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“Re Giorgio abdica”: altre incertezze tra le poche certezze dell’Italia
Napolitano lascia e darà le dimissioni. Si apre la corsa alla Presidenza della Repubblica. Il nome di Mario Draghi è da scartare. Ma cosa porterà questo nuovo motivo di litigio parlamentare?
A molti magari non stava simpatico. Ma per me è stato un importante Presidente della Repubblica.
Ormai sembra ufficiale. Giorgio Napolitano darà le dimissioni da Presidente della Repubblica entro la fine del 2014.
E’ stato un personaggio importante in quanto si è trovato alla guida del paese in uno dei momenti più difficili, quando veramente l’Italia è stata ad un passo dal default, dalla crisi internazionale e anche grazie al suo intervento da “garante” siamo poi ripartiti “in qualche modo” anche se, su questo non ci piove, Napolitano resta frutto di quella politica da cui io voglio prendere le distanza, quella politica “vecchio stampo”, quella casta politica che purtroppo ha contribuito ad affondare l’Italia.
Ma forse Napolitano in quella politica “marcia” si è distinto, in positivo.
Dopo queste esternazioni quantomai banali, andiamo ai fatti.
Le dimissioni di Napolitano aprono di fatto la corsa alla Presidenza. Per molti il candidato ideale potrebbe essere forse l’italiano più importante agli occhi degli stranieri, ovvero il capo della BCE Mario Draghi.
Ipotesi da scartare perché NON gradita dallo stesso Draghi.
E quindi che si fa? Ecco il problema. Siamo in un momento dove in Parlamento non si ragiona più su nulla, si litiga su tutto, si fanno accordi per poi farli saltare, non c’è voglia di arrivare a veri cambiamenti. Si cerca come sempre di difendere il proprio orticello, con i vari diritti acquisiti (che hanno portato alla rovina il paese, non dimenticatelo) per poi arrivare ad un drammatico e quasi tragicomico “tutti contro tutti” che tutto fa, trenne che del bene per il paese sotto tutti i punti di vista.
Un paese guidato da una combriccola di fantocci teatranti che ci raccontano la parte e che non combinano nulla di buono.
E da questo pletora di ignoranti (perché ignorano cosa significa fare della buona politica) dovrebbe derivarne il nuovo Presidente della Repubblica?
Mi vien proprio da dire: peccato che Giorgio Napolitano ha ormai 90 anni e…per dirla breve, ha esaurito quelle energie necessarie per lottare, soprattutto in un momento difficile come questo.
Forse un Presidente moderno le cui dimissioni rischiano di portarci ad un Nuovo Presidente che sarà di certo più giovane ma per il resto (la poca indipendenza ad esempio) più retrò e più legato al mondo del clientelismo, della casta politica vecchio stampo,
E questo mi fa paura. Come mi fa paura l’ennesima tragicommedia che ci dovremo sorbire per cercare gli accordi ed i nomi dei nuovi candidati.
In un momento dove il paese si trova davanti ad importanti riforme che devono essere portate avanti per poter dare un futuro all’Italia intera, non era certo il momento migliore per aggiungere ulteriori incertezze alle già poche certezze.
L’Italia perde qualcosa di più che un Presidente della Repubblica. Perde una pedina importante nello scacchiere politico che rassicurava e dava credibilità.
Ci tocca ripartire da zero anche da qui. E non sarà, anche stavolta, una passeggiata.
L’ultimo che ha creduto di convincerlo è stato Matteo Renzi, una settimana fa. «Presidente, la prego di rivedere le sue decisioni e di restare più di quanto vorrebbe. Siamo in una fase critica per le riforme e non solo. C’è bisogno di lei, come garanzia per tutti, finché non usciremo dall’emergenza». Questa la richiesta. Ma, anche se il premier aveva vestito le proprie parole con toni insistenti e, anzi, quasi accorati, la risposta non è cambiata: un no secco. Giorgio Napolitano è rimasto irremovibile, dopo che già da qualche tempo ripeteva di voler interrompere presto il secondo mandato al Quirinale. […] Sulle sue scelte incombe anzitutto un problema di «sostenibilità» fisica, perché Napolitano è da mesi perseguitato da una serie di disturbi e acciacchi che gli impongono fastidiose terapie e lo fanno dormire poco e male. Tanto da confidare di recente ad Alfredo Reichlin, coetaneo e sodale di una vita: «Non ce la faccio più». (Source)
Buon riposo, Presidente!
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Concordo a tal punto che, ora, si vedra’ effettivamente chi e’ Renzi ed il suo governo (Mogherini…lodata addirittura da Blondet). Se lascia e’ perche’ si “fida” di Renzi ,si fida molto tra virgolette. Se non lascia, vuol dire che non si fida e allora c’e’ qualche speranza.
Mah…se uno ha 90 anni è spossato, può anche lasciare a priori…
Sottoscrivo.
Che l’Italia è andata vicina al default bisogna provarlo, non dirlo perchè nell’estate 2011 si sono fatte tante polemiche e tanto terrorismo, e contro questa affermazione ci sono la corte dei conti e la commissione europea. Interessi reali (al netto dell’inflazione) per le sole emissioni del periodo caldo, confrontati con gli interessi reali successivi; questi sono i dati da guardare per smorzare il terrorismo psicologico (il danno era così grande da mandare in default l’Italia?); disoccupazione, numero di imprese chiuse, entrate fiscali, rapporto debito/pil, prima e dopo Monti: non c’è dubbio, gran bella mossa da parte del “grande” Napolitano. E grande garanzia delle istituzioni: cade un governo, bene, si va a nuove elezioni, non si fa un giochino per metter su un mercenario, complice dei furbetti che volevano mettere le mani nei nostri risparmi per tappare i loro buchi. Più marcio di così…
Mi permetto di dissentire dalla tua analisi: nel 2011 quando l’Italia stava per fare default come dici tu, la situazione economica era molto migliore di quella attuale. E’ stata portato in atto una guerra nei confronti del nostro paese che aveva diversi obiettivi: prima di tutto indebolire se non distruggere la manifattura italiana, poi instaurare un governo pienamente europeista ( Monti ) che accettasse tutti i diktat dell’Europa. Celebre la sua intervista in cui dichiarò che le sue manovre economiche avrebbero distrutto la domanda interna ( e come dargli torto ). Inutile dire del prezioso aiuto delle agenzie di rating ( tutte indagate e in perdita di credibilità) a far lievitare a dismisura i tassi del debito pubblico. Re Giorgio, massone e una volta comunista, super partes (ma quando???) ha superato tutti i limiti che il suo mandato gli concedeva immischiandosi quotidianamente nella vita politica del paese e schierandosi apertamente contro il governo ( NON SONO BERLUSCONIANO) fino a quando è riuscito a farlo cadere. Lui che durante la primavera di Praga era con i Russi contro i Cechi, ora parla da burocrate a favore dell’Europa dei burocrati. Si è salvato da un’indagine stato mafia di cui sicuramente era al corrente.
Mi dispiace, ma un tale camaleonte, prima se ne va e meglio è. In questo periodo in cui l’Italia ha bisogno di un presidente che difenda i cittadini, lui come un disco rotto ripete sempre le stesse cose: W l’Europa. Giudizio: STRONG SELL.
Lasciamo perdere chi sarà il sostituto. Sarà un’altro schiavo dell’Europa.