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WALL STREET: chi va piano, va sano e va lontano…
GUEST POST – Anche se in modo più moderato rispetto al passato, continua la positività sul listino americano. Analisi dei dati del CFTC secondo la personale visione di Lukas.
Cari amici, nella trascorsa settimana, i mercati finanziari internazionali, sono sembrati voler momentaneamente accantonare il problema, oserei dire il dilemma, relativo alle decisioni future della Fed circa i tassi d’interesse, e si sono maggiormente focalizzati sulle tematiche concernenti le sempre incerte prospettive di crescita dell’economia reale.
Lo scenario intermarket, ha, infatti, registrato, un nuovo indebolimento delle quotazioni del dollar index, la cui forza comincia evidentemente a pesare, come dimostrano gli ultimi dati del PIL, sull’economia Usa. Di conseguenza il rapporto di cambio EURUSD è risalito nuovamente sino a quota 1,10, per poi chiudere la settimana a quota 1,089. Il ritracciamento del dollaro Usa ha favorito, inoltre, un certa tenuta delle quotazioni delle commodities, tuttavia, contrariamente a quanto si legge, ci sembra prematuro, ipotizzare un’imminente e consistente ripresa dei loro corsi. Il rallentamento dell’attività economica a livello globale, che ne frena la ripresa, trova, infatti, conferma, anche nelle indicazioni provenienti dal mercato obbligazionario. I rendimenti sui titoli decennali Usa, in settimana, sono risaliti solo di 4 bps, e restano ancora sotto la quota 2 %. I rendimenti sul bund tedesco registrano anch’essi un lieve rimbalzo di 3 bps, ma rimangono ancora allo stupefacente livello dello 0,21 %. Nei mercati azionari, invece, si conferma il decoupling, in atto dall’inizio dell’anno, tra le due sponde dell’Atlantico. Il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, dopo il sontuoso rimbalzo della scorsa settimana ha, infatti, ritracciato del 2,23 %, riconfermando in tal modo l’andamento laterale degli ultimi mesi. I mercati azionari europei, che hanno corso tantissimo in quest’inizio d’anno, rallentano anch’essi, opportunamente, il loro sostenuto up-trend, ma grazie al QE avviato dalla BCE, restano ancora nettamente da preferire.
Dopo tale premessa, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 41.758
Large Traders : + 16.229
Small Traders : + 25.529
Trova, pertanto, ancora conferma la configurazione generale del mercato dei derivati azionari Usa in auge ormai dall’inizio di novembre dello scorso anno. In quest’ultima ottava le movimentazioni dei diversi operatori risultano pari a 6.982 contratti. In particolare, i Large Traders, molto titubanti ed incerti nell’ultimo periodo, che sembravano sul punto di voler invertire la propria Net position, ci ripensano ed acquistano l’intero lotto dei 6.982 contratti long, consolidando in tal guisa la loro precedente traballante posizione Net Long. Gli Small Traders, che sembrano di recente diventati molto più saggi, cedono, invece, 1.346 contratti long, e mantengono la loro abituale posizione Net Long a livelli davvero contenuti, e ciò costituisce un’importante garanzia per il corso futuro dei mercati azionari Usa. I Commercial Traders, infine, dopo i massicci interventi dello scorso mese a sostegno del mercato azionario, allentano un po’ la presa, e cedono 5.636 contratti long, ma restano comunque sempre molto vigili ed attenti. Le movimentazioni come quelle di quest’ultima settimana, che segnalano un‘accresciuta fiducia dei Large Traders, non sono solitamente foriere di eventi particolarmente positivi per gli indici azionari Usa, che a mio avviso devono ulteriormente ritracciare, almeno del 2 %, prima di poter rimbalzare con maggiore decisione. A più lungo termine, ossia per i prossimi 9 mesi, riconfermo, invece, con accresciuta convinzione, la mia ormai nota vision positiva, che prevede per l’S&P 500, un target di 2178 punti per la fine dell’anno.
Migliori, comunque, mi appaiono, le prospettive per l’azionario europeo ed italiano, che cercherò di tradare con il mio originale trading system che, come ormai ben sapete, si propone di sfruttare e valorizzare l’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, individuato nelle pregevoli ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed i cui presupposti scientifici sono illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dopo quest’ultima interlocutoria settimana, il mio portafoglio “ Azioni Italia – LTM “, registra una performance annua pari al + 24,51 %. Come già accaduto nel biennio precedente, la performance si conferma inoltre superiore a quella conseguita dal nostro benchmark nazionale, rappresentato dal Ftse All Share, pari nel contempo al 21,82 %. Ciò ci dà nuove conferme circa la bontà dell’approccio teorico ed operativo utilizzato. Per maggiori dettagli sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ gli eventuali interessati possono consultare direttamente il mio sito.
Vi ringrazio, come sempre, per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.
Lukas
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