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Parte il QE: come funzionerà e, sopratutto, funzionerà?
Tutti ai nastri di partenza. Sta per partire il plurinominato quantitative easing europeo.
Una manovra che dovrebbe rilanciare la crescita economica, far ripartire e riportare a livelli più consoni l’inflazione, ridare fiato all’economia.
60 miliardi al mese in acquisti, con un target temporale di almeno 18 mesi.
In queste ore, mentre sto scrivendo (domenica sera) a Francoforte c’è chi lavora nell’ombra per poi dare le indicazioni alle varie banche centrali le quali opereranno già fin a partire da oggi. Un “direttorato” che si chiama “market operation” che analizza, studia, valuta e spulcia il mercato obbligazionario e che è praticamente a capo di chi, nell’effettivo, effettuerò le operazioni, ovvero la divisione “Euro area bond markets”.
Ma il QE a cosa servirà?
Certo, alcuni vantaggi sono indiscutibili. Innanzitutto l’effetto sui tassi di interesse. La pressione del QE sui bonds e sulla curva dei tassi sarà evidente e questo contribuirà quantomeno a diminuire ulteriormente la spesa per gli interessi sul debito pubblico. C’è chi parla addirittura di 6 miliardi in meno, una cifra che ovviamente la nostra Banca d’Italia cercherà di stabilizzare il più possibile, allungando le scadenze ed approfittando del momento particolarmente favorevole.
Quindi facendo un sintetico elenco possiamo dire che dal QE ci si aspetterebbe:
a) tassi in generale più bassi, con benefici sia per il pubblico che per il privato
b) un aumento della liquidità bancaria (derivante dalla cessione dei titoli) a disposizione delle imprese
c) un’ulteriore pressione ribassista sull’Euro (e quindi un Dollaro USA ancora più forte) il che dovrebbe essere un buon stimolo per l’export
d) un tasso di inflazione più prossimo al target del 2%
e) più gli effetti sui mercati finanziari di cui già abbiamo parlato
f) il tutto ovviamente dovrebbe rimettere in moto il ciclo economico, la velocità di circolazione di moneta e tutto il resto (vedi il grafico sopra)
Ma come ha detto Draghi, tutto questo potrebbe non bastare se non accompagnato dall’operato dei governi che si danno un vero “giro di vite” e procedono con riforme radicali che portino a cambiamenti strutturali veri e concreti.
Se la BCE si muove dal cuore dell’Europa, per il resto la responsabilità è sia dei governi centrali che dell’Unione Europea stessa, che deve essere più propositiva, più flessibile e più equa. Si, equa, perché questa unione europea è tutto, fuorchè un qualcosa di equo.
Ai tantissimi grafici già pubblicati su questo blog (PIL, Inflazione, disoccupazione, indicatori di fiducia vari) ne aggiungiamo un altro che conferma quanto già visto coi precedenti, ovvero lo stato di DISEQUILIBRIO tra i vari paesi dell’Unione Europea.
Un disequilibrio che torppo spesso ci fa domandare come la si faccia a chiamare Unione.
Il grafico si oggi è preso dal sito di Bruegel, nota Think-Tank indipendente che molto spesso si concentra proprio sull’Eurozona.
Partiamo dal’inizio della crisi, ovvero dal 2007,con una base 100 ed andiamo a misurare l’evoluzione del numero delle imprese fallite nei vari paesi presi in esame. Nella fattispecie Francia, Germania, Italia, Finlandia, Gran Bretagna, Olanda.
Come potete vedere la divergenza è imbarazzante. L’Italia ha letteramente distrutto la sua economia se paragonata a quella degli altri paesi in esame.
Dall’inizio dell’analisi il numero di default è aumentato del 266% ed è veramente grande il gap che separa l’Italia dagli altri “big player” Europei.
Chissà se il QE avrà il dono di essere più equo. Di certo, l’uguaglianza la si otterrà solo con la benedizione dell’Unione Europea stessa e con l’operato dei Governi locali. Peccato però che stiamo dimenticando un fattore.
