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ITALIA: cosa succede se si esce dall’Euro (in 10 punti)

Scritto il alle 11:11 da Danilo DT

Nelle ultimo ore ho pubblicato un piccolo trattato che illustra il mio pensiero sulla tematica “EUROEXIT”.
Come avrete capito, leggendo la pagina “EURODILEMMA”, l’Uscita dell’Italia dall’Euro comporterebbe una serie di problematiche impressionanti che porterebbero il paese al default, ma soprattutto ad un drammatico impoverimento.
Si, perché il default lo si potrebbe anche acccettare, ma l’effetto sui nostri risparmi ed i nostri salari? Questo viene spesso sottovalutato.
Ma allora, proprio per par condicio e dovere di cronaca, cerchiamo di tracciare le linee guida ed un iter temporale di quello che sarebbe il percorso in caso di uscita dall’Euro.
Quindi nella fattispecie, cosa accade nel concreto SE l’Italia decide di uscire dall’Euro?

Ne aveva già parlato tempo fa Sean Darby della Jefferies, in un suo report che aveva come oggetto non l’uscita dell’Italia dall’Euro, bensi la Grecia. Ma cambia poco, le dinamiche sono le stesse.
Andiamo con ordine.

EUREXIT: i 10 punti focali in caso di uscita dall’Euro

1) Per uscire dall’Euro si partirebbe da una dichiarazione di insolvenza (non paghiamo degli interessi o dichiariamo inesigibile il nostro debito in Euro), oppure il governo centrale dovrebbe emettere un decreto straordinario con caratteristiche di massima urgenza ed emergenza, dove si dichiara la grande novità. La (ri)nascita della nuova valuta nazionale (Nuova Lira Italiana?) e nello stesso tempo la fine del corso legale, nel territorio italiano, dell’Euro. Già qui sono tantissimi i punti oscuri, visto che l’Euro cessa di essere moneta con corso legale SOLO in Italia e non negli altri stati. Il che porterebbe migliaia di vertenze in tribunale. Ben diversa sarebbe una soluzione “concordata” con la cessazione del corso legale dell’Euro decisa da tutti i paesi membri. Ma questa è pura illusione.

2) Quindi rinasce la Lira (o comunque una nostra valuta che per comodità chiamerò appunto Lira). Verrà fatta l’immediata conversione di tutti i depositi bancari che però verranno tutto subito congelati, per evitare fughe immani di capitali (tranne cifre minime per la normale sussistenza).

3) Diventerebbe matematica la nazionalizzazione del maggior numero di banche, che quindi finiranno sotto tutela dello stesso stato. E qui, cari amici, già ci sarebbe il finimondo. Immaginatevi le ripercussioni a livello globale, le cause, il congelamento di tutte le transazioni commerciali, oltre che ovviamente l’isolamento dell’italia da tutto il mondo economico del globo. Partirebbe una corsa verso gli sportelli perché, ovvio, la gente cercherebbe di tutelare i propri soldi, che in banca rischiano di essere congelati e magari utilizzati per un risanamento del sistema bancario.

4) Per l’Italia, l’Euro non esisterà più e si vorrà far in modo che l’Euro venga cancellato anche dai ricordi dei cittadini. Tutto verrà convertito in Lire: titoli, depositi, certificati, fondi. Il problema sarà ovviamente la svalutazione che ne deriverà. In parole povere, gli Italiani saranno molto più poveri in pochissimo tempo, visto che la nuova valuta subirà nei primissimi giorni una svalutazione che potrebbe raggiungere anche il 50%. Quindi… fatevi due conti, visto che in Italia è proprio il risparmio una delle risorse chiave. Si creerà quindi un possibile surplus commerciale ma…chi vorrà far affari con noi?

5. Per le banche il lavoro più grande sarà quello di ritirare la valuta fuori corso (Euro) con la nuova Lira. Ma…chi ha degli Euro, perché dovrebbe convertire per poi beccarsi la svalutazione?

6. Come per i risparmi, anche i debiti si convertiranno in Lire. E ovviamente gli stipendi si pagheranno in Lire. Ma …quanto varrà all’atto pratico lo stipendio di un impiegato dopo la rinascita della Lira, visto che il potere di acquisto verrà eroso dalla svalutazione per almeno il 50%?

7. Ci sarà probabilmente una breve fase transitoria dove i prezzi saranno espressi nella doppia valuta. E sarà interessante vedere come il divario tra i prezzi in Euro e prezzi in Lire aumenteranno il loro divario. Quindi, la conseguenza sarà un sistema che va subito fuori controllo, con inflazione galoppante e debito che, appena convertito, diventerà presto nuovamente inesigibile.

8. A quel punto…scatterà la sommossa sociale, la gente capirà che il passaggio alla Lira ha ridato la sovranità monetaria ma…in fondo….chissenefrega! Ora si è tutti più poveri e il declino non potrà che peggiorare!

9. Il mercato dei cambi salterebbe, la convertibilità Lira Euro rischierebbe il congelamento nel territorio nazionale, e fiorirebbe un copioso mercato nero. Per la gioia di Mosley e del MMT che vedono nel ritorno alla sovranità monetaria la possibilità di mai fallire e di ricreare la basi per la ripartenza economica.

10. Ma notate bene, tutto questo è una previsione di cosa accadrebbe nelle prime settimane dei vita della Nuova Lira. E vi ho risparmiato tutte le problematiche che ne conseguono che potrebbero peggiorare ulteriormente le cose, di cui in parte ho già parlato nella pagina Eurodilemma. Inoltre ci sono le conseguenze sul sistema economico globale, che sarebbero catastrofiche per le banche centrali, le singole banche, le principali aziende internazionali.Oltre che per i possessori dei bond Italiani. E la credibilità per il nostro paese sarà ZERO. Ci troveremo isolati da tutto e da tutti. Sarebbe la fine e quanto viviamo oggi, lo so benissimo, stiamo passando momenti molto difficili, sembrerà a confronto una passeggiata. E il malcontento sociale diventerebbe incontrollabile con un ritorno ad un governo militare. Un salto nel buio.

Ovvio, questa analisi è breve e molto generica, entrare nel dettaglio è difficile e per certi versi impossibile da prevedere. Ma, cari amici, questo è l’iter. Ora che lo sapete (e se volete contestarlo, siamo qui anche per parlarne), decidete voi da che parte stare.
Meglio garantirci la morte SICURA con un ritorno alla sovranità monetaria oppure è meglio PROVARE a risorgere come ho scritto nel post EURODILEMMA?
A voi la scelta.

STAY TUNED!

Danilo DT

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85 commenti Commenta
kry
Scritto il 13 Maggio 2014 at 11:23

Meglio essere schiavi dell’euro che poveri di lire. 😯

draziz
Scritto il 13 Maggio 2014 at 11:39

E’ proprio per questo che bisogna votare contro.
Servirá a “sensibilizzare” chi pretende di continuare a prenderci per…, in giro, come se niente fosse.
Con un bello scossone elettorale di voto di protesta al carrozzone degli euroburocrati e schiavisti forse ci terranno più in considerazione.
Perchè altrimenti pensate che si inteneriranno per i vostri problemi?

robgio
Scritto il 13 Maggio 2014 at 12:29

Quanta ignoranza in questo Paese..
Neanche nel Terzo Mondo qualcuno potrebbe anche solo pensare di uscire dall’Euro, noi invece abbiamo partiti e movimenti in Parlamento che considerano l’Eurexit l’unica via possibile.
Lo è, se non si ha – come sempre – voglia di fare le riforme e i sacrifici che l’Europa ci chiede.
Ma se l’Europa ce li chiede, non è – ovviamente – per fare un dispetto alla Grande Italia, ma perchè ne abbiamo bisogno noi in primis ma anche perchè se non porteremo a termine i nostri doveri arriveremo al collasso non appena i mercati torneranno a seguire i fondamentali, e se crolliamo noi, crolla tutta l’Eurozona.
Fuori di qua, lo sanno anche i bambini che l’Italia è inaffidabile e pericolosa, e noi corriamo dietro a questo o a quel leaderucolo che ci promette la rivoluzione che, ovviamente, non arriverà.

lacan2
Scritto il 13 Maggio 2014 at 12:31

sono d’accordo Dream. Quelli che spesso parlano di uscire dall’Euro sottovalutano le conseguenze e credo che non sia nemmeno possibile calcolarle in modo sufficientemente preciso visto ci sono troppe variabili. Ciò significa che la volatilità degli scenari e la differenza tra lo scenario best e lo scenario worst può essere anche molto grande.
Occorreva pensarci allora a non entrare nell’Euro, ora l’unica soluzione è quella di cercare di cambiarlo, a meno che tutti i paesi dell’euro non defidano di uscire dall’euro in modo concordato.
Aggiungo che ciò che sta cambiando le nostre prospettive, non è solo dovuto al cambio o alla crisi, ma più in generale al mercato globalizzato degli ultimi 30 anni. Le classe medie sono state messe in concorrenza a livello globale senza che le regole di competizioni fossere le medesime per tutti. Le conseguenze sono state il depauperamento del settore produttivo dei paesi occidentali e un impoverimento di prospettive e ricchezza delle classi di lavoratori occidentali non chè, spesso, di condizioni relative di vita rispetto al passato.
Questi mutamenti dei mercati di produzione e di consumo (oggi sempre più quelli dei paesi in via di sviluppo), delle modalità e della tecnologia di produzione, hanno avuto un impatto importante sulla maggior parte dei paesi europei. Chi ci ha guadagnato è stata la tecnocrazia e il capitalista, ciò spiega anche la polarizzazione della ricchezza rispetto al passato.
Si sbaglia se si pensa che un cambio migliore possa migliorare le cose nel medio/lungo periodo, i problemi sono altrove..

john_ludd
Scritto il 13 Maggio 2014 at 12:44

Una volta non scrivevi di euro exit se non per scherzo una volta l’anno. Ora è il tema preferito e non sei il solo, quindi l’argomento non è nè teoria nè astrazione. Quali sono le ragioni per cui uno prende una posizione o l’altra, è quasi sempre del tutto legata alla percezione dei PROPRI vantaggi/svantaggi che conseguirebbero dalla nuova situazione; il tema del vantaggio/svantaggio generale è solo una foglia di fico cui volentieri ci si abbandona. L’uomo è essenzialmente individuo, quando tutto va secondo i propri desideri è buono e altruista disposto a dare una mancia a qualche negro sfigato, altrimenti diventa falso e meschino, nemico tra nemici. Siamo per lo più creature mediocri, schiave delle proprie paure, disposti a mangiarci l’un l’altro non appena la situazione lo consente. Il mio cane è (molto) meglio.

kry
Scritto il 13 Maggio 2014 at 12:46

E’ vero c’è proprio tanta ignoranza in questo paese. Intanto dall’euro si può uscire, altra cosa è se è conveniente uscirne.

jesselivermore
Scritto il 13 Maggio 2014 at 13:17

6. Come per i risparmi, anche i debiti si convertiranno in Lire. E ovviamente gli stipendi si pagheranno in Lire. Ma …quanto varrà all’atto pratico lo stipendio di un impiegato dopo la rinascta dela Lira, visto che il potere di acquisto verrà eroso dalla svalutazione per almeno il 50%?

