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Mercati in correzione per rischio Grexit? O sta saltando la fiducia nella BCE?

Scritto il alle 14:30 da Danilo DT

europe-debt-crisis-greece-ultimatumIl peso specifico della Grecia, sulle dinamiche economiche europee, è veramente risibile. Se dovessimo mettere sulla bilancia quanto pesa un’uscita di Atene dall’Eurozona, oppure quanto inciderebbe una sua nuova crisi (e magari un’altra ristrutturazione del debito), scopriamo che forse…ci stiamo preoccupando per nulla.

Ma poi andiamo a vedere i mercati ma poi vediamo che tutto va giù e c’è un evidente ritorno al clima RISK OFF: si preferisce non rischiare, portare fieno in cascina e giocare in difesa. Ne parlavamo proprio ieri in un post sull’analisi intermarket.

Molto vostri commenti, come sempre ottimi, hanno anche provato a dipingere un quadro greco dalle tinte meno fosche. Come ricordava l’amico Lampo, la crisi Grecia è soprattutto una questione politica: vero, come non negarlo. L’eterno conflitto tra un paese dissanguato dalla Troika e dall’Austerity, ed una popolazione che vuole ripartire e minaccia anche dure prese di posizione.

Ma poi quello che fa la differenza è quanto scontano i mercati. La crisi di Atene per molti è più grave di quanto si pensi, tanto che già si guarda ad un nuovo default. Ovviamente non ho la sfera di cristallo “sputare sentenze”. Mi affido a quanto vedo, e quel che vedo non è comunque molto piacevole.
Mi riferisco all’inversione della curva dei rendimenti: scenario che non obbligatoriamente porta al default ma va a illustrare uno stato di forte difficoltà.
Guardare questo grafico. Rappresenta la curva dei rendimenti sui bond greci registrata oggi e sei mesi fa.

Grecia: curva invertita per i rendimenti

grecia-curva-rendimenti-yield-curve-greeceNello stesso momento il bond greco a 3 anni, per esempio, ha visto il suo rendimento, in circa tre mesi, decollare dal 3.50% al 10.90%, più che triplicato. Tutto questo deve pur significare qualcosa, no?

bond-3yr-grecia-rendimento
Ma allora cosa deve preoccupare se la Grecia conta poco a livello di peso economico? La questione è certo, politica, ma con risvolti che possono degenerare in un qualcosa di molto più serio, come un’uscita dall’Eurozona. Si torna quindi a parlare di Grexit, anche se a sproposito.
In caso di elezioni anticipare, il partito di sinistra alternativa guidato da Alexis Tsipras e accreditato al 32% circa dei voti, andrebbe al potere. Ma attenzione, e qui casta l’asino (e non casca l’Euro). Non facciamo l’errore di pensare all’uscita della Grecia dall’Euro. E questo dovremmo raccontarlo anche ad alcuni partiti Anti Euro che in Italia sembra vogliano coalizzarsi.

Tsipras ha chiarito più volte che Syriza non mette in discussione l’unità dell’Eurozona (“quel rischio è finito nel 2012”), ma intende chiedere alle altre formazioni della sinistra europea (gli spagnoli di Podemos in testa) di convocare una Conferenza sul debito per condonare parte dell’esposizione dei Paesi a rischio.

“La Grecia è in una situazione difficile – ha detto il leader dell’opposizione greca –, avremo negoziati duri e Angela Merkel non può permettersi di parlare a nome di tutti i 27. Noi nazionalizzeremo le banche, ma lavoreremo con la Bce per tenerle in piedi. E i depositi dei correntisti saranno garantiti”. (Source)

Cavolo, decisamente meno destabilizzante di quanto si possa immaginare. E allora? Il problema non è il Grexit ma la sostenibilità finanziaria del paese,