Se negli USA il QE poteva funzionare in quanto si trattava di una manovra compiuta dalla banca centrale di uno stato, qui stiamo parlando di un qualcosa creato dall’istituto centrale di un’Unione Farlocca che tiene uniti (con lo sputo) un pugno di paesi che non hanno nulla in comune.
Come potrà mai funzionare?
STAY TUNED!
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NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)
dipende sempre per quale ragione viene attuato. Se le ragioni sono quelle rese pubbliche e riassunte da Danilo allora NO, non funzionerà. Se le ragioni sono altre allora forse, ma quali esse siano è oggetto di dietrologia dato che non lo diranno mai.
posso essere d’accordo (parzialmente sul punto C… tutto da dimostrare)!!!!! su tutto il resto non trovo logiche connessioni.
Japan proxi
Svaluta yen di oltre il 50% in due anni
debt/gdp da 211 a 230% nello stesso periodo
deficit 2015 7,5%
qualche fantastiglione di yen di qe
tassi negativi
quindi logico attendersi…
GDP al netto dell’effetto nominale Iva negativo del 1,5%
Deficit trade in incremento
Inflazione (al netto iva) negativa: dicansi deflazione
Consumi in calo
Wages invariati
Prezzi alla produzione in diminuzione
Minore risparmio domestico
Quindi funziona
Piccola nota che differenzia USA e Jap da UZ.
Da una parte due stati con banca centrale. Dall’altra un agglomerato di paesi indipendenti che difendono a morte il proprio orticello ed una BCE che fa una manovra sulla carta “simile” a quelle di FED o BOJ.
Credo sia difficile poter vedere lo stesso effetto in una UE dove tutto è presente, tranne un qualsiasi tipo di unione e collaborazione.
Concordo sul b) un aumento degli utili bancari (derivante dalla cessione dei titoli sul mercato secondario).
La contraddizione relativa ai tassi mi sembra del tutto evidente : se l’obiettivo dichiarato del QE è quello di riportare l’inflazione almeno al livello del 2 %…….dallo zero di oggi……come ci si può nel contempo aspettare una contemporanea discesa dei tassi d’interesse ?
In realtà l’effetto sui tassi c’è gia stato….per effetto dell’annuncio…..invece man mano che l’attuazione concreta del QE proseguirà i tassi tenderanno a salire……d’altronde ciò è già accaduto in occasione dei vari QE made in Usa.
rammento che data la politica germanica, tutti i governi europei sono in avanzo primario tranne la francia, La BCE (o meglio le banche centrali dei diversi paesei membri) si appresta a monetizzare DUE VOLTE le emissioni nette da qui a tutto il 2016. Se poi consideriamo che per esempio l’Italia ha emesso in due mesi 1/4 delle emissioni previste nell’anno in corso… sia Giappone che USA erano e sono in deficit netto. Tutto questo è davvero curioso.
beh non solo la francia, ma il succo resta, due volte le emissioni nette…
Scusate, ma non riesco a capire (appieno) il punto 2 dello schema grafico.
Perché le banche dovrebbero disfarsi dei bond in portafoglio se questi hanno buoni rendimenti?
Ddb ho l impressione che lo facciano molto volentieri dopo averci guadagnato passando il rischio…che cmq esiste in ogni strumento finanziario…vedi ristrutturazione possibile…
Buoni rendimenti? ai prezzi attuali molti bond hanno addirittura rendimento negativo….
Buoni rendimenti? ai prezzi attuali molti bond hanno addirittura rendimento negativo….
E se sono inferiori allo -0,20 non possono venderli e capitalizzare il guadagno. Mi sa che è stato un colpo da er Drago nei confronti dei magnacrauti.
Buoni rendimenti? ai prezzi attuali molti bond hanno addirittura rendimento negativo….
Mi riferivo a quelli acquistati qualche anno fa (con il LTRO a altro)
sono prolisso:
no