QUESTO PUNTO NON LO. SE HO uno stipendio di 2000 euro e un debito di 100.000 euro ed il giorno dopo mi ritrovo ( usando un cambio 1936,27)
con:

Stipendio di LIRE 3.872.540
DEBITO di LIRE 193.627.000

CHE PROBLEMA HO SE LA LIRA SI SVALUTA RISPETTO AL DOLLARO? O ALLA STERLINASE UNA BANCA HA UN CREDITO DI 100.000 EURO, IL GIORNO DOPO SI RITROVERA UN CREDITO DI 193.627.000 E BASTA.

non si puo fare? perché questo credito/debito lo dobbiamo per forza mantenere in euro?

jesselivermore
Scritto il 13 Maggio 2014 at 13:20

jesselivermore@finanza,

CORRA DIRE CHE LA BANCA CHE HA UN CREDITO IN EURO CHE VIENE TRASFORMATO IN LIRE, SI COPRIRA SUL MERCATO VALUTARIO VENDENDO LIRE ALLO SCOPERTO AL FINE DI MANTENERE IL VALORE DELLA POSIZIONE INALTERATA , NON SI PUO FARE?

lampo13
Scritto il 13 Maggio 2014 at 13:27

d’accordo che l’uscita dall’euro sia impossibile e che l’errore sia stato entrarci e a quelle condizioni e che di conseguenza le personalità politiche di allora dovrebbero essere processate e condannate, e che comunque la sola scelta che abbiamo sia sulla tempistica, ovvero uscire subito e alle condizioni che hai cercato di immaginare oppure continuare così come oggi, tanto gli effetti saranno gli stessi ossia la rovina del paese.

jesselivermore
Scritto il 13 Maggio 2014 at 13:27

jesselivermore@finanza,

RETTIFICO:

VORRA DIRE CHE UNA BANCA TEDESCA CHE HA UN CREDITO VERSO UNA BANCA ITALIANA IN EURO, SE LO RITROVERA IN LIRE E SVALUTATO COME FURONO SVALUTATI I NOSTRI RISPARMI QUANDO DA LIRE SI PASSO AD EURO!!!!!!!!!!!!!!!!!

trandy
Scritto il 13 Maggio 2014 at 13:50

Mai lette tante fesserie tutte insieme! L’Euro in Italia non avrebbe più corso legale? ma chi l’ha detto, è un’affermazione da asini!

Visto che gli aggregati monetari espressi in euro sono stati regolarmente emessi e/o pagati, compresa la moneta, non vedo perchè le due monete non possano coesistere per un certo lasso di tempo, se non addirittura per sempre.

L’unica differenza sarebbe che l’Italia stamperebbe moneta, pertanto gradualmente gli euro circolanti si ridurrebbero.

Anche i depositi non dovrebbero per forza essere covertiti. Già diverse banche offrono conti multivaluta o in valuta estera. Non vedo perchè, prima dell’emissione di nuobe lire, non si possano obbligare le banche per legge a mantenere conti con due valute.

Anche il discorso sull’inflazione è una emerita caxxata. L’inflazione non è determinata solo da un incremento della massa monetaria, ma anche dalla velocità di rotazione della stessa all’interno del circuito economico, velocità dettata da richiesta/offerta.

Faccio presente che nel 2005 il dollaro scambiava contro l’euro a 0,8. Oggi quasi al doppio. Non era una tragedia all’epoca, non sarà una tragedia oggi se la nuova lira inizialmente dovesse subire un certa debolezza.

Nel 1945 siamo usciti con le ossa rotte dalla seconda guerra mondiale e in 20 anni siamo diventati una potenza (senza l’ausilio e il depredemaneto di ex-colonie, come oggi fa qualcun altro). Oggi ci impieghremmo molto meno a ritornare a brillare e alla grande.

reragno
Scritto il 13 Maggio 2014 at 14:44

trandy@finanzaonline,

Condivido e sottoscrivo quanto da tu detto, ma adesso c’è una campagna di regime a livello europeo che vuole sostenere lo status quo perchè hanno il terrore di finire sul patibolo come nel 1789 in Francia.
Tutti gli inetti di turno ci raccontato l’esatto contrario di quello che ci dicevano anni fa: ovvero prima il nostro debito era insostenibile e lo spread manipolato ad hoc per mettere l’Italia in ginocchio, ora in vista delle elezioni va tutto bene ( sempre a parole ) perchè i dati macroeconomici a livello europeo sono pietosi.

Dopo il 25 maggio sentiremo la troika tornare ad abbaiare perchè occore maggiore austerità, flessibilità nel lavoro, una certa di schiavitù giustificabile, perchè ormai la democrazia non esiste più e il cittadino ” POPULISTA IGNORANTE ” NON SI PUO’ PERMETTERE DI ESPRIMERE IL SUO DISACCORDO. PROBABILMENTE E’ MALATO E HA QUALCHE DISTURBO DELLA PSICHE.

marco1964
Scritto il 13 Maggio 2014 at 14:44

Ciao Danilo, molte e condivisibili le considerazioni ma io mi ricordo la crisi del 1992 che portò l’Italia ad uscire dallo SME. A quei tempi il cross lira/marco era 743 con banda di oscillazione del 2,25%. In pochi mesi arrivò sopra 1100 con svalutazione della lira del 48% cioè quello che ci si aspetta dall’uscita dall’euro. Fra il 1994 ed il 2001 (ultimo anno prima dell’euro) ci furono 9 anni di crescita media del PIL dell’1,81%. Nello stesso periodo l’inflazione fu in media il 2,66%. Le esportazioni volarono creando il mito del Nord Est. Apparentemente niente di tragico, anzi! Legalmente lo stato può denominare il proprio debito come vuole e quindi se lo paga in lire non farà default. Pochi debiti denominati in euro o dollari e non convertibili saranno pagati con le riserve valutarie. Il corso della lira dipenderà dai flussi commerciali e finanziari internazionali ma se l’economia riprende la lira si apprezzerà come avvenne fra il 1992 ed il 2002. Se vogliamo favorire le esportazioni abbiamo bisogno di una moneta debole come era la lira allora mentre l’euro forte crea solo deflazione e compressione salariale a livelli asiatici. Come mai questa volta dovrebbe essere tanto peggio? Solo per il default? Ammesso che ci sia (ormai gli escamotage per non farlo sono tanti come insegna la Grecia), chi ha comprato BTP al 9/10% sapeva che il rendimento era alto perchè il rischio era alto, adesso il rischio si è materializzato e chi ha sbagliato paga, è la legge del mercato. Oppure è meglio tenere un paese in ostaggio per far guadagnare gli speculatori? Senza polemica, mi piacerebbe una risposta di approfondimento. Grazie.

Scritto il 13 Maggio 2014 at 14:46

trandy@finanzaonline,

Benvenuto. Puoi giustificare con dei numeri quanto affermi oppure è come spesso accade frutto (giustificabile) di una frustrazione legato al momento economico? Di certezze ce ne sono nn tantissime, si cerca di tracciare delle ipotesi il più possibile realistiche, ovviamente io ci ho provato secondo il mio punto di vista.

Perchè molti tuoi concetti sono proprio quelli su cui fa leva il populismo degli ultimi mesi.

john_ludd@finanza,

Sono stato piú volte punzecchiato sull’argomento e ho voluto essere trasparente e dire cosa penso. A mio rischio e pericolo.

Questo post deve essere letto in TANDEM Con quello di ieri.

reragno
Scritto il 13 Maggio 2014 at 15:14

Danilo DT,

Danilo che cosa vuol dire populista? Non pensarla come i burocrati di Bruxelles? Non pensarla come i banchieri o come i fantocci che governano l’Europa?
Il cittadino è intelligente se si comporta come un cagnolino ubbidiente, ma se si permette di dissentire da una politica economica fatta da inetti e falliti, allora diventa magicamente populista. Tu sai quanto ti stimo e quante volte ti ho chiesto consigli anche in twitter, ma questo volere far passare i cittadini come populisti, proprio non lo accetto.

draziz
Scritto il 13 Maggio 2014 at 15:15

reragno@finanzaonline:
trandy@finanzaonline,

Condivido e sottoscrivo quanto da tu detto, ma adesso c’è una campagna di regime a livello europeo che vuole sostenere lo status quo perchè hanno il terrore di finire sul patibolo come nel 1789 in Francia.
Tutti gli inetti di turno ci raccontato l’esatto contrario di quello che ci dicevano anni fa: ovvero prima il nostro debito era insostenibile e lo spread manipolato ad hoc per mettere l’Italia in ginocchio, ora in vista delle elezioni va tutto bene ( sempre a parole ) perchè i dati macroeconomici a livello europeo sono pietosi.

Dopo il 25 maggio sentiremo la troika tornare ad abbaiare perchè occore maggiore austerità, flessibilità nel lavoro, una certa di schiavitù giustificabile, perchè ormai la democrazia non esiste più e il cittadino ” POPULISTA IGNORANTE ” NON SI PUO’ PERMETTERE DI ESPRIMERE IL SUO DISACCORDO. PROBABILMENTE E’ MALATO E HA QUALCHE DISTURBO DELLA PSICHE.

