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ARGENTINA D-Day: oggi è il giorno della verità
Oggi si saprà se l’Argentina fa di nuovo fallimento oppure no. Ma con la scadenza della clausola RUFO, i piccoli risparmiatori, tanto per cambiare, rischiano di essere tagliati fuori da eventuali pagamenti risarcitori.
E’ il giorno della verità.
Innegabile il fatto che i mercati e molti investitori si dicono fiduciosi in una soluzione più “pacifica” tra il governo di Buenos Aires e i fondi di investimento americani al fine di evitare un nuovo “default Argentina.”
Quindi oggi appuntamento di fronte al giudice Thomas Griesa della Corte di Giustizia degli Stati Uniti. Certo, come è noto, la cifra che l’Argentina deve rimborsare non è astronomica. Ciò che preoccupa è l’effetto domino. Infatti…
(…) Un eventuale pagamento, tuttavia, rischia di innescare una sorta di effetto-domino. Nel vecchio concordato con gli obbligazionisti (quello che ha svalutato del 70% i Tango bond) esiste infatti una clausola che può portare di nuovo in fallimento il governo di Buenos Aires. Si chiama Rufo (Rights upon future options) e stabilisce il diritto per tutti gli obbligazionisti a essere trattati alla stessa maniera. In altre parole, se Buenos Aires paga per intero i propri debiti nei confronti degli hedge fund americani che non hanno accettato il concordato, allora deve fare lo stesso con i creditori che invece hanno concesso un mega-sconto all’Argentina. E così, il governo di Buenos Aires rischia di essere costretto a sborsare miliardi e miliardi di dollari, che lo porterebbero di nuovo in bancarotta. Per gli analisti , tuttavia, quest’ultimo scenario non conviene a nessuno, neppure ai fondi americani. Per questo, secondo gli esperti delle case d’affari, prima o poi arriverà un accordo tra le parti. (Source)
Ma la cosa più importante è un’altra. Questa clausola RUFO ha una scadenza, ovvero a fine 2014. In questo modo se si raggiunge un accordo, l’Argentina potrebbe impegnarsi a pagare gli hedge funds a fine anno ed ai piccoli obbligazionisti non resterà, come sempre, che un pugno di mosche. Ma almeno si eviterà il default.
Oggi quindi sapremo se l’Argentina può finalmente pagare i 539 milioni di USD di interessi (ed evitare il default) oppure se salterà di nuovo gambe all’aria.
Argentina CDS 5 yr
Lievita a 1.834 bp, statisticamente significa che il rischio default si avvicina al 75%. Però oggi non è questa la curva migliore da analizzare. Se andiamo a vedere la curva con tutti i CDS lo scenario è ben diverso
Argentina CDS Curve
A 6 mesi un CDS sull’Argentina costa giustamente 6.250 bp. La scommessa ha un senso. O salta adesso oppure non salta per un po’.
Non ci resta che attendere gli eventi. Intanto i prezzi dei bonds, bene o male, stanno reggendo.
STAY TUNED!
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++ LA STORIA INFINITA ++
Trattativa serrata per i prossimi otto giorni, 24 ore su 24. L’obiettivo è evitare “il peggiore scenario”, ovvero un default che farebbe male alla gente comune. Il giudice americano, Thomas Griesa, impone a hedge fund e Argentina di sedersi al tavolo a trattare fino a raggiungere una soluzione. Rifiutando la richiesta di Buenos Aires di sospendere la precedente sentenza fino alla fine dell’anno, Griesa invita ad abbassare i toni ed evitare una retorica in grado solo di accentuare le ostilità e le divergenze.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-07-22/argentina-solo-otto-giorni-evitare-nuovo-default-spread-oltre-quota-mille-204056.shtml?uuid=ABL7hNdB