If, of course, Greece’s debt load is to be lightened in some way, the existing holders of its debt will have to decide who takes the loss that will represent.
Step back then and consider the situation of the ECB. Facing a quite real threat of deflation, the ECB took pains at its last meeting to stress that it “intends” to expand its balance sheet to 3 trillion euros and that it would “reassess” monetary policy in the new year. Further, despite widely reported German objections to outright government bond buying, ECB President Mario Draghi said he did not require “unanimity” to go ahead with QE. (Source)

Questi “granelli si sabbia” potrebbero quindi infilarsi nei meccanismi disegnati dalle banche centrali e far saltare quei progetti che dovrebbero tenere in piedi il “giochino”. E il progetto, ovviamente, si chiama QE, ovvero il quantitative easing europeo di cui tanto stiamo parlando.

MORALE: se non si fa il QE ( o se il mercato inizia a metterlo in dubbio), significa che la BCE ha “perso il controllo” della situazione? Fate due ragionamenti quindi, so cosa questo potrebbe comportare.
Poi ovviamente c’è tutto il resto: petrolio, politica, ISIS, tutto importante e spesso non considerato dai mercati. Ma ora che si cercano scuse per giustificare la correzione, tutto viene ripreso in considerazione. Anche se come visto (sopratutto per il petrolio) proprio scuse non sono.

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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19 commenti Commenta
lampo
Scritto il 12 Dicembre 2014 at 14:32

Mi permetto di sottolineare un passaggio importante che hai citato:
Tsipras ha chiarito più volte che Syriza non mette in discussione l’unità dell’Eurozona
infatti l’intenzione è, una volta salito al potere (con numeri sufficienti), ridiscutere gli accordi di ristrutturazione del debito ovviamente a sfavore dei creditori (che hanno incassato anche ingenti interessi dall’inizio della crisi).

Per sottolineare quanto questa crisi si giochi sul piano economico-politico riporto quanto avevo indicato stamattina in un altro commento:

1) in seguito all’Eurogruppo di lunedì scorso (in cui hanno appoggiato la decisione di anticipare l’elezione del Presidente della Repubblica), hanno deciso (probabilmente ieri) di prorogare il programma di aiuti europeo (in scadenza questo mese) di due mesi, allineandolo a quello del FMI;
2) è stato richiesto al FMI di convertire, in caso di emergenza, il capitale in circolazione che la Grecia detiene nel FMI in una linea di credito che si affianchi all’EFSF/ESM. Per tale motivo l’FMI sarà in visita nel Paese a gennaio.

Poi c’è una terza notizia di stamattina:

In Grecia, il surplus di bilancio primario, nel periodo gennaio-novembre, è salito a 3,53 mld di euro, ben al di sopra dell’obiettivo di 2,9 mld fissato dai creditori internazionali del Governo ellenico, e in aumento rispetto ai 2,78 mld nello stesso periodo dell’anno precedente.

Nei giorni scorsi aveva spaventato gli investitori il calo delle entrate: 45,9 rispetto agli attesi 47 mld.
Ecco che tale notizia compensa in parte l’ammanco secondo le previsioni.

In sostanza la mia interpretazione è che l’Eurogruppo abbia spinto l’attuale Primo ministro a giocare d’anticipo. Anticipare l’elezione del Presidente della Repubblica questo mese (rispetto a febbraio 2015) in modo da evitare il logoramento a livello di consensi indotto dall’aumento nei sondaggi del partito di opposizione. Ciò perché altrimenti, con il passare del tempo, la probabilità di andare ad elezioni anticipate si sarebbe trasformata in una solida realtà.
Infatti per l’elezione del Presidente servono 200 voti su 300 nelle prime due votazioni (numero difficile da raggiungere) mentre alla terza ne bastano 180.
Nel qual caso anche la terza non andasse a buon fine ci sarebbe elezioni nel giro di 2 settimane.
Attualmente, dalle indiscrezioni di stampa che ho letto, mancano 6 voti al raggiungimento di tale quorum (180), facilmente ottenibili dopo lo spauracchio dei mercati di questi giorni, oppure in altro modo “meno lecito” (accaduto anche nel nostro Paese).

