per I clienti della banca. Ma per fortuna c’è stato un inatteso lieto fine. Infatti è intervenuto il Fondo di Garanzia Istituzionale delle Bcc che per questa volta ha salvato capra e cavoli e..obbligazionisti.
(…) I sottoscrittori delle obbligazioni di Banca Romagna Cooperativa non dovranno farsi carico delle perdite grazie a un «cavaliere bianco». Si tratta del Fondo di Garanzia istituzionale delle Bcc, che ha deciso, «in via volontaria e in assenza di qualsiasi obbligo», come si legge nella nota del commissario liquidatore, di rimborsare integralmente e immediatamente i sottoscrittori dei bond. Il piccolo caso di provincia non è sfuggito a Fitch che lo ha segnalato in una lunga nota nella quale coglie l’occasione per una critica alle banche italiane. (…)
Il commento negativo di Fitch sottolinea per certi versi la straordinarietà del bail out che ha invece evitato il bail in. Ma questa storia deve rappresentare un monito per tutti i risparmiatori. Per questa volta è andata bene, ma non ci sarà sempre un “cavaliere bianco” disposto a salvare le banche in difficoltà. L’unico consiglio (che poi tra le altre cose diventerà normativa) è evitare un’eccessiva concentrazione su un singolo emittente. In parole povere: oltre qualità degli emittenti, anche DIVERSIFICAZIONE. Con la nuova normativa del Bail In qeusto ultimo elemento diventa quantomai fondamentale.
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Sappiamo benissimo come vengono piazzati tali prodotti ai clienti… in occasione del bisogno (del cliente).
Non per niente da un’indagine proprio su tale prassi di una nota associazione di consumatori italiana (ed europea) sono partite due diffide:
http://www.altroconsumo.it/organizzazione/~/media/lobbyandpressaltroconsumo/images/in-azione/richieste-alle-istituzioni/diffida%20banca%20popolare%20di%20vicenza/lettera%20di%20diffida.pdf
http://www.altroconsumo.it/organizzazione/~/media/lobbyandpressaltroconsumo/images/in-azione/richieste-alle-istituzioni/diffida%20veneto%20banca/lettera%20di%20diffida.pdf
All’interno dei due documenti trovate anche il nome delle banche.
Comprendo quindi il perché abbiano deciso per coprire anche gli obbligazionisti nel caso segnalato nel post… evidentemente hanno paura della propagazione della notizia (nel caso fosse non fosse avvenuta tale copertura).
Bisogna capire se lo faranno anche in futuro (ho i miei dubbi…)
Come ben sai difficilmente li comprano LIBERAMENTE e per INVESTIMENTO.
Almeno si é smesso con la pagliacciata dei “conti correnti garantiti dallo stato fino a 100.000 euro”.
Ancora l’anno scorso mi é capitato di parlare con persone adulte, non bambini ma avvocati pomposi e ultra-cinquantenni, di questa questione.
I miseri tapini sostenenvano che “é una questione di diritto” mentre io sottolineavo come fosse una questione di “presa per il culo” (scusami il francesismo) perché il FIG, Fondo Interbancario di Garanzia cioé l’accrocchio in Bankitalia che dovrebbe essere il granitico molosso “di diritto”, in realtà non ha mai superato la cifra di 7,5 miliardi di euro a fronte di depositi “garantiti” nelle banche pari a oltre 640 miliardi di euro.
In buona sostanza “il diritto” di garanzia non é mai esistito se non per l’eventuale fallimento di una mini-banca regionale.
of course out of screens
http://www.reuters.com/article/2015/07/27/ukraine-crisis-yaresko-idUSL5N1072G520150727
http://www.bloomberg.com/news/articles/2015-07-24/ukraine-said-likely-to-get-1-7-billion-aid-installment-from-imf
http://www.forbes.com/sites/francescoppola/2015/07/24/will-ukraine-default/
Consiglio per tutti: ogni tanto date un’occhiata al seguente link che contiene i link a tutti i comunicati della Banca d’Italia che vanno in Gazzetta Ufficiale (il link rimane sempre quello… si autoaggiorna)
http://www.gazzettaufficiale.biz/emittenti/elencoEmittente12.htm
Nel caso del post il primo provvedimento relativamente alla banca in oggetto, entrata in amministrazione straordinaria, risale al 29 gennaio 2014.
Quindi “in ogni caso”… c’era tutto il tempo.
Domandina …Anni fa una BCC fece una “campagna soci” pubblicizzando il fatto che ai soci venivano accordati finanziamenti a condizioni estremamente convenienti. In caso di fallimento i soci concorrono con le quote sottoscritte o potrebbero essere anche esserci codicilli nascosti alla PdP che in qualche modo li facciano essere responsabili in solido percentualmente ?
Eh…bisognerebbe conoscere tutta la storia e capire com’è andata per poter giudicare….
ma con tutta l’educazione finanziaria di altissima qualità fatta da banche, reti di vendita, consulenti indipendenti, blog, bankitalia, consob, c’è ancora qualcuno che LIBERAMENTE compra bond subordinati bancari – ovviamente non quotati – per INVESTIMENTO?