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E questa sarebbe la famosa UNIONE EUROPEA?
Provate a fare un esame di come è frammentata questa Europa, messa insieme con lo sputo da una serie di regole quasi buttate giù a casaccio anni fa, che non hanno più senso di esistere.
Ma provate a farvi la domanda: che cos’è l’Unione Europea? Si chiama Unione ma non è propriamente una Unione. Allora è una confederazione, no…e allora è una federazione… nemmeno… non c’è una politica comune, l’Euro è la moneta di una parte soltanto dei suoi membri; ha una Banca centrale, ma non può fare la vera banca centrale come la FED perché, siamo sinceri, NON è indipendente come invece dovrebbe. C’è sempre la Bundesbank che vigila e dalle retrovie corregge il tiro…
Guardate cosa è successo negli ultimi giorni e ne avrete la conferma. Parlo della Commisisone Europea: a prima vista sembra che la Germania abbia avuto un ruolo quasi defilato. Ma non è così.
Ieri, mentre Jean-Claude Juncker annunciava la sua squadra a Bruxelles, Angela Merkel, con tempismo sospetto, ha parlato al Bundestag dando la linea di politica economica al resto d’Europa. Fate come noi, ha in sostanza detto la cancelliera, e seguite il nostro esempio virtuoso: pareggio di bilancio (dal 2015) accompagnato da riforme strutturali. Il giorno prima le dichiarazioni del ministro delle Finanze, Wolfgang Schäuble, erano state dello stesso tenore. (…) la Germania torna all’antico e mai abbandonato dogma del consolidamento.
Una Germania che resta quindi supervisore ed enormemente influente su tutto l’operato politico dell’unione Europea. E non per nulla è stato messo un uomo di fiducia in un ruolo chiave che garantirà innanzitutto TRE cose che vi elenco qui: RIGORE, RIGORE, RIGORE.
A quanti sostengono che il top job, quello degli Affari economici e monetari, sia andato a un francese, l’ex ministro delle Finanze Pierre Moscovici, è utile far notare che sopra di lui, come vicepresidente, c’è un uomo molto apprezzato dalla cancelliera, l’ex premier lettone Valdis Dombrovskis, che ha raddrizzato il suo Paese con le stesse ricette della Germania. Sarà lui il vero garante dell’ortodossia di bilancio europea, anche perché il commissario con delega sui conti pubblici viene da un Paese – la Francia, non l’Italia – che non centrerà gli obiettivi di bilancio prima del 2017 dopo averli mancati negli ultimi anni. (Source)
Ma andiamo avanti perchpè non solo di Economia si parla nei salotti buoni dell’Unione Europea. L’UE ha una politica estera? Ma per favore, la politica estrera è in mano ai singoli stati i quali cercano di essere diplomatici e di portare acqua al loro mulino. E ne abbiamo avuto la prova in questi giorni con le vicende di Russia e ISIS.
Si va sempre alla ricerca del compromesso e mai alla presa di posizione “dura e convinta”, ma non solo nella politica estera. Proviamo a guardare l’Unione Europea dal suo interno: è un cercare incessante di faticosi compromessi tra Bruxelles e i singoli Paesi membri. E state pur certi che non esiste mai la visione “comune” ma sempre e solo nazionalista.
Quindi chiamarla ancora Unione Europea mi sembra decisamente deleterio. Vero, il sottoscritto a volte “sogna” ancora “Stati Uniti d’Europa“, anche se oggi meriterebbero sicuramente di essere battezzati come “Stati Disuniti d’Europa“.
E nel minestrone assoluto, eccovi un grafico che forse rappresenta al meglio questa barzelletta che deve diventare una STORIA, portando le dovute correzioni. Prima che sia troppo tardi.
Ditemi voi se questo grafico ha senso…
Vi aspetto SABATO a RIMINI! (Cliccate qui per i dettagli)
STAY TUNED!