Quoto ed applaudo!
Il punto è proprio questo: il continuare a prendere per il k…lo il popolo “ignorante e bue”.
Vi pare che, ad un mese circa dalla scadenza, solo 800 comuni su 6000 hanno comunicato le aliquote per la TASI?
Certezza dell’imposizione, recita il codice e vorrebbe il vivere civile.
Nel serraglio elettorale, nonostante i proclami di evoluzione sociale e proiezione verso il miglior futuro, l’unoca certezza è il maglio fiscale che colpirá dopo le elezioni.
E io dovrei di nuovo stringere la mano al ladro che costantemente ruba i soldi a me ed ai miei figli?
Se a voi sta bene… accomodatevi e rinnovate il vostro voto a chi ha approfittato di voi e che se la ride beatamente e vi considera, sì, vi considera come…

Scritto il 13 Maggio 2014 at 15:19

reragno@finanzaonline,

Mi sono spiegato male. Nn mi riferivo ai cittadini, sarei populista anche io. Mi riferivo ad alcuni personaggi che sfruttano il malcontento per secondi fini. Tutto qui.

draziz
Scritto il 13 Maggio 2014 at 15:20

reragno@finanzaonline:
Danilo DT,

Danilo che cosa vuol dire populista? Non pensarla come i burocrati di Bruxelles? Non pensarla come i banchieri o come i fantocci che governano l’Europa?
Il cittadino è intelligente se si comporta come un cagnolino ubbidiente, ma se si permette di dissentire da una politica economica fatta da inetti e falliti, allora diventa magicamente populista. Tu sai quanto ti stimo e quante volte ti ho chiesto consigli anche in twitter, ma questo volere far passare i cittadini come populisti, proprio non lo accetto.

Esatto!
Se voler fare valere le proprie ragioni contro la finanza abietta e lo schiavismo di ogni tipo è “populismo”, sì, lo ammetto: SONO POPULISTA!
E me ne vanto!
A proposito: qualcuno sta pagando per la pappa del cagnetto di quel…”professore” di Monti?
Sì, dai, quello della foto che é piaciuta molto ai cassintegrati…

john_ludd
Scritto il 13 Maggio 2014 at 15:23

Danilo DT,

Danilo le mie parole non riguardano te in particolare, se rimando a te è solo perchè sei il blogger e frequento solo questo e quello di Andrea. Bastano e avanzano data l’irrilevanza numerica. Il tema euro sì/no nell’ottica di preservare il valore facciale dei propri (supposti) risparmi non fa che confermare ogni giorno di più quanto ormai la focalizzazione sugli argomento sbagliati e i problemi sbagliati sia pervasiva al punto tale da non avere più alcuna residua speranza che il tutto non termine in un estinzione di massa. L’euro è espressione del mondo della finanza, come il dollaro etc… mondi virtuali che utilizzano una contabilità fraudolenta e creativa ma che distruggono attivamente la possibilità di influenzare per il meglio il mondo reale. Limitandomi a considerare solo gli aspetti materiali dei successi del secolo scorso cito non in ordine di importanza, lo sono tutti 1) elettrificazione 2) sistemi fognari 3) acquedotti 4) reti di trasporto 5) reti di telecomunicazione 6) servizi sanitari … Ora TUTTI sono stati costruiti con denaro pubblico ovvero dagli stati direttamente. Oggi gli stati sono stati annientati dall’interesse privato il quale ci dona telefoni a basso costo, spettacoli televisivi per il rincoglionimento di massa e così via, chiedendo e ottenendo la distruzione sistematica dei sistemi pubblici dalla sanità alle infrastrutture… dove i privati non investono perchè incerti, troppo costosi o peggio in aperto conflitto con interessi per l’appunto privati. Oggi noi abbiamo assoluta necessità di sviluppare una nuova economia che ci permetta l’uscita dai combustibili fossili sia perchè si esauriranno sia perchè contribuiscono ai cambiamenti climatici. Se questo non avverrà, noi ci estingueremo in massa questo è quello che a oggi è lo scenario di gran lunga più probabile e ragione per cui sento come sempre più irrilevante ogni discussione su questi temi. O verranno realmente risolti in brevissimo tempo oppure nel modo migliore oppure, più rapidamente di quanto si pensi, altri problemi prenderanno il sopravvento e non essendo pronti, anzi avendo nel frattempo fatto il possibile per distruggere le residue possibilità di creare un’alternativa nulla potrà evitare il più catastrofico degli esiti e ognuno con una speranza di vita superiore ai 20 anni farà ampiamente tempo a vederne i primi risultati.

icebergfinanza
Scritto il 13 Maggio 2014 at 15:30

La sola funzione delle previsioni in campo economico è quella di rendere persino l’astrologia un po’ più rispettabile.(John Kenneth Galbraith) 😀 😀 😀

Scritto il 13 Maggio 2014 at 15:39

icebergfinanza,

L’unica cosa certa è la morte. Quindi che si fa? Suicidio di massa? 😛

Scritto il 13 Maggio 2014 at 15:51

@CARISSIMI Lampi-ONE & FRIENDS,

tralasciando che nella “storia economica” – oltre che nella giurisprudenza e prassi, NON esistono CASI del GENERE; il che è già tutto – per uscire da un’Unione Monetaria, come è quella in cui l’Italia si trova ORA – ha aderito, CON VOTO DEI DUE RAMI DEL PARLAMENTO! -, occorre essere in UNA posizione di FORZA.

Madonne e Santini … non esistono, in economia e finanza.

Come ho avuto modo di scrivere altre volte, occorre che i NOSTRI RAPPRESENTANTI AL PARLAMENTO EUROPEO

!SIANO PERSONE PREPARATE E CON LE COGLIE IN MEDIANA E IN ALTEZZA!

– non cantanti, trombati, puttanieri, amanti (“quelle che hanno il sedere in tiro ed in vista”), mantenute, mandanti di “letterine” (alias, l’INUTILE ed I_G_N_O_R_A_N_T_I_S_S_I_M_O ANTONIO TAJANI, PER CAPIRE B_E_N_E), capre, animali … UNO ZOO PER CHI HA AVUTO DI “DIALOGARCI” –

per POTER RIDISCUTERE l’ambaradan.

Il resto, se permettete, è solo F-U-F-F-A – come il prossimo risultato delle “Europee”.

サーファー © Surfer

john_ludd
Scritto il 13 Maggio 2014 at 15:55

icebergfinanza,

Danilo DT,

J.K. Galbraith ha certo ragione, tuttavia ci sono settori dove la dipendenza dall’irrazionalità umana non sussiste mentre al contrario sono state sviluppate metodologie scientifiche (per definizione sperimentali) che confermano la qualità e affidabilità delle inferenze. A quelle mi attengo e a quelle mi riferisco. Se quando prendete un aeroplano, quello vola (quasi sempre) è per le medesime ragioni per cui le previsioni scientifiche non sono la stessa cosa delle previsioni economiche. Purtroppo la gente non ci arriva, anche voi mi sembra. Peccato, il vostro ragionamento sarà sempre parziale.

Scritto il 13 Maggio 2014 at 16:08

Sarà sempre parziale perchè non esiste un precedente e perchè all’atto della costituzione non è stata prevista la possibilità di EurExit.
Quindi non possiamo che ipotizzare, e provar a tracciare gli scenari che riteniamo il più possibile difendibili.

trandy
Scritto il 13 Maggio 2014 at 16:11

Danilo sono concetti che io sostengo e sposo da almeno 5 o 6 anni, prima ancora che chi ne parlasse oggi fosse taciato di populismo. Ti invito a visionare i video delle conferenze tenute dal prof. Guarino, dal prof. Borghi e dai prof. Bagnai e Rinaldi alla Camera dei Deputati prima (“Morire per l’euro?”) e a Bruxelles dopo, e il video della conferenza tenuta a Roma poco tempo fà a cura di Alleanza Cattolica, del prof. Introvigne. Troverai tutti i numeri che chiedi e che ti servono.

Che uno Stato non possa battere moneta e debba chiederla altrove è una novità degli ultimi 15 anni, da quando la moneta è stata inventata. Ti faccio notare altresì che uno Stato può emettere debito nella valuta che preferisce, normalmente lo fà nella propria sia per evitare problemi con i cambi, sia perchè, se proprietario della moneta sovrana, avrà la certezza a scadenza di onorare il debito.

Questo è il vero motivo per cui, per esempio, una nazione come il Regno Unito, con un sistema bancario fallito e controllato dallo stato, un debito pubblico, implicito e privato importante, ha potuto mantenere la tripla A.

gilles27
Scritto il 13 Maggio 2014 at 16:21

Danilo DT:
Sarà sempre parziale perchè non esiste un precedente e perchè all’atto della costituzione non è stata prevista la possibilità di EurExit.
Quindi non possiamo che ipotizzare, e provar a tracciare gli scenari che riteniamo il più possibile difendibili.

…sarà più facile di quanto sembra. noi non dovremo far niente. Sarà la Germania ad uscire ed a crearsi il nuovo marco. Solo così facendo potranno avere il controllo della massa monetaria.

john_ludd
Scritto il 13 Maggio 2014 at 16:23

trandy@finanzaonline,

se il sistema bancario è fallito ed è controllato dallo stato allora quello stato è fallito con o senza sovranità monetaria… oppure… il sistema era fallito e ora che è controllato dallo stato non lo è più.., tutto questo fintantoché prevale la concezione corrente di “fallito”

icebergfinanza
Scritto il 13 Maggio 2014 at 16:24

john_ludd@finanza,

Certop che per uno che da anni studia economia e finanza comportamentale e neuroeconomia è un bel complimento 😉

mordor1979
Scritto il 13 Maggio 2014 at 16:33

Difficile da prevedere ma questo è l’iter…
Quando siamo usciti dallo SME (tutt’altra cosa sia chiaro) abbiamo svalutato del 20/25%!
Non si possono fare previsioni e sparare, e ripeto, sparare cifre come il 50% e oltre di svalutazione.
“Per l’Italia l’Euro non esisterà più e si vorrà far in modo che l’Euro venga cancellato anche dai ricordi dei cittadini”. Supposizioni che non hanno senso.
Non capisco perchè si vuole fare terrorismo psicologico sull’uscita dall’euro per spostare un pugno di voti da una prate all’altra sapendo che cmq vada dovrà essere un operazione concertata con tutti gli stati membri.
“Tutto verrà convertito in Lire: titoli, depositi, certificati, fondi”.- anche questa è una affermazione che fa di tutta l’erba un fascio e che non è vera. Se ho un titolo gestito da un fondo estero viene convertito in lire?

La mia conclusione è che questo, diversamente da altri, è un post inutile farfugliante e senza fondati dati certi che serve solamente a spostare voti.

Mi dispiace, voto zero e anche DT mi cade in basso.

mordor1979
Scritto il 13 Maggio 2014 at 16:39

In ogni caso:
– gli stati devono diventare Federazioni
– il debito deve diventare unico (EUROBOND)
– unione fiscale
– unione bancaria (VERA)
– unico parlamento eletto dal popolo

Dall’euro non si esce, è assurdo!!

trandy
Scritto il 13 Maggio 2014 at 16:49

Danilo DT:
Sarà sempre parziale perchè non esiste un precedente e perchè all’atto della costituzione non è stata prevista la possibilità di EurExit.
Quindi non possiamo che ipotizzare, e provar a tracciare gli scenari che riteniamo il più possibile difendibili.

Non è necessario che sia esplicitamente prevista. Prova approfondire il diritto internazionale in merito e vedrai che si può uscire tranquillamente.

E si possono mantenere entrambe le valute in corso legale…

atomictonto
Scritto il 13 Maggio 2014 at 16:59

trandy@finanzaonline:
Mai lette tante fesserie tutte insieme! L’Euro in Italia non avrebbe più corso legale? ma chi l’ha detto, è un’affermazione da asini!

Visto che gli aggregati monetari espressi in euro sono stati regolarmente emessi e/o pagati, compresa la moneta, non vedo perchè le due monete non possano coesistere per un certo lasso di tempo, se non addirittura per sempre.

L’unica differenza sarebbe che l’Italia stamperebbe moneta, pertanto gradualmente gli euro circolanti si ridurrebbero.

Anche i depositi non dovrebbero per forza essere covertiti. Già diverse banche offrono conti multivaluta o in valuta estera. Non vedo perchè, prima dell’emissione di nuobe lire, non si possano obbligare le banche per legge a mantenere conti con due valute.

Anche il discorso sull’inflazione è una emerita caxxata. L’inflazione non è determinata solo da un incremento della massa monetaria, ma anche dalla velocità di rotazione della stessa all’interno del circuito economico, velocità dettata da richiesta/offerta.

Faccio presente che nel 2005 il dollaro scambiava contro l’euro a 0,8. Oggi quasi al doppio. Non era una tragedia all’epoca, non sarà una tragedia oggi se la nuova lira inizialmente dovesse subire un certa debolezza.

Nel 1945 siamo usciti con le ossa rotte dalla seconda guerra mondiale e in 20 anni siamo diventati una potenza (senza l’ausilio e il depredemaneto di ex-colonie, come oggi fa qualcun altro). Oggi ci impieghremmo molto meno a ritornare a brillare e alla grande.

Esatto, bravissimo!

Come in Congo o Sudan dove vigono 2 monete….i politicanti, i generali, l’elite militare ed economica e le famiglie vicino al presidente-dittatore si tengono (o vengono pagati) in dollari, al popolo invece danno la carta straccia locale.

Risultato: un bel paese Africano!!

Ma tu pensa certa gente….

atomictonto
Scritto il 13 Maggio 2014 at 17:00

trandy@finanzaonline,

Esatto, bravissimo!

Come in Congo o Sudan dove vigono 2 monete….i politicanti, i generali, l’elite militare ed economica e le famiglie vicino al presidente-dittatore si tengono (o vengono pagati) in dollari, al popolo invece danno la carta straccia locale.

Risultato: un bel paese Africano!!
Pochi ricchi con la moneta estera forte (l’euro) e tutti gli altri a piedi nudi nelle baracche di lamiera.

Ma tu pensa certa gente….

kry
Scritto il 13 Maggio 2014 at 17:04

Curiosità. Questo post ha destato sicuramente interesse. Per la prima volta trovo insieme i commenti tra i miei primi 7/8 preferiti. Il record è stato lo scorso anno con 3 a cui è seguito un lungo periodo di letargo generalizzato nei commenti. Spero non si ripeti tale evento. Saluti a tutti.

atomictonto
Scritto il 13 Maggio 2014 at 17:06

Di mio aggiungo: fate un pò come volete, io ho già un conto a New York, in dollari, da tempo (alt! zero evasione, è dove l’azienda per cui lavoro che ha sede li mi versa le rendite eventuali delle stock option…ci pago tutte le tasse e pure quelle locali dello Stato di NY anche se non ci vado da anni).
Appena si facesse un minmo sul serio io trasferisco telematicamente tutti i miei begli eurini là che mi vengono cambiati in automatico in dollaroni…voi giocate pure con le “neo-Lire”. 8)

astonmartindb9
Scritto il 13 Maggio 2014 at 17:07

kry@finanza,

@Kry
Schiavi mai !
Poveri ma liberi, si.

astonmartindb9
Scritto il 13 Maggio 2014 at 17:19

Chi l’ha detto che finirebbe così ?
Non c’è alcun precedente che possa essere confrontato.
Ad ogni modo, sia che rimaniamo con l’Euro sia che ritorniamo alla Lira, sempre più poveri diventeremo, basta aprire gli occhi su ciò che è accaduto e su ciò che sta accadendo, per capire che la strada dell’Italia è in discesa. Verso un impoverimento continuo e progressivo.
Allora, ripeto quanto ho già detto a @KRY, MEGLIO POVERI E LIBERI CHE SCHIAVI (e comunque poveri)
A meno che l’Europa, ala svelta non cambi registro, non si vada verso uno stato federale all’americana, dove no c’è uno Stato egemone (Germania)che decide ciò che è bene e ciò che è male (per lei).
Alla luce poi delle dichiarazioni fatte dal ex Ministro del Tesoro, Geithner: VIA SUBITO !
Vorrei vedere la Germania senza i PIIGS dove andrebbbe a finire. E’ ora di finirla di essere succubi degli altri e di darci tutte le colpe. Fino al 2010 molti dati macroeconomici erano migliori in Italie che in Germania. E’ stato merito del semestre europeo Italiano se nel 2003 non sono stati presi provvedimenti per lo sforamento del deficit dei tedeschi e oro come ci hanno ripagato ?
FORZA ITALIA ! (senza alcun riferimento)

atomictonto
Scritto il 13 Maggio 2014 at 17:19

astonmartindb9@finanzaonline,

Diventersti schiavo sul serio di quelli come me che convertirebbero tutto in dollari in tempo.

Io mi domando ma avete mai viaggiato per il mondo?
Senza stare a specificare…sono stato anni in tanti posti…in Sudamerica, in Africa sub-Sahariana, in Asia…tutti i paesi più poveri, ma poveri sul serio nel senso che il grosso della popolazione non ha l’acqua corrente, cure mediche decenti e nemmeno di che vestirsi (ergo 1/3 o più della popolazione è sdentata, scalza e vestita di abiti sporchi e laceri) i popolani hanno una moneta locale/carta straccia in mano mentre le elìtes militari e politiche, associate ai pochi “imprenditori-mafiosi” locali, pagano e hanno in tasca DOLLARI.

L’ipotesi che ben delinea DaniloDT è la strada dritta dritta proprio a questo, la creazione di un paese povero con l’aggravante che noi non siamo nemmeno autosufficienti energeticamente! nel quale ci sono le elìtes con gli euro o dollari ancora in mano in banche EU e il resto ridotti a poveracci con in mano la neo-Lira/cartastraccia.

kry
Scritto il 13 Maggio 2014 at 17:20

Danilo DT:
Sarà sempre parziale perchè non esiste un precedente e perchè all’atto della costituzione non è stata prevista la possibilità di EurExit.
Quindi non possiamo che ipotizzare, e provar a tracciare gli scenari che riteniamo il più possibile difendibili.

Sarà sempre parziale fintantoche non si pensa che un precedente lo si può sempre creare. Non prevedere un uscita vuol dire essere incosciente o prevenuti se non folli. Anche dalla prigione è prevista un uscita , 1) da libero o 2) da morto.

Scritto il 13 Maggio 2014 at 17:23

trandy@finanzaonline,

Certo: Bagnai, Borghi, Mosley ecc ecc.
Sono l’altro punto di vista. Ovviamente loro la pensano in modo diametralmente opposto al mio. E ovviamente ognuno ha le sue ragioni. E nessuno dico nessuno può parlare di matematica certezza perchè come detto NON esistono precedenti.

QUINDI ecco il perchè di questo post e di quello di ieri: discuterne e parlarne civilmente. tutto qui. tanto io sono ben cosciente di non avere in mano la verità assoluta e se qualcuno crede di avercela, allora ha già sbagliato in partenza.

🙂

atomictonto@finanza,

Ecco…per esempio….

mordor1979@finanza:
In ogni caso:
– gli stati devono diventare Federazioni
– il debito deve diventare unico (EUROBOND)
– unione fiscale
– unione bancaria (VERA)
– unico parlamento eletto dal popolo

Dall’euro non si esce, è assurdo!!

Quanto tu scrivi è il GRANDE sogno. Ci arriveremo? In merito al post farfugliante, ripeto, da più parti mi è stato chiesto di scrivere cosa potrebbe succedere SE si esce dall’Euro. QUesto è il mio parere. Punto, nulla di più.

john_ludd@finanza,

Ma cosa dici mai !!! MMT non conosce la parola “default”! Informati! :mrgreen:

marco1964@finanza,

Ecco bravo, ottimo commento. Allora erano altri tempi e MAI come in quel caso siamo stati vicini al collasso totale. Solo che….semplicemente non ce ne siamo resi conto…
Sarebbe bello fare un bel post di paragone tra il 1992 e il possibile EurExit…

Scritto il 13 Maggio 2014 at 17:24

kry@finanza: Sarà sempre parziale fintantoche non si pensa che un precedente lo si può sempre creare. Non prevedere un uscita vuol dire essere incosciente o prevenuti se non folli.Anche dalla prigione è prevista un uscita , 1) da libero o 2) da morto.

Perfetto, il precedente si crea. Io ho provato a disegnarlo secondo il mio punto di vista. Tutto qui.

kry
Scritto il 13 Maggio 2014 at 17:33

astonmartindb9@finanzaonline,

Mi fa piacere che ogni tanto qualcuno apprezzi le mie battute. Nella fretta ho scritto ” Meglio essere schiavi dell’euro che poveri di lire. ” in realtà volevo scrivere ” Meglio essere schiavi per l’euro che poveri di lire ” e 😯 indicava appunto ironia. Ciao 😉

pecunia
Scritto il 13 Maggio 2014 at 17:39

l’Italia è divisa fra pro euro e contro euro… Il taxista con cui conversavo durante il viaggio di lunedì scorso mi diceva che bisogna votare 5stelle e far saltare il sistema, marcio.
Condivido, il sistema è marcio, ma poi?….
Io credo che l’errore sia stato a monte, nell’entrare nell’euro, ormai è fatta e nella vita bisogna andare avanti: sono proeuro.
non credo la Germania decida di uscire dall’euro…. e di tornare al marco. I suoi prodotti poi in Europa chi glieli comprerebbe più?
naturalmente questo è il mio parere, visto che anche tutti voi avete detto la vostra.

john_ludd
Scritto il 13 Maggio 2014 at 17:42

Danilo DT,

Che c’entra l’MMT ? Sono neo chartalisti credenti nella crescita eterna generata dalla creazione a costo zero all’infinito di denaro di stato. Non c’è abbastanza domanda ? Colmiamola ! C’è output gap ? Riempiamolo ! Zero considerazione sull’esistenza di limiti esterni, petrolio, gas e grano all’infinito, gratis con denaro di stato, risolve tutto l’ingegnosità dell’uomo anche se nessuno di loro conosce i principi della termodinamica ! Tra le varie chiese di pazzi, sono tra i più pazzi. Auguri a loro e a chi li segue… e anche agli altri… solo l’invasione di una razza di alieni buoni come San Francesco potrebbe salvarci le chiappe dal fuoco ! 😀

Scritto il 13 Maggio 2014 at 17:57

john_ludd@finanza,

C’entrano eccome…

kry
Scritto il 13 Maggio 2014 at 18:19

atomictonto@finanza:
astonmartindb9@finanzaonline,

Diventersti schiavo sul serio di quelli come me che convertirebbero tutto in dollari in tempo.

Io mi domando ma avete mai viaggiato per il mondo?
Senza stare a specificare…sono stato anni in tanti posti…in Sudamerica, in Africa sub-Sahariana, in Asia…tutti i paesi più poveri, ma poveri sul serio nel senso che il grosso della popolazione non ha l’acqua corrente, cure mediche decenti e nemmeno di che vestirsi (ergo 1/3 o più della popolazione è sdentata, scalza e vestita di abiti sporchi e laceri) i popolani hanno una moneta locale/carta straccia in mano mentre le elìtes militari e politiche, associate ai pochi “imprenditori-mafiosi” locali, pagano e hanno in tasca DOLLARI.

L’ipotesi che ben delinea DaniloDT è la strada dritta dritta proprio a questo, la creazione di un paese povero con l’aggravante che noi non siamo nemmeno autosufficienti energeticamente! nel quale ci sono le elìtes con gli euro o dollari ancora in mano in banche EU e il resto ridotti a poveracci con in mano la neo-Lira/cartastraccia.

Per me si arriva lo stesso in quella situazione. Quando? Quando s’instaurerà la moneta elettronica o non più contante. Avremo i pochi con la card mentre il resto della popolazione tornerà al BARATTO.

dr. procton
Scritto il 13 Maggio 2014 at 18:22

mi sembra che tu soffra di una notevole disinformazione, e mi risulta molto singolare visto che ti adoperi per fornire una informazione economica alternativa ai canali mainstream
Hai citato una serie di luoghi comuni e castronerie che provengono tutti da chi in questo pasticcio chiamato Euro ci ha cacciato, e visto che dici che sei qui per confrontarti con gli altri te li smonto uno ad uno:
1) per uscire dall’Euro basta un decreto legge. Il compito primo di uno Stato è quello di “battere moneta” o quantomeno di decidere in che moneta stare. Non c’è nessuna legislazione sovranazionale che possa sovrapporsi a questo diritto, tanto più se si opta per “staccarsi” (un po’ come nel caso del divorzio).
2) E’ vero, verranno convertiti nella nuova moneta (che si chiami nuova Lira o Fiorino non fa differenza) tutti i depositi e tutto quanto è stato emesso sotto la legislazione di Roma (Bot Btp Obbl. bancarie ecc ecc), così come è stato fatto quando siamo entrati nell’Euro. L’unica differenza è è il cambio applicato sarà 1:1 per una ragione tecnica che spiego dopo.
3) Non vedo particolari problemi per le banche (sempre che non si siano esposte con strumenti esoterici tipo il “Santorini”), che hanno nell’attivo i prestiti elargiti e nel passivo i depositi, che subirebbero entrambi una contemporanea svalutazione. Del resto non è che le banche di un paese che svaluta falliscano tutte, ma anzi al contrario, la svalutazione favorisce la ripresa dell’economia e visto che per le banche il maggiore problema sono i crediti incagliati ne subiscono di norma un vantaggio, anche per via dello spread maggiore che possono applicare sui tassi.
4) La nuova moneta dovrà svalutare del 12,50% rispetto all’Euro, nel caso ci fosse una frantumazione della zona Euro ed ogni stato tornasse alla propria divisa nazionale il “nuovo marco” dovrebbe rivalutare al contrario rispetto all’Euro del 12,50% (quindi noi risulteremmo svalutati rispetto al marco del 25%). Queste percentuali non sono prese a casaccio, ma sono il differenziale d’inflazione cumulata dall’avvento del cambio fisso ad oggi, nostro e della Germania. Non sta me a spiegare che inflazione e svalutazione della moneta sono due fenomeni che agiscono in perfetto equilibrio, nel quale la svalutazione serve a far scendere i prezzi che l’inflazione ha fatto salire, in modo che sui mercati internazionali comprare merci in un paese anzichè un altro sia equivalente. Se si blocca la possibilità di svalutare ma non si riesce ad impedire una maggiore inflazione, il paese che la subisce diverrà per incanto “non competitivo” come è successo a noi non casualmente dall’avvento dell’Euro ad oggi. Di fronte ad una svalutazione del 12,50% conseguente ad una uscita dell’Italia dall’Euro il prezzo della benzina aumenterebbe di circa 10 cent, visto che l’aumento di applicherebbe esclusivamente su 65 centesimi al litro escludendo le tasse, ma noi ritorneremmo per incanto ad essere competitivi e a lavorare.
5) riguardo alla carta moneta mai sentito dire che le banconote di ciascun paese iniziano con una lettera? (S per l’Italia X per la Germania ecc ecc). L’ipotesi prospettata per il ritorno di un paese alla sua valuta nazionale è rendere fuori corso tutte le banconote che iniziano con la lettera corrispondente a meno che non venga apposto dalla banca un timbro che ne accerti la conversione e le faccia diventare “nuove Lire”. Da quel momento in poi continueranno a girare finchè non verrannostampate le vere “nuove lire”, il rapporto di conversione obbligato per una cosa del genere sarebbe 1:1, da lì in poi i cambi si assesterebbero su valori diversi come ho già spiegato.
6) riguardo alla inflazione che verrebbe da un ritorno alla lira ci sono degli studi molto seri in proposito che dimostrano che a fronte di un boom economico ed alla scomparsa quasi completa della disoccupazione si avvertirebbe per i primi 3 anni una inflazione del 1,5-2% superiore rispetto a quella dell’area Euro.
7) Il rapporto di cambio che tutti gli economisti indicano per il momento dell’uscita è di 1:1, è evidente che il minuto successivo sui mercati dei cambi la nuova lira verrebbe quotata a 0,875 rispetto all’Euro mentre il Marco (se dovesse uscire) a 1,125. Nel mercato interno come ho già detto l’aumento maggiore lo si avvertirebbe sul prezzo della benzina che aumenterebbe di 10 cent.
8) a questo punto tutte le nostre merci costeranno il 12,50% in meno che in Europa, ma anche i nostri prodotti che vendiamo sui mercati internazionali, ritorneremmo immediatamente più competitivi del 12,50% (del 25% rispetto alla Germania), le industrie ritornerebbero a localizzare, la Fiat toglierebbe le produzioni dal Canada e le porterebbe qui, tornerebbe il lavoro e la gente invece che percepire i sussidi di disoccupazione potrebbe ricominciare a pagare le tasse rompendo quella spirale perversa nella quale ci siamo cacciati
9) i cambi si chiamano così perchè cambiano, non ci sarebbe alcuno scossone fuorchè un probabile weekend lungo nel quale dare tempo alle banche di aggiornare i software. I mercati reagirebbero come hanno sempre fatto prezzando il valore dell’Italia che prima di entrare nellEuro era la quarta superpotenza economica mondiale (contando il brutto e cattivo sommerso), alle spalle di USA Giappone e Germania…. se non sarà troppo tardi.

Un cordiale saluto

Scritto il 13 Maggio 2014 at 18:28

dr. procton@finanzaonline,

E allora VIA! Usciamo di corsa dall’Euro se è così facile! :mrgreen:

kry
Scritto il 13 Maggio 2014 at 18:31

Danilo DT,

Dai Danilo non è questione di facile o difficile o di volere o non volere ma che comunque non è impossibile.

Lukas
Scritto il 13 Maggio 2014 at 19:59

Danilo DT

Caro Danilo, vedo che hai scatenato un vero e proprio delirio anti-euro….peraltro nel periodo delle elezioni europee…..in cui gli animi sono artificialmente esarcerbati…..a urne chiuse vedrai che gli anti-euro avranno contro almeno i 3/4 della popolazione europea….e la questione verrà relegata nel dimenticatoio della storia…assieme alle altre pagine buie della storia d’europa del secolo scorso….e si procederà pian piano alla costruzione degli STATI UNITI D’EUROPA.

idleproc
Scritto il 13 Maggio 2014 at 21:04

Scusami ma hai una visione solo di superficiè di cosa è realmente l’europa.
Per quanto riguarda il no all’euro e i suoi problemi oggettivi, sono il sintomo, non la malattia.
Quanto accadrà in futuro ha dinamiche molto più profonde e che sono potenzialmente incontrollabili da chiunque.
Non è come pilotare un golpetto partendo da contraddizioni e problemi reali, gestendo la cosa con la propaganda e qualche azione mirata per ottenere lo scopo politico che si desidera normalmente opposto a quanto propagandato.
L’euro, come il dollaro, lo renminby, etc., è una moneta fiat e come tutte le monete fiat non incorpora solo fattori economico-finanziari che non sono quelli prepondreanti in situazioni di crisi sistemica globale.
Molto probabile che per il momento starà ancora in piedi, hanno già fatto colpi di stato soft per tenerlo in piedi e se ci saranno le condizioni, li faranno anche hard.
Perchè “salti” una moneta, devono dissolversi o disintegrarsi i sistemi che la hanno creata.
Quella degli “Stati Uniti d’Europa”, anche intesa come “copia” della realtà attuale di crisi totale della democrazia USA, è una illusione…
Tutti abbiamo il diritto di sognare…
Io non voto anche perché considero costituzionalmente illeggittime le “istituzioni” uè e opposte a tutta la storia delle democrazie borghesi liberali, per cui non faccio propaganda per nessuno.
Ciò che realmente temo sono accadimenti che non lascino nemmeno i due decenni di speranza che profetizza John e durante i quali si possano trovare soluzioni , è solo per questo che scribacchio corbellerie annoiando il prossimo.

kry
Scritto il 13 Maggio 2014 at 21:05

Lukas,

STATI UNITI ( SOCIALISTI ) D’EUROPA.

andrea4891
Scritto il 13 Maggio 2014 at 21:08

kry@finanza,

CONCORDO

john_ludd
Scritto il 13 Maggio 2014 at 21:08

Danilo DT,

nei limiti del formato di un blog io ci provo a fornire qualche base ai miei argomenti che peraltro non sono relativi alla questione pro/contro euro che giudico ormai irrilevante (nel senso che questa concezione dell’economia è morta a prescindere della valuta) ma tu invece prima mi tiri fuori l’MMT non si sa perché, poi non contento della povertà della cosa te ne esci con “c’entra eccome” come se fosse una qualche forma di informazione, ma che invece sembra deporre a una certa perdita di lucidità, ennesima vittima del terrore del pro o contro euro. Bah !

reragno
Scritto il 13 Maggio 2014 at 21:12

Lukas,

Caro Lukas quello che dici è solo fantasia. Qui non esiste nessuna Europa dei popoli che è quella che conta. Se poi tu ti riferisci all’unione bancaria oppure al fatto che ill parlamento europeo avrà sempre più potere, può darsi.
Ma nei paesi civili il potere è in mano al popolo e il popolo è stufo di dover pagare salatamente un sistema collassato dagli azzardi dei banchieri d’assalto che a distanza di anni sono tornati a rifare gli stessi errori.

reragno
Scritto il 13 Maggio 2014 at 21:27

Il fatto che ci avviciamo alle elezioni, non preoccupa gli euroscettici piuttosto coloro che ci vogliono indorare la pillola con il teorema dell’Europa unita come unica soluzione.
Perchè si agitano tanto se sono così convinti di vincere a mani basse? In Italia non si è votato per l’entrata in vigore dell’euro, il fiscal compact approvato da un governo tecnico non eletto dagli Italiani. Certo per qualcuno la votazioni sono un lusso. Ormai siamo alla dittatura.

Non ho mai visto una tale schiera di personaggi infimi alla commissione europea ripetere tutti i giorni le medesime idiozie. Barroso che si permette di scrivere che l’Italia era sull’orlo del baratro due anni fa. Ma lui che cosa ne può sapere? Chi ha pagato per evitare il fallimento del Portogallo? L’Italia ovviamente sull’orlo del baratro………….
Quello che più non sopporto è questo servilismo nei confronti della Germania, che ci racconta la storia ( ma forse sono frottole ) ne ha combinati pochi di guai in Europa e che può ringraziare l’€ che ne ha fatto la sua fortuna.
Io mi ricordo bene come era conciata prima di entrare nell’euro. Un paese fermo economicamente con la Volkswagen sull’orlo del fallimento. Era a tutti nota come la balena d’Europa per la sua viviacità economica.

john_ludd
Scritto il 13 Maggio 2014 at 21:28

idleproc@finanza,

purtroppo le persone ragionevoli come te sono eccessivamente rare, questo depone al più sfavorevole degli esiti. Se sei della mia generazione te ne puoi anche sbattere, buona parte del meglio è andato, quel che resta dovrebbe bastare. Per gli altri la mancanza di informazione unita alla pervicace negazione che gente come il sottoscritto possa avere ragione negherà non tanto una felice vecchiaia ma la vecchiaia in quanto tale.

Lukas
Scritto il 13 Maggio 2014 at 22:16

reragno@finanzaonline,

Appunto il potere appartiene al popolo che si esprimerà a giorni in libere e democratiche elezioni….tutto il popolo non solo quello che abita nelle valli lombarde….che è solo una piccola minoranza—- e che visto quello che accade… farebbe meglio ad occuparsi dei tangentisti che infestano da anni il loro capoluogo di regione .

kry
Scritto il 13 Maggio 2014 at 22:39

Lukas,

Guarda che a Bruxelles non è il parlamento che comanda. Il voto delle europee vale quanto ( se non meno ) il voto per i nostri referendum. Vale NIENTE.

Scritto il 13 Maggio 2014 at 23:28

john_ludd@finanza,

Scusa John, hai ragione, era legato ad una discussione a cui non hai assistito… Chiedo venia… 😉

Scritto il 13 Maggio 2014 at 23:41

icebergfinanza,

Cmq Andrea non ho capito una cosa. Se condividi quanto ho scritto oppure se credi che io abbia solo scritto cavolate.
In tal cosa, cosa proponi?

Scritto il 14 Maggio 2014 at 00:00

@Kry,

s-Orr-Y … and where did you read that the European Parliament doesn’t count for anything?!?

Maybe, on the cartoons-“NEWSPAPERS” (quI-quO-quA) of crap of the Republic of Italy! Leave them alone, they write and don’t even know what they write – everything is passed at (to) them.

Currently the money coming – and/or will – arrive from Europe; ALONE! STOP.

The N_E_X_T European Parliament will have greater weight and importance – as a result of various reforms carried out in the last two years and in recent months, too.

Be careful!

Don’t brainwashed by the I_G_N_O_R_A_N_T_S who WRITE on the cartoons (QUI-QUO-QUA) of the Italian “NEWSPAPAERS”; in short.

Are just I_G_N_O_R_A_N_T_S (“of their”).

– European funds agreed by the European Parliament –

-1-

European Parliament (Committees Committee on Constitutional Affairs), “New rules on funding EU political parties and foundations” – March 18, 2014

http://www.europarl.europa.eu/pdfs/news/expert/infopress/20140317IPR39131/20140317IPR39131_en.pdf

-2-

European Parliament, “Adoption of the European Social Fund (ESF) regulation by the European Parliament” – May 12, 2014

After the adoption of the EU’s Multiannual Financial Framework (MFF) 2014-2020, the European Parliament has adopted the regulation on the European Social Fund (ESF).

The ESF will be the new programmin tool that will help Member States to respond to the Union’s priorities and recommendations for national policy reforms in the fields of active labour market policies, social inclusion and employment policies, institutional capacity and public administration reform.

From 2014, the role of the ESF will be reinforced:

– allocating at least 20% of the Fund to social inclusion;

– promoting equality between women and men and equal opportunities for all without any discrimination will be integrated in all actions;

– a greater emphasis is placed on combating youth unemployment;

– greater support will be provided to social innovation.

The ESF will be implemented in close cooperation between public authorities, social partners and bodies representing the civil society at national, regional and local levels throughout the whole programme cycle.

The European Social Fund will be at the forefront of innovative managing rules to simplify implementation of projects.

You can find all the information about ESF 2014-2020 at the following link:

http://ec.europa.eu/esf/main.jsp?catId=67&langId=en&newsId=8229

サーファー © Surfer

enrick71
Scritto il 14 Maggio 2014 at 00:22

Ma che articolo è, un sostenitore dell’euro che dimentica le cavallette non merita risposte

trandy
Scritto il 14 Maggio 2014 at 01:28

A regà ancora in fissa con sta storia della conversione dei conti correnti? Non avverrà. I conti correnti detengono euro provenienti dai prestiti che le banche hanno contratto con la BCE o dalla vendita dei bond statali… quello che potrebbe accadere è che i bond detenuti da soggetti italiani potrebbero essere concambiati forzosamente con pari titoli espressi in lire.

Se qualcuno qui ha un conto Fineco saprà che può cambiare il proprio deposito direttamente in euro, sterline, dollari e franchi svizzeri…

In altri stati come il Regno Unito e la Danimarca non è inusuale poter aprire un conto in doppia o in multivaluta…

Sveglia. E studiate e informatevi un pò di più.

gainhunter
Scritto il 14 Maggio 2014 at 08:03

Posto che negli ultimi anni, con crescita globale zero o ridotta, i paesi che sono cresciuti sono cresciuti a scapito degli altri sottraendo loro produzione e lavoro (per una serie di motivi tra cui per la Germania la svalutazione salariale in coppia con la presenza di cambi fissi e per l’Italia IN PARTE corruzione e inefficienze varie dal lato statale), ora se ne esce allo stesso modo, cioè cercando di togliere produzione e lavoro agli altri. E come si fa? Riducendo i prezzi dei prodotti, quindi i costi di produzione e/o i margini:
1. miglioramento dei processi produttivi
2. cooperativismo
3. svalutazione salariale
4. svalutazione monetaria
5. svalutazione fiscale
A parte i primi due punti, che non sono quantificabili né applicabili all’intera economia (oltre al problema della riduzione dei margini),
– il 3 è già in atto grazie alla devastazione della domanda interna conseguente all’austerity e rimanendo con i cambi fissi sarà destinata a continuare,
– il 4 lo si può fare uscendo dall’euro o meglio FACENDO TERMINARE L’EURO a livello europeo in modo organizzato e controllato (obiettivo dei partiti noeuro alle elezioni europee e cosa molto diversa dall’uscita unilaterale di cui si parla nel post),
– il 5 l’Italia lo può fare solo in parte eliminando corruzione e inefficienze, che sono solo una concausa della differenza di competitività precedente all’euro, quindi insufficienti a compensare:
– la differenza di competitività pre-euro dovuta alle altre cause (es. organizzazione, tecnologia, ecc., v. vecchio post di gaolin)
– e la competitività guadagnata dopo l’euro dalla Germania con la svalutazione salariale)
Il fatto che siano solo una concausa me lo fa pensare il fatto che a subire la crisi dell’eurozona non è stata solo l’Italia ma anche la Spagna e la Francia da parte pubblica, e anche l’Olanda con l’aumento dei debiti privati; se fossero solo corruzione, evasione, ecc. cosa c’entrerebbero loro?
La svalutazione fiscale la potrebbe fare la Lombardia uscendo dall’Italia sfruttando gli oltre 50 miliardi di euro di residuo fiscale

icebergfinanza
Scritto il 14 Maggio 2014 at 08:55

Danilo DT,

Questa è una sintesi brutale del mio pensiero http://icebergfinanza.finanza.com/2014/05/02/italia-piu-povera-con-questo-euro/

Io guardo indietro, uno come me che da un decennio utilizza sempre e solo l’analisi empirica non può fare a meno di notare che tutte le unioni monetarie si sono disciolte con conseguenze non irrilevanti ma allo stesso tempo senza traumi irreparabili, senza dimenticare che come ho scritto nell’articolo nessuno può arrogarsi il diritto di dire con certezza cosa accadrà ed è per questo che non condivido il tuo articolo.
Per guardare in grande guarda all’unione latina o a quella scandinava, guarda al Gold Standard e via dicendo, si deve trovare una soluzione condivisa e la troveremo in una maniera o nell’altra, purtroppo nella peggiore ci terranno dentro sino a quando l’intero Paese esploderà.
I paesi che si ritengono virtuosi devono andarsene dall’euro, basta lucrare sugli squilibri commerciali.
Quando qualcuno sottolinea che svalutare è il solito giochino all’italiana dice una stronzata!
Lo fanno tutti e lo hanno sempre fatto solo che lo fanno in maniera più sofisticata.
Dobbiamo assolutamente riformare il Paese io sono l’unico in Italia in rete che da anni sottolinea che questa è essenzialmente una crisi antropologica il resto è contorno.
Se un monella sta affogando che facciamo insegnamo al monello a nuotare mentre affoga o lo sgridiamo o prima lo tiriamo fuori dai guai e poi lo sistemiamo per bene?
Io vengo dalla terra di uno dei VERI padri dell’Europa, Alcide DeGasperi conosco tutta la storia e so che desiderava un’Europa diversa come la desidero io, dichiarare che l’esperimento euro è fallito, non significa non sognare un’Europa diversa, basta guardare cosa hanno combinato con l’unione bancaria, una stronzata. Guarda chi hanno messo a rappresentare i vari schieramenti Juncker e Schulz emblemi del fallimento dovrebbero riformare l’Europa, uno come Juncker che alla domanda di riformare i parametri e il fiscal compact ti risponde NEIN NEIN NEIN!
Ho l’impressione di conoscere come andrà a finire, non sarà facile ma la storia in questo è maestra. Ciao Andrea

gilles27
Scritto il 14 Maggio 2014 at 09:27

icebergfinanza,

Bravo Andrea, condivido in pieno e in particolare il passaggio:

“I paesi che si ritengono virtuosi devono andarsene dall’euro, basta lucrare sugli squilibri commerciali.”

…ED è QUELLO CHE FARANNO!
… il problema dell’uscita dall’Euro dell’ Italia non si pone…
SARA’ LA GERMANIA CHE SE USCIRA’ DALL’EURO!!!

…i tedeschi mal ci sopportano, ed in generale non sopportano i popoli latini, hanno avuto convenienza dall’euro, ma al momento opportuno ne faranno a meno.

…i tedeschi ci considerano “terroni” pasta, pizza e mandolino… non condivideranno mai il nostro debito…

astonmartindb9
Scritto il 14 Maggio 2014 at 09:34

atomictonto@finanza,

non siamo mai stati autosufficenti eppure ….. comunque siamo la terna potenza europea, se continuiamo così a salvare gli altri (Stati e immigrati), a far fronte al Fiscal Compact e a subire i diktat di Berllino.
Aprite gli occhi ragazzi, con questa Europa non si va da nessuna parte. Con un’altra (federale) magari si.

Scritto il 14 Maggio 2014 at 09:34

Carissimo,

Te l’ho chiesto vedendo il tuo giudizio negativo. Tu ti guardi indietro, analizzando la storia. Io cerco invece di proiettare in avanti. Sono d’accordo con te che la storia è ricca di unioni monetarie andate a male. Però in questo caso mi sembra chiaro che l’Euro è stato creato in modo vergognosamente relativo, quasi con eccessiva leggerezza, con incongruenze ed inefficenze che oggi vengono a galla. Ma è altrettanto vero che l’Euro è stato generato per non essere sciolto.
Tutto si può fare, ma sarà tremendamente difficile arrivare all’unica soluzione, ovvero lo scioglimento in comune accordo. Siccome io la vedo cosi, allora cerco di spiegare il mio punto di vista e nello stesso tempo provo a tracciare le mie ipotesi. Discutibilissime, ci mancherebbe. Resta il fatto che, come ho ampiamente spiegato nella pagina “Eurodilemma” questo Euro cosi strutturato non ha senso e deve essere rifondato. Le elezioni europee potrebbero dare un chiaro segnale del malcontento europeo e spingere un po’ più verso quelle riforme che sono necessarie per provare a ripartire.
Se poi parliamo di un’uscita della Germania, come ho detto in passato, sarebbe forse la soluzione migliore. Ma Berlino non lo farà mai. Quindi…

astonmartindb9
Scritto il 14 Maggio 2014 at 09:36

kry@finanza,

tralascerei il SOCIALISTI

astonmartindb9
Scritto il 14 Maggio 2014 at 09:41

kry@finanza,

Peccato che esistano ancora moltissimi Paesi in Europa e fuori che vivono in pace da soli con la loro divisa. Storicamente le unioni monetarie sono tutte fallite.
Solo se accompagnate da una unione federale con un Parlamento eletto (non come quello che abbiamo ora che serve solo a convalidare le decisioni della Commissione europea, che da non eletta decide) e con tutti gli Stati allo stesso livello, con un debito pubbllico comune (Eurobond) con una umposizione fiscale federale, aallora e solo allora potremmo cominciare a parlare di UE, altrimenti …

gilles27
Scritto il 14 Maggio 2014 at 09:47

Danilo DT,

“Se poi parliamo di un’uscita della Germania, come ho detto in passato, sarebbe forse la soluzione migliore. Ma Berlino non lo farà mai. Quindi…”

…Danilo se mi posso permettere…
BERLINO NON LO FARA’ MAI… MAI FINO A QUANDO AVRA’ CONVENIENZA A RESTARE. DOPO SI.

icebergfinanza
Scritto il 14 Maggio 2014 at 09:49

Danilo DT,

Mai dire mai… 😉 …”l’Euro è stato generato per non essere sciolto” appunto e proprio per questo non avrà futuro e finirà male a meno che la Germania non ceda su vincoli anacronistici e finisca di nascondere le sue debolezze per lucrare su quelle altrui.
Tu pensi veramente che quella gente riformerà l’Europa con un esercito di 17.000 lobbisti carichi di milioni di euro per corrompere chiunque? Pura illusione soprattutto sino a quando saranno sempre li stessi a decidere.

Scritto il 14 Maggio 2014 at 09:55

gilles27@finanza,

icebergfinanza,
Certo, mai dire mai. Come é vero che la Germania sarà pro-Euro finché le conviene. Come è vero che i lobbisti voteranno contro a qualsiasi occasione di rinnovamento.
Tutto è relativo. Occorre attendere gli eventi. Può succedere di tutto, ma secondo me …l’ho scritto nel post. Tutto qui!
Pareri…

atomictonto
Scritto il 14 Maggio 2014 at 09:57

jesselivermore@finanza,

Perchè l’Italia non è un pianeta a parte ma è sul pianeta Terra e dal pianeta Terra compra materie prime e sopratutto energia (dipendiamo all’88% dalle importazioni di gas, petrolio e corrente elettrica).
Ergo se la neo-lira si svaluta ce ne vogliono molte di più per pagare in dollari tutto…dal petrolio al gas alla gomma allo zucchero etc. etc. etc… quindi uno rimane col suo stipendio in lire ma tutto quanto cresce enormemente di prezzo causa costi crudi di produzione, energia e logistica.

Una soluzione sarebbe tornare alla lira, deindustrializzare il paese, tornare a vivere come degli Amish con l’agricoltura, il calesse, le candele…. (ma tu pensa che mi tocca scrivere). 😕

atomictonto
Scritto il 14 Maggio 2014 at 10:02

astonmartindb9@finanzaonline,

Ma certo!
E’ questo che dobbiamo spingere a fare…la soluzione è PIU EUROPA ovvero spingere per la creazione finalmente di uno Stato unico federale in cui esiste un governo federale (Europarlamento di Bruxelles) e delle “regioni” con poteri locali (Francia, Italia, etc…), un debito pubblico unico (sarebbe l’80% circa del PIL quindi il più solido del mondo) e Eurobond.
Io ci metto anche una legge civile federale per equiparare i mercati interni (sul penale ogniuno fa per se) e una struttura militare unica, infine un Tribunale civile Europeo per dirimere le cause.

lukeof
Scritto il 14 Maggio 2014 at 12:41

Non capisco perchè “per uscire dall’Euro” si debba fare una dichiarazione di insolvenza.

Una tale dichiarazione la puoi fare anche rimanendo nell’Euro.
Per me si continua a focalizzare il problema sulla “politica monetaria” quando quest’ultima è oramai un ferrovecchio da buttare.
IO come ho già espresso mille volte, sono a favore della liquidazione del debito RIMANENDO nell’Euro.
Si vuole svalutare l’Euro, si liquida il debito (come già abbondantemente espresso) e l’Euro si svaluterà da solo, che Draghi o la Germania lo vogliano o meno.
Se poi uno pensa di migliorare la competitività con la Germania “uscendo” dalla moneta si dimentica che i tedeschi sarebbero incazzati neri e con ogni probabilità si rifiuterebbero di commerciare con noi e di importare beni dai “reprobi”.
Poi rimanere in “corso legale” su due monete ci porterebbe alla situazione del Montenegro, ovvero un paese “eurizzato” con i poveracci che viaggiano a “lire” e i ricchi a “euro”.

E ripeto ancora una volta, lasciamo perdere la moneta che è uno strumento, ricordiamoci sempre che l’idea di un Euro A e un Euro B è un idea TEDESCA, e quindi come “spettro da evocare” in un consesso Europeo fa ridere i polli.
Ben diverso se si ventilasse l’ipotesi in sede europea (rimanendo nell’Euro) di liquidare il debito. Perchè quello è uno scenario di default sistemico e sia i tedeschi che chiunque altro farebbero qualsiasi cosa per evitarlo, ivi compresi i famosi “Stati Uniti D’Europa”. L’arma è quella, non certo l’adozione risibile di altre monete.

john_ludd
Scritto il 14 Maggio 2014 at 13:14

L’euro e l’eurozona così come le viviamo oggi sono nati con la benevolenza del padrone emerso vincitore sia dalla seconda guerra mondiale che dalla successiva guerra fredda vinta anch’essa senza sparare un colpo grazie alla maggior forza della struttura economica e industriale. Dalla metà degli anni 90 tuttavia, tutto è mutato. E’ emersa una nuova potenza in grado di opporre una demografia e un apparato industriale tale da minacciarne la supremazia, e che le autorità di Pechino siano ambiziose dovrebbe essere ben noto. Inoltre, e soprattutto, nel 2006 la produzione di petrolio convenzionale, il sangue e la linfa dell’odierno sistema, ha raggiunto il picco e da allora è su un instabile plateau. Ma la disponibilità di greggio pro capite è in rapido calo, sia perchè gli stessi produttori ne consumano una parte crescente sia perchè una parte ancora più rapidamente crescente viene acquistata dalle nazioni asiatiche che, ricavandone un’utilità marginale maggiore, possono permettersi di pagare un prezzo più alto. L’Italia consuma oggi meno petrolio di quanto ne consumava 25 anni fa. Potremmo festeggiare se fossimo in un mondo ideale dove tutti collaborano tendendo a consumare meno per preservare il futuro, ma avviene esattamente il contrario. La produzione mondiale e quindi la prossima crisi globale è appesa al petrolio non convenzionale nord americano che tuttavia deve innanzitutto colmare il 6% in meno di produzione annua dai declinanti giacimenti delgli Stati Uniti. Malgrado il chiasso dei mezzi di informazione, lo stesso governo americano stima che nella migliore delle ipotesi gli USA richiederanno sempre almeno 6 milioni di barili/giorno, 1/3 dei loro consumi. Ma la produzione dei mirabolanti campi shale mostra segni preoccupanti di stanchezza, il picco potrebbe essere vicino e le autorità locali lo sanno. La produzione russa è su un plateau ma è calata seppure di poco negli ultimi mesi; è unanime l’opinione che non possano produrre di più e che anzi questi livelli non saranno mantenibili già da fine decennio. Alcuni paesi OPEC mostrano evidenti segni di non riuscire a mantenere i ritmi della produzione attuale. I sauditi hanno dovuto accelerare la messa in produzione di mega giacimenti di olio pesante, la cui qualità e costo è assi maggiore soprattutto a causa della più complessa raffinazione che presenta come ulteriore problema il fatto che non esiste capacità di raffinazione per quel tipo di greggio nei paesi OCSE, con conseguente effetto sui prezzi. Tutto ciò (FATTI non supposizioni) ha già determinato una maggiore aggressività della politica di USA e Cina e il tentativo tuttora in corso dei due paesi europei che contano qualcosa di trovarsi uno spazio. L’eurozona sembre non essere più una priorità, almeno a Washington, e l’euro un vascello senza timoniere. Nei fatti, meno greggio disponibile richiede che alcuni paesi (molti) vengano esclusi e relegati a una rapida deindustrializzazione. Quanto sta avvenendo nell’eurozona mi è in gran parte oscuro, evidente vaso di coccio tra potenze di stazza maggiore e apertamente ostili tra loro. Se la fine dell’euro così come lo vediamo oggi è inevitabile, la fine dell’Europa come fattore geopolitico avrebbe conseguenze terrificanti. Solo un massivo piano di investimenti pan europeo, per ovvie ragioni di complessità, competenze richieste, e costi, potrebbe ridurre l’impatto meteorico che abbiamo di fronte. In assenza di ciò, nessun paese europeo avrebbe le dimensioni per mantenere che l’ombra dell’attuale benessere. Il nostro che dei maggiori è il più debole vedrebbe un rapido ritorno a stili di vita che si pensava essere passati per sempre.

john_ludd
Scritto il 14 Maggio 2014 at 13:18

john_ludd@finanza,

naturalmente intendo investimenti per il passaggio a una economia a basso utilizzo di energia fossile, elevato tasso di riciclo e utilizzo di energia rinnovabile, con in particolare un piano massivo di ricerca e sviluppo in modo da ottenere non solo la leadership in materia necessaria per la nostra stessa sopravvivenza ma utilizzabile come merce di scambio con il resto del pianeta.

Scritto il 14 Maggio 2014 at 15:42

DT,

Io non ce l’ho con Te, ne col Topic che hai scritto. Ci mancherebbe; hai fatto opera meritoria – perché se ne parla/scrive in modo analitico-attento (tralasciando naturalmente chi non ha cognizione ne di causa e/o di effetto: dicitur, “ignoranti” del disquisire – sempre ed ovunque).

Io Ti ho riferito e riferisco, quello che è lo stato dell’arte – passato e presente.

Io “purtroppo” non vivo di sogni, essendo come St. Tommaso.

Per farTi/Vi capire i Fondi, alcune Società – multinazionali – e Governi – dell’Eurozona e non solo – avevano ed hanno chiesto – già – lumi su un’eventuale rottura del “patto” (al riguardo e precipuamente, prima dell’affair Grecia: salita al potere del Prof. Lucas Papademos – novembre 2011).

La situazione da allora, sia sotto il profilo legale – “protocollo per protocollo”, gli unici che fanno testo, ricordaLo: “numero, data, registrazione in calce” – che di Trattato/i – in essere – NON E’ CAMBIATA.

La stessa, pari-pari!

Io – come sai bene – sono un PRO-EURO e al tempo stesso sono per una ridiscussione totale dell’ambaradan (che si chiami Europa, Euro e/o vattela a pesca-re, insomma): ad iniziare dall’uniformità/armonizzazione fiscale – non solo dell’Area Economica interessata. Il vero cancro di tante “metastasi”.

Per non scrivere della permanenza – aggio – di diversi Stati che fanno il “gioco delle tre carte” con una doppia divisa – nazionale e comunitaria – a seconda delle varie “convenienze” cogenti.

Quello che dobbiamo capire BENE – qui mediamente Lo sanno a ciò che Mi riferisco – è che nell’eventuali trattative di ridiscussione occorre che Ci siano in Nostra rappresentanza – alias, POPOLO DELLA REPUBBLICA ITALIANA – Persone in gamba e competenti; non certamente gli ANIMALI E/O le CAPRE – che i molti e/o i più si appresteranno a “votare” nelle settimane a venire.

SOLO ANIMALI E CAPRE – sempre con il dovuto rispetto per il genus vivente che “rappresentano” – CI SONO.

SOLO!

Ad un tavolo di affari – di un certo livello – NON CI SONO ANIMALI E/O CAPRE; MAI! FIDATI.

Capire questo, sarebbe già un punto di partenza importante. Determinante.

“IL PESCE PUZZA SEMPRE DALLA TESTA”.

サーファー © Surfer

ihavenodream
Scritto il 14 Maggio 2014 at 20:41

Bastano solo 2 punti: 1. Uscire dall’euro è inutile, perché l’indomani la banca centrale deve portare i tassi al 10% e il governo potrà fare 0 deficit per stare in piedi, o in subordine bloccare il cambio…in entrambi i casi non si può stampare e non si puo’ fare deficit, quindi niente sovranità anche con la neolira sorry; 2. Uscire dall’euro è impossibile perché come dice Seminerio esiste un sistema di pagamento delle banche che ha bisogno di qualche mese per essere adeguato alle neolire, quindi tutti saprebbero con qualche mese di anticipo che l’Italia uscirebbe dall’euro…inevitabile bank run e collasso del sistema…mi dispiace molto ma uscire dell’euro è un privilegio per pochi, germania e forse Francia…con buona pace di bagnai, borghi e salvini…

satriani
Scritto il 15 Maggio 2014 at 10:10

Articolo fazioso e scorrelato dalla realtà !!
L’uscita dall’euro non solo è possibile ma auspicabile. Chiaramente non è una soluzione ma una delle soluzioni che contemporaneamente dovrebbero essere messe in atto per una buona “uscita” ( es indispensabile anche sovranità monetaria con banca centrale pubblica ). Chi pensa il contrario è in mala fede nei confronti di un potenziale italiano nel mondo che, al contrario, altri hanno ben capito e da un po’ di anni hanno pensato bene di rifilarci “sta’ sola” e comprare le ns eccellenze per quattro soldi.

idleproc
Scritto il 15 Maggio 2014 at 19:54

Secondo me siete un pò affetti da montite e da monetarismo.
La rottura del sistema monetario “euro” o di qualsiasi altro, se ci sarà, sarà il risultato di processi più profondi non controllabili da nessuno.
Ovvio che è meglio ragionarci sopra e vedere come fare a gestire ed eventualmente tagliare il nodo gordiano o usare tecniche attendiste e nel frattempo far morire o logorare chi ti vuole morto.
E’ un po’ come una di quelle funzioni che non hanno l’inversa se non è stata prevista in anticipo e anche in questo caso non sempre funziona.
Immagino che sappiate tutti cosa significa se in azienda vi entra un gruppo di tizi in posizioni dirigenziali che si mettano a lavorare per la concorrenza in cambio dell’arricchimento personale e di posti di rilievo garantiti a risultato acquisito.
E’ una faccenda che va avanti dall’epoca in cui lo dichiarò un ex pdr non ai giornali italiani e nemmeno ai tg della sera a quanto mi risulta.
Ritornare al “come prima” non sarà mai possibile anche perchè le scelte fatte hanno distrutto quel poco di autonomia in politica estera (che è sempre politica economica strategica) che avevamo e tutto l’acquisito, non parliamo poi della sovranità sui vari tipi di mercato.
Se si vuol uscirne bisogna ripensare a tutto l’insieme del problema, rifondando tutta l’azienda anche in alleanza con altre con una strategia complessiva politico-economica.
La strada non aggirabile come scelta di “sviluppo” e razionalizzazzione sistemica è quella suggerita da John che potrebbe, associata all’automazione e (mi perdoni John ma io sono fatto così) alla ricerca di nuove fonti energetiche in modo da rompere l’entropia del sistema allargandolo. Sarebbe un modo intelligente di riaccendere i motori che sono spenti, anche quelli della speranza sul futuro.
Prima, c’è da licenziare chi ha provato a mangiarsi l’azienda, non c’è alternativa, oppure pensate che si ravvedano?

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