Quindi con il 17 dicembre, giorno della prima votazione, la crisi dovrebbe concludersi perché diventa noto se siamo prossimi al raggiungimento della quota 180 nella terza votazione.

In caso contrario mi aspetto un’infernale macchina mediatica da parte dell’europa… con andirivieni di ministri in Grecia… con altrettante dichiarazioni (giusto per facilitare il raggiungimento di tale quorum).

Quindi salvo imprevisti la “tragedia greca” indotta, si risolverà la prossima settimana!

Scritto il 12 Dicembre 2014 at 14:46

Beh, che dire, più che esaustivo! 🙂

lucianom
Scritto il 12 Dicembre 2014 at 15:31

Da oggi stesso o da lunedì inizierà il rally di fine anno e tutto il resto passerà in secondo piano, o no?

pasolo
Scritto il 12 Dicembre 2014 at 16:09

Concordo con Lucianom, e poi si troveranno i “perchè” della risalita dei mercati…

stanziale
Scritto il 12 Dicembre 2014 at 18:18

Tsipras ha forse trovato una maniera intelligente per uscire dall’euro. Sta sostenendo di volere una haircut sui debiti, probabilmente il 50%, credo. Poi, siccome l’euro e’ insostenibile, dopo altri 3 o 4 anni la grecia avra’ accumulato altro debito da richiedere un altro haircut del 50% (e’ pleonastico ribadire che pagherebbe soprattutto l’italia attraverso il fondo salva banche tedesche). E cosi’ via….insomma vogliono farsi mantenere, o cacciare, o spingere la germania ad uscire. Comunque si andra’ a litigare, ormai l’euro e’ un morto che cammina(ma neanche, poi).

pig_org
Scritto il 12 Dicembre 2014 at 22:18

Che dire? Ottimo articolo. adesso mi è tutto più chiaro

kry
Scritto il 12 Dicembre 2014 at 23:18

Godo,godo uuuhhhh come godo https://it.finance.yahoo.com/notizie/francia-fitch-abbassa-il-rating-214011365.html qualcuno vuole dell’oat de toelette.

idleproc
Scritto il 12 Dicembre 2014 at 23:42

Lampo ha ragione, sul lato strettamente politico i “partiti” come Syriza, o come M5S o la Lega in Italia hanno come funzione reale quella di incanalare il dissenso, non rappresentano una alternativa strategica sia sulla politica estera che sulla politica economica.
Non hanno nemmeno una strategia e possono esistere dubbi legittimi su chi effettivamente gestisce il “vertice”.
Non sono un’alternativa all’attuale strategia vincente e dominante che resta costante tranne che negli aggiustamenti tattici e temporali.
Ciò che temono di più è che si formi un punto di riferimento politico esterno con una strategia reale alternativa, ve ne accorgereste per la criminalizzazione che ne farebbero.
Il fatto che possa sorgere è nelle potenzialità della dinamica in atto e solo se la crisi socioeconomica si approfondisce.
No mi pare che allo stato attuale delle cose sia in formazione un gruppo dirigente con queste potenzialità.
Queste sono situazioni politiche ove la tecnica finanziaria è marginale e può essere solo strumento politico… ricordarsi sempre che economia&finanza sono politica e strategia allo stato puro.
Ce ne è una sola oggi come oggi.

idleproc
Scritto il 13 Dicembre 2014 at 00:23

Ps.
“In sostanza la mia interpretazione è che l’Eurogruppo abbia spinto l’attuale Primo ministro a giocare d’anticipo. Anticipare l’elezione del Presidente della Repubblica questo mese (rispetto a febbraio 2015) in modo da evitare il logoramento a livello di consensi indotto dall’aumento nei sondaggi del partito di opposizione”

Mi sembra chiaro e ovvio che mutatis mutandis, è quello che progettavano e che non escludono ancora di fare in Italia…”
C’è un unico filo conduttore già precedente e che parte dagli anni ’90 ma che è diventato visibilissimo con Monti e a seguire…
Non sono cose che si contrastano senza uno straccio di strategia e di gruppi dirigenti adeguati… questi le cose le sanno fare oltre ad avere il potere per portarle avanti.
Ciò che temono è solo la perdita del controllo sociale che in determinate circostanze diventa il potere reale.
Piaccia o non piaccia ma è così, è sempre andata così.
Quindi, staremo a vedere.

Lukas
Scritto il 13 Dicembre 2014 at 10:26

idleproc@finanza:
Ps.
“In sostanza la mia interpretazione è che l’Eurogruppo abbia spinto l’attuale Primo ministro a giocare d’anticipo. Anticipare l’elezione del Presidente della Repubblica questo mese (rispetto a febbraio 2015) in modo da evitare il logoramento a livello di consensi indotto dall’aumento nei sondaggi del partito di opposizione”

Mi sembra chiaro e ovvio che mutatis mutandis, è quello che progettavano e che non escludono ancora di fare in Italia…”
C’è un unico filo conduttore già precedente e che parte dagli anni ’90 ma che è diventato visibilissimo con Monti e a seguire…
Non sono cose che si contrastano senza uno straccio di strategia e di gruppi dirigenti adeguati… questi le cose le sanno fare oltre ad avere il potere per portarle avanti.
Ciò che temono è solo la perdita del controllo sociale che in determinate circostanze diventa il potere reale.
Piaccia o non piaccia ma è così, è sempre andata così.
Quindi, staremo a vedere.

Concordo appieno……ma c’è ancora chi si ostina a non capirlo !!!

lampo
Scritto il 13 Dicembre 2014 at 11:06

idleproc@finanza:

Ciò che temono è solo la perdita del controllo sociale che in determinate circostanze diventa il potere reale.
Piaccia o non piaccia ma è così, è sempre andata così.

Questo è il fulcro! Sul resto concordo pienamente… evidentemente hai una visione simile alla mia.
Pensa solo alla reazione di Napolitano sull’antipolitica… dopo gli scandali di Roma. Non è casuale!

idleproc
Scritto il 13 Dicembre 2014 at 11:17

Ringraziamo DT che oltre alle sue analisi professionali nelle quali si mette sempre in gioco, ha fornito metodo e spazi ad opinioni e punti di vista.

“pensa solo alla reazione di Napolitano sull’antipolitica… dopo gli scandali di Roma. Non è casuale!”

Ci avrei scommesso sopra a leva, ma come ben sai/sapete il problema è la previsione dei tempi.

calciatore
Scritto il 13 Dicembre 2014 at 12:37

Tutto giusto, le notizie , i proclami da ambo le parti ( euroburocrati- governo greco) Tuttavia andando al sodo, alla realtà, alla vita giornaliera la situazione manifesta solo una e una cosa : l’esperimento euro , moneta o commistione politica si sta avviando in modo incontrollato alla sua fine. Senza tanti giri di parole bisogna avere il coraggio di parlare chiaro : 1) alcuni paesi a seguito dell’introduzione dell’euro sono falliti sulle loro emissioni in debito sovrano; 2) il rattoppo della bce iniziato a fine giugno 2012 non ha funzionato; 3) i popoli strizzati dalle tasse loro imposte da governi non eletti ma dalla famigerata troika hanno sopportato e vinto, si scateneranno tutti all’unisono alle prossime elezioni mandando al governo gente dichiaratamente euro ostile e sara’ questa la fine politica dell’euro gruppo; 4) la fine monetario-economica dell’euro sarà ben più tragica, si arriverà inevitabilmente al seguente fatto: ogni paese così come è entrato ne uscirà allo stesso cambio , ma in una situazione di totale mancanza di controllo; 5) la bce e soprattutto draghi saranno ricordati come degli inutili Sisifo…………..6) la grande truffa sui titoli di stato italiani ora prezzati artificialmente oro esploderà come una bolla di sapone: diventerà sterco.

idleproc
Scritto il 13 Dicembre 2014 at 13:37

calciatore@finanza,

Il problema è un po’ più ampio, vecchio post (2011 argomento CDS e il giro circolare dell’assicurarsi) su ZH e riguarda anche noi:

http://www.zerohedge.com/news/how-us-banks-are-lying-about-their-european-exposure-or-how-bilateral-netting-ends-bang-not-whi

Non so come sia la situazione attuale.

Scritto il 13 Dicembre 2014 at 16:09

idleproc@finanza:
Ringraziamo DT che oltre alle sue analisi professionali nelle quali si mette sempre in gioco, ha fornito metodo e spazi ad opinioni e punti di vista.

“pensa solo alla reazione di Napolitano sull’antipolitica… dopo gli scandali di Roma. Non è casuale!”

Ci avrei scommesso sopra a leva, ma come ben sai/sapete il problema è la previsione dei tempi.

Grazie a voi ragazzi. Anzi, avete visto che vi ho messo i pollicini sotto i commenti? Che ne dite? Così potete anche giudicarvi tra di voi…. Spero senza creare offese o incomprensioni!

lampo
Scritto il 14 Dicembre 2014 at 14:49

Pare che la mossa dell’eurogruppo di “appoggiare” le elezioni anticipate in Grecia stia incominciando a dare i suoi frutti:
http://www.ekathimerini.com/4dcgi/_w_articles_wsite1_1_13/12/2014_545425
In pratica dall’ultimo sondaggio condotto pubblicato oggi risulta che il gap fra i due partiti si sta riducendo.
Ma soprattutto il 57,8% dei votanti vuole che si elegga i Presidente della Repubblica senza andare ad elezioni anticipate.
Messaggio che molto probabilmente nella prima votazione il prossimo giovedì annullerà quel gap di 6 voti che citavo nel commento sopra.

Se così fosse, dopo il maggior calo della borsa greca dall’87… assisteremo anche al maggior rialzo, con buona pace degli investitori che detengono quote in tale mercato (mi risulta che il 50% siano investitori esteri).

Nel frattempo anche l’Abenomics è pronta ad imperare…

Pare che le banche centrali l’abbiano spuntata per l’ennesima volta…

lampo
Scritto il 14 Dicembre 2014 at 15:03

Giusto per far comprendere quanto l’Europa stia appoggiando l’attuale coalizione un link ad un articolo in cui lo stesso Tsipras, leader dell’oppozione, accusa l’europa di intromettersi nel processo democratico greco:
http://www.ekathimerini.com/4dcgi/_w_articles_wsite1_1_13/12/2014_545418
Cito un passaggio:

… the opposition party has also been angered by comments from European Commission President Jean-Claude Juncker and others in Brussels backing the government ahead of the presidential elections. The European Left, the grouping of Europe’s leftist parties, also slammed EU officials in a statement on Saturday.

“This pressure from the European Commission on the electoral process of a sovereign country is unbearable, and gives rise to serious questions for the future of democracy in Europe,” said Pierre Laurent, president of the European Left.

“I call all democrats to express themselves against these authoritarian practices that have no place to be. The process must take its course, even toward parliamentary elections, if the ruling coalition does not obtain the necessary majority in the presidential election.”

kry
Scritto il 16 Dicembre 2014 at 11:02

kry@finanza:
Godo,godo uuuhhhh come godo https://it.finance.yahoo.com/notizie/francia-fitch-abbassa-il-rating-214011365.htmlqualcuno vuole dell’oat de toelette. ( RATING -2 )

Simpaticamente ironizzando chi dei due è così bravo da farmi comprendere perchè non dovrei godere del male altrui. Noi con il nostro decennale paghiamo 2% e 75 miliardi all’anno loro stanno sotto l’1% e mi sembra che i compiti a casa li facciamo più che bene se non alla grande http://www.istat.it/it/archivio/142259

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