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WALL STREET: e ora è tempo di correzione
GUEST POST – il quadro macroeconomico si indebolisce e malgrado il buon momento di euforia, meglio essere prudenti. Analisi dei dati del CFTC secondo la personale visione di Lukas.
Cari amici, nella settimana appena trascorsa, le rassicurazioni della Yellen in tema di tassi, il favorevole esito del referendum scozzese, nonchè il trionfale collocamento di Alibaba sulla borsa americana, hanno ulteriormente alimentato la fiducia e l’ottimismo sui mercati finanziari internazionali. Lo scenario intermarket ha, infatti, registrato, sul piano valutario, un nuovo apprezzamento dello 0,6 % del dollar index che ha favorito l’ulteriore discesa del rapporto di cambio EURUSD, giunto ormai a quota 1,28.
Apprezzamento del dollaro che frena, ma che non riesce a contenere, il calo progressivo, in termini reali, delle quotazioni delle commodities stornate, anche questa settimana dello 0,9 %. Deprezzamento delle commodities che pone molti interrogativi sulle prospettive di crescita dell’economia reale, confermati peraltro, questa settimana, anche dalla Fed, che ha rivisto al ribasso le previsioni relative al tasso di crescita del Pil Usa per l’anno in corso. Crescita debole che trova riscontro anche nei rendimenti che si registrano nel mercato obbligazionario. Il bond decennale Usa, ha segnato, infatti, questa settimana, un tasso del 2,58 %, ossia 3 bps in meno di sette giorni orsono, ma ben 45 bps in meno del tasso che si registrava ad inizio d’anno. Ancora peggio il bund tedesco, che registra un rendimento dell’ 1,04 %, in calo di 4 bps rispetto alla scorsa settimana, ma inferiore di ben 89 bps rispetto all’inizio del 2014. Calo dei tassi che rassicura ed alimenta l’inarrestabile crescita dei mercati azionari Usa. Il nostro benchmark azionario di riferimento, l’S&P 500, questa settimana, ha, infatti, registrato l’ennesimo record storico delle proprie quotazioni, alla siderale quota 2020 punti.
Dopo tale premessa, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 48.489
Large Traders : + 26.442
Small Traders : + 22.047
Dopo un periodo incerto, si consolida, quindi, la configurazione generale del mercato dei derivati azionari Usa, affermatasi negli ultimi 2 mesi. Le movimentazioni settimanali dei diversi operatori, pari a ben 19.861 contratti, rafforzano, infatti, sostanzialmente, il precario ed instabile assetto precedente. In particolare, i Large Traders, dopo molti mesi di dubbi ed incertezze, rompono gli indugi ed acquistano, l’intero lotto dei 19.861 contratti long, consolidando definitivamente la loro precedente ed incerta posizione Net Long. Gli Small Traders, invece, a differenza che nel passato, nonostante i continui rialzi di borsa, non si mostrano particolarmente fiduciosi, e cedono 4.610 contratti long, riportando la loro abituale posizione Net Long a livelli certamente non esuberanti. I Commercial Traders, infine, dopo molti mesi, sembrano voler cedere il testimone ai Large traders, a cui vendono, questa settimana ben 15.251 contratti long. Il parziale disimpegno di questi ultimi, ci induce a ritenere che l’ipotesi avanzata nelle scorse settimane, sinora non suffragata dai fatti, di una lieve correzione dei listini azionari Usa, possa questa volta trovare una qualche conferma. Peraltro l’andamento crescente del mercato azionario americano, mostra nelle ultime settimane palesi divergenze, non solo con il nostro indicatore di sentiment, ma anche rispetto agli andamenti degli High Yield, e nel rapporto decrescente tra small e large cap . Vision, dunque, lateral-ribassista, che, come ormai ben sapete, tenterò di tradare mediante un originale metodo di stock picking condotto sul listino azionario italiano, che si propone di sfruttare l’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, individuato in pregevoli ricerche, presente in tutti mercati finanziari, ed i cui presupposti scientifici sono esposti nel mio nuovo sito http://longtermmomentum.wordpress.com/ . Stock picking, effettuato a seguito di un preliminare check-up di borsa italiana, che evidenzia, anche questa settimana, un andamento sostanzialmente laterale, totalmente privo di un apprezzabile effetto “ momentum “. Il nostro benchmark azionario di riferimento, costituito dal Ftse all Share, registra, infatti, un incremento annuale del 9,8 %, interamente conseguito nei primi due mesi dell’anno. Il mio portafoglio, denominato “ Azioni Italia – LTM “, registra, invece, una performance annua del 18,2 %, conseguita anch’essa nei primi due mesi dell’anno, che ci dà comunque conferma dell’esistenza, anche sul mercato azionario italiano, dell’effetto “ momentum “ evidenziato dagli studi scientifici dei professori Jegadeesh e Titman. Questa settimana, in sintonia con la mia vision generale circa le prospettive dei mercati azionari, riposiziono parzialmente il mio portafoglio, accrescendo di un ulteriore 10 % la componente short dello stesso. Vi ringrazio, come sempre, per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore una nuova proficua settimana di trading .
